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Salve, siamo Barbara e Paolo! Da alcuni anni, per poter vivere in maniera più naturale, ci siamo trasferiti dalla città in campagna. Da quella fatidica partenza ad oggi – e speriamo per molto tempo ancora – viviamo e lavoriamo con i Cani; con loro abbiamo formato il nostro Branco-Famiglia.
...siamo solo due persone che amano i Cani e la Natura, e i nostri titoli, sono acquisiti in campo, non in classe e tanto meno via internet. Un nostro grande desiderio è quello di riuscire ad instaurare, con i Cani, un rapporto d’intesa; la massima aspirazione sarebbe arrivare ad interpretarne correttamente lo stile di vita e il modo di esprimersi… vorremmo essere per i Cani, un veicolo di comunicazione con il mondo umano, senza per questo, cadere nella presunzione di volersi affiancare ai grandi del settore, vorremmo solo partecipare ed inserire qualche virgola nella stesura del tema.
Inseriremo in questo spazio, momenti particolari della nostra Vita, alcuni dei quali sono riportati anche nelle pagine dei nostri libri, testi scritti per lasciare qualcosa di noi, ma soprattutto per aiutare le Creature dell'Associazione ''Negli Occhi del Cane''... non mancheranno (fra le tante parole) foto e filmati di momenti trascorsi con i nostri Gioielli: situazioni di casa, allenamenti, sport, giochi... attimi che per noi saranno sempre emozionanti e tanto preziosi... di tutto un po' della nostra Famiglia! :)
1°aprile 1989 ore 9,30 + o – ''Abbiamo
finito il sale marino, non possiamo cambiare l’acqua a Chivas
e Cointreau… ok, mentre Paolo si preoccupa di sistemare i
nostri ‘pterois-volitans’ (pesci scorpione), io prendo
il motorino e in un attimo sono al negozio di acquari, vado e torno. Paolo
alle 15,00 esce e dopo soli dieci minuti è di ritorno. E… ironia della sorte… ha scelto proprio un 1° aprile per salutarci. A lei dobbiamo i molti cambiamenti della nostra vita e, il salto in quella dimensione, dove la forza interiore ha il potere di realizzare i sogni.'' * Con questo ricordo abbiamo iniziato il libro ''Alfa: questa sconosciuta'' (scritto nel 2007) Video di Famiglia: Non solo lavoro
Stella Grigia viene dalla traduzione dell'affisso "Vom Grauen Stern" di Alfa e Arek, i due Pastori Tedeschi, Fratelli di cucciolata, arrivati in Italia nel lontano settembre del 1990. Il nome del loro allevamento deriva dal color argento del manto della Mamma "Dolly Vom Wildbachtal", una femmina di grande temperamento che si è distinta nelle competizioni europee più importanti di SCH h3, IPO 3 ed FH. Il nome del nostro credo è stato a loro dedicato in quanto i primi ad accompagnarci verso la conoscenza del Pianeta Cane. Alfa
prima di Arek, entrò a far parte del branco di casa Caldora,
già composto da quattro elementi: Paolo e Barbara (bipedi),
Cristina (una voce e una coda) e Gretel (tanti peli a forma di Pastore
Tedesco). Alfa aveva solo due mesi quando fece quel suo primo viaggio
in aereo da Hannover (via Francoforte) destinazione aeroporto di
Fiumicino a Roma, dove Paolo l'aspettava. Ancora non l'aveva vista
e già era terribilmente pazzo di lei.
Quando e Come è nato tutto - Estate 1989 - stiamo facendo dei lavori a casa; Cristina passa la sua mattina alla scuola di addestramento di amici di una sorella di Paolo. Non la portiamo lì per fare un corso, ma per farle passare un po' di tempo con altri Cani, per farla giocare. Oltre ad occuparsi di addestramento infatti, il centro fornisce un servizio di pensione e di pascolo (l'odierno ''asilo''). Anche se mi dispiace non averla qui a gironzolare fra noi, capisco che lì sta meglio che non a casa in questa specifica situazione. Passa qualche ora in compagnia di suoi coetanei o comunque di Cani tranquilli con i Cuccioli; se vuole gioca o sennò riposa al fresco degli alberelli spersi qua e lù nei giardinetti ... a casa dovrebbe barcamenarsi fra calcinacci e vernici e, curiosa com'è, meglio non rischiare. ...... ancora non lo sapevamo, ma quella scuola sarebbe diventata parte integrante della nostra vita. ...alcuni momenti che ho riportato nel libro ''Negli occhi del Cane'' (scritto nel 2003 in ringraziamento di una raccolta per liberare alcuni Cani da canili lager)
Non cominciammo dal gradino più in vista, ma da quello più nascosto...si proprio quello in fondo alla piramide ... quello che nessuno vorrebbe toccare mai, e che invece è il più importante: pulire là dove sostano i Cani, gli ambienti, le strutture e tutto quello che gira attorno a loro; pulire loro e i loro ''ricordini'', insegna a capirli e ad assisterli, e al contrario di quanto si possa immaginare, insegna le prime lettere del loro Alfabeto.
Presi come mai da quel meraviglioso mondo, entrammo in società nella scuola e dedicammo ogni minuto, ogni secondo delle nostre giornate (spesso anche delle notti) a tutto quello che la interessava, barcamenandoci fra gli ''ospiti'' e il rifacimento della struttura. Eravamo talmente presi da quella passione che non ci accorgemmo subito che le intenzioni dei ''soci'' non erano uguali alle nostre e ... con tanta tristezza, dopo tre anni abbandonammo quel che credevamo fosse il Paradiso terrestre ......per cadere subito in un altro Paradiso che, sempre troppo tardi e sempre dopo aver speso: tempo, soldi e salute, ci rendemmo conto che altro non era che ''un Paradiso fatto di troppa materialità...'' un Paradiso che non si confaceva affatto alla filosofia della nostra Vita. ...raccolti i pezzi, ci congedammo... ma se pensate che sia finita lì, vi sbagliate, perchè usciti da quel mercato cinofilo, fummo accalappiati da altri mercanti e, costruita/avviata la terza struttura, ecco arrivare un nuovo colpo in testa. Basta! Da quel momento in poi, giurammo di non farci più coinvolgere in società, nè reali nè fittizie (e così fu per molto tempo, ossia fino a quando non ci accorgemmo che persone che avevamo aiutato e ospitato, ci stavano giocando gli stessi brutti tiri di quelle che le avevano precedute ... per cui, l'ennesime ferita e l'ennesimo taglio netto con il passato!) Campi
Scuola - pagine in costruzione
Viaggiando indietro nel tempo, torniamo al… Era il Giugno del
1995 quando Paolo ed io abbiamo deciso di fondare la ''nostra''
scuola. E finalmente “Stella Grigia” diventa
una realtà.
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Affascinata dal Cane fin da piccolina, non ho potuto dividere la mia infanzia con Lui se non che per brevissimi istanti: Rinti
un maschio di Pastore Tedesco. Ricordo Rinti nei primi giorni
a casa: un cucciolo dal manto molto scuro, si divertiva a
morderci i piedi – miei e di mia sorella – e più
scappavamo, più lui ci rincorreva; più urlavamo,
più lui si divertiva; ricordo le fughe sul letto e
le notti insonni… guaiva… forse si sentiva solo…
non gli era permesso di dormire con noi, però poteva
stare in soggiorno… ma la solitudine non può
essere colmata da una bella stanza, così, per tutto
il tempo in cui rimaneva lì, si lamentava, ogni minuto
sempre più forte, finché mamma non si alzava
e andava a cullarlo. Linn una femmina di Pastore Tedesco. Di lei ricordo anche meno. Ancora più scura di Rinti ma molto più tranquilla. Ho nella mente alcune immagini di Linn appena arrivata, alloggiata nel grande terrazzo del nostro appartamento… poi dopo alcuni giorni, la ricordo nel giardino della casa al mare… le mie mani immerse nel suo pelo nero… e lei che va via… in un’altra casa. York
un maschio di Pastore Tedesco. Aveva i colori del mitico Rin-tin-tin,
il divo della televisione. Era buono, molto affettuoso. Amava
stare sdraiato accanto alla finestra della sala… ed
io dall’altro lato… lui fuori, io dentro. Muna
una femmina di Schnauzer- Gigante. Con Muna per fortuna ho
potuto vivere dieci anni… stupendi! |
Muna: fra Paolo e me già
esisteva una profonda amicizia…
Muna ha vissuto l’inizio
della nostra storia.
La mia storia con il
mondo del Cane, ha inizio nel settembre del 1986. Qualche giorno dopo,
ho avuto la malaugurata idea di raccontare la scena alla
mia amica di sempre, Barbara, d’altronde non le ho
mai nascosto niente, conosce di me ‘’vita morte
e miracoli’’, perché dovevo tenerla all’oscuro
di questa situazione?!... perché non facevo un soldo
di danno!... mi ha preso in giro per tre giorni!! Tornando alla Dobermann,
ho racimolato un’altra brutta figura. |
''Forse anche il domatore di Leoni, che mette la testa nella bocca spalancata del re della giungla, quando era ancora adolescente, aveva paura dei Gatti!''
Dalle esperienze,
dalle avventure, dagli studi,
dai mille e più pensieri notturni, dalle mille e più
domande diurne,
un estratto di nozioni sulla Vita con il Cane.
A bordo del Nissan Vanette ... partiamo alla volta della campagna insieme a: lavatrice, frigorifero, brandine, ciotole e il Cuore della Famiglia: Cristina, Alfa, Arek, Gilda, Thika, Attila, Trilli, la Gattina Isabeau e suo figlio Ginger. Felici, speranzosi, forti di un amore più grande della passione, uniti in un Branco tanto strano quanto vero, iniziamo un fantastico viaggio che ancora non è finito.
Spirito di avventura e tanta fantasia ci hanno accompagnato fin da subito. E forse senza una buona dose di follia pronta a condire tutto, non ce l'avremo mai fatta.
La nuova casa era completamente da rifare; per mesi ci siamo trovati a pregare che non piovesse mai perchè dormivamo all'aperto, riparati solo da un balconcino del piano alto, sotto il quale avevamo posizionato il frigorifero, la macchina del gas e le due brandine. Insieme ai nostri Cani e ai due Micetti, abbiamo vissuto un po' lo stile dei ''barboni'' ma, guardando verso quei ricordi, non ne cambiaerei una virgola. La mattina ci adoperavamo ad organizzare e sistemare il giardino al fine di renderlo operativo (soprattutto con le recinzioni); due muratori, un elettricista e un idraulico si occupavano di casa (il loro ''aiuto'' durà circa 10 giorni, dopodichè decidemmo - Paolo ed io - di occuparci anche di quello che facevano loro perché, seppur non avessimo tanta esperienza, sicuramente avremmo fatto prima e meglio ...!). All'ora di pranzo scendevamo a Roma a lavorare, e alla sera si rientrava.
Ad aspettarci a casa c'erano: Cristina, Attila, Trilli, Isabeau e Ginger.
Attila e Trilli trovatelli adottati e riadottati. Isabeau e Ginger Lei una meravigliosa tartarugata e Lui un particolarissimo rosso. Facevano parte della schiera di Gatti che sostavano nella stessa scuola di Attila e Trilli. Al contrario degli altri però, Isabeau una casa ce l'aveva ma...come sempre: è tanto facile dire di si e ancor più facile è liberarsi dello ''sbaglio''. Polemica a parte, anche per Isabeau, che poco prima della nostra partenza aveva avuto dei cuccioli (solo 1 rimasto vivo), preparammo una tanetta e ...via ... lontano da tanta falsità. A casa, avevamo allestito per loro, una grande voliera per farli stare al sicuro quando in giardino c'erano Alfa, Arek, Gilda e Thika; mentre erano liberi di andare dove volevano quando invece c'erano Attila, Trilli e Cristina. Di notte erano i sovrani del territorio, e a noi faceva molto piacere vederli correre da una parte all'altra del giardino e saltare su ''questo o l'altro'' albero. Per loro fu una pacchia fino a che Ginger non si imbattè in una Volpe. Con il Selvatico non è facile avere la meglio e una mattina trovai Ginger stranamente silenzioso e ''fermo''. Aveva delle ferite interne da film dell'orrore. Per fortuna era ''rosso'' , e la sua prverbiale ''determinazione'' lo salvò! Dopo 15 gg. dall'operazione era di nuovo lui, anzi no, era lui ma sembrava il Fratello grande per quanto era più tranquillo ...probabilmente la paura fu davvero tanta ...tanto da farlo diventare quasi un Gatto di casa. Isabeau ha tenuto a battesimo praticamente tutti i nostri Micini raccattati qua e là o tuffatisi personalmente dentro il giardino, alla bramosa ricerca di cibo e riparo. La regina chiuse gli occhi all'età di 24 anni senza aver visto mai il veterinario se non negli ultimi mesi quando le fu diagnosticato un problema ai reni. http://www.stellagrigia.eu/curiosita/micetti.htm |
... Gli altri ''Fanciulli'' venivano con noi perchè erano un po' troppo ''vivaci'' per restare in una situazione non ancora pienamente efficiente. In più, ci aiutavano nel lavoro.
Cosa vuol dire: essere aiutati nel lavoro?
Sciogliamo un terribile frainteso che vive nelle teste di chi crede che il Cane felice sia solo quello che va al parco a giocare con gli amichetti e, una volta rientrato a casa, non ha altro desiderio che non sia quello di mangiare e di andare a dormire, eccezion fatta per una uscitina serale, giusto il tempo per fare ''due gocce d'acqua'' - occupazione più, occupazione meno (ossia: possibili intervalli di giochi con i familiari che ''di interattivo'' hanno solo una pietosa meccanizzazione!) - ed entriamo nel vivo della coscienza di un Cane.
Innanzitutto: Chi è il Cane?
La
prima cosa che l’uomo dovrebbe approfondire per conoscere
il Cane è la sua evoluzione. Nato per mano dell’uomo, che ha accolto probabili soggetti singoli in cerca di cibo, forse, o forse soltanto curiosi (vedi video sul Lupo Artico di David Mech e Jim Brandenburg dal minuto 32.47 https://www.barnesandnoble.com/w/dvd-national-geographic-white-wolf-richard-kiley/3914257), o feriti (dubbi che non risolveremo mai, vista la lontananza del periodo dell’accaduto), ecco che nell’arco del tempo, in più zone della Terra abitata da entrambe le Specie ‘’Lupo e Uomo’’, ci fu l’avvicinamento, la conoscenza più approfondita e la nascita di una lunga storia collaborativa. Da evidenziare come i soggetti delle diverse sottospecie, hanno sicuramente dato la prima impronta sulle diversità di quelle che un domani si sarebbero chiamate ‘’razze’’. Facile l’osservazione che certifica come ogni Animale, Pianta e Roccia, si adegui alla vita del luogo ospitante, migliorando nelle sue caratteristiche, per ottimizzare la propria vita (Legge Naturale). Generalizzando sull’origine del Cane, si è identificato il suo predecessore nella sottospecie ‘’Canis Lupus Familiaris’’; erroneamente si è pensato che si trattasse di soggetti con caratteristiche simili solo dal punto di vista biologico, come accade per la classificazione di tutte le altre sottospecie, e che fosse perciò una sottospecie ben precisa. Essi in comune avranno anche delle particolarità biologiche, ma non solo quelle. L’avvicinamento all’uomo, non è avvenuto solo in una parte del Globo, per cui sotto questa effige, vanno inclusi tutti i soggetti che hanno avuto il contatto e che poi, dall’uomo sono stati trasformati nei millenni per avere l’Animale DOC! Il Cane è una derivazione di una derivazione di una derivazione, dei vari singoli raggruppati in quella sottospecie. La variazione ha avuto bisogno di secoli, millenni, e poi, a un certo punto, ecco arrivare i primi veri Cani. Interessante leggere in questo link, uno studio
che avvalora la nostra teoria. Selezionando nei vari passaggi, le caratteristiche
della personalità dei soggetti che più si
addicevano ad un determinato lavoro (fisico e mente si adeguano
al territorio dove i soggetti dimorano per vivere in armonia
con l’ambiente – è una specializzazione
della selezione evolutiva – l’uomo ha scelto
fra tali caratteristiche senza trascurare la docilità
e la duttilità degli individui), ecco che anni e
anni e anni dopo quel primo magico incontro, nasce il Cane
così come lo conosciamo noi. Alcuni sciocchi pregiudizi comportamentali della nostra epoca, vogliono nei Cani, l’annientamento di alcune caratteristiche che la Natura prima (nel loro PapàLupo) e l’uomo poi, con molta molta fatica hanno selezionato; più di tanto però, o per fortuna, non si potrà mai fare, perché per quanto il Cane possa essere nato in laboratorio, possiede pur sempre un’Anima selvatica. Interessante leggere in questo link, sullo studio
avviato da Konrad Lorenz, che avvalora quanto appena scritto.
continua a leggere ''Progetto Cane Lupo'' Il Cane, un Animale sociale. Per Animale sociale si intende un essere vivente che trova ragione di vita solo nell’ambito di una comunità. Non tutti gli esseri sociali riescono a vivere
in contesti di comunità multiple (provviste di più
specie animali), il Cane si, ma il concetto di socialità
per il Cane non è ‘’vivere in una comunità
fatta di tante famiglie’’ come può essere
per l’essere umano, è altresì il ‘’vivere
nella propria comunità’’. Egli vive nella Famiglia e per la Famiglia. Questo concetto ha un significato molto profondo che trova la sua radice/origine nell’attaccamento. L’Attaccamento - Fin dal momento della nascita, si crea fra Madre e Figlio, un legame che diventa sempre più saldo, ... leggi tutto l'art. ''Il Cane è un Animale sociale'' presentazione del libro ''DIARIO - Similitudini fra Cani e Lupi - Illuminanti Riflessioni'' - *Il comportamento – nascita ed evoluzione* - studio sul linguaggio naturale del Cane - l'importanza di saper leggere per comunicare con semplicità. |
Come scoprire le necessità del Cane, come instaurare con lui un rapporto che parli di Famiglia, di collaborazione della Famiglia, di conoscenza e rispetto dei componenti della Famiglia?!
Lo Sport ci ha aiutato a capire la naturalità del Cane
Per arrivare a comprendere il nostro percorso dobbiamo tornare nuovamente indietro, al tempo dei primi passi con Cristina, Gretel, Alfa, Gilda e Arek, in un crescendo di esperienze con tutti gli altri nostri meravigliosi Figli.
LO SPORT COME FONTE DI ESPRESSIONE PERSONALE ED EDUCAZIONE SOCIALE
Lo Sport è una delle attività più
importanti, a livello personale e sociale, che un Individuo possa
praticare per affinare la propria crescita fisica e psichica in
perfetto equilibrio.
Nello Sport, se la scelta della disciplina seguita non è
condizionata da altri all’infuori di noi stessi (della nostra
volontà), abbiamo la possibilità di esprimerci per
quel che siamo e, senza veli, possiamo mostrarci nella maniera più
spontanea e naturale.
Tramite lo Sport, educhiamo la nostra speciale ‘’nota
distintiva’’ – quel particolare ‘’nonsoché’’
che ci differenzia, e fa di noi un Elemento unico – al fine
di poterla esprimere senza danneggiare la nostra ‘’figura’’
(senza farci del male) né quella di coloro con cui veniamo
in contatto,
Lo Sport ci educa nel rispetto delle regole (regolamento peculiare
della disciplina scelta), nel rispetto verso coloro con i quali
condividiamo la passione (fornendoci quella particolare educazione,
durante l’allenamento, che ci insegna il significato di collettività
– comunicazione e collaborazione); ci educa nel rispetto delle
norme sociali che impongono giustamente un limite d’azione
dando un tempo e un luogo per poter entrare in ‘’gioco’’,
come anche un tempo e un luogo dove saper attendere, e un tempo
e un luogo dove non sarà possibile esprimerci in maniera
completa bensì educati alla circostanza (senza per questo
però, infliggerci un comportamento castrante, diverso solo
come intenzione, tensione ed eccitazione).
Lo Sport ci unisce e ci fortifica sia caratterialmente che socialmente,
lo Sport ci appaga nell’intimo e ci dà la possibilità
di partecipare ad iniziative solamente distensive o importanti in
quanto utili al pubblico ufficio. Ci impedisce pertanto di cadere
nei viziosi meandri della frustrazione e della depressione, poiché
anche se solo per un tempo limitato o in una forma circoscritta,
possiamo essere noi stessi in pieno appagamento, esprimendoci educatamene
per quel che siamo e non per quello che gli altri ci impongono di
essere.
- Dignità, rispetto fiducia stima sacrificio impegno
valore della sconfitta e della vittoria conoscenza del negativo
e uso del negativo come spinta per risorgere o migliorare, tutto
questo lo possiamo trovare nello Sport. - … e
non solo questo …
Nel rispetto del Cane e di quel che è, attraverso lo Sport le persone imparano a guardarlo sotto il suo vero aspetto: Individuo, Amico, Compare, Fratello.
Lo Sport rappresenta per noi e per il nostro Cane, una scuola
di vita.
E come per noi è indispensabile andare a scuola per
imparare l’a, b, c, al fine di educare la nostra modalità
comunicativa, il nostro comportamento a livello sociale, al fine
di imparare le basi del ‘’sapere’’ per meglio
affrontare l’esterno e meglio interagire con il prossimo,
e al fine di trovare l’indirizzo che più ci permette
di essere chi siamo, così anche per loro (per i Cani) dovrebbe
essere. Sfruttando la saggezza inclusa negli insegnamenti dello
Sport, i Cani potrebbero vivere la nostra stessa esperienza per
crescere in equilibrio, fiduciosi in loro stessi e sicuri nella
Famiglia (appagati nella certezza di se e della collaborazione).
… la scuola come istruzione di vita, educa e completa gli Individui.
Lo sport con Fratello Cane
Lo Sport come scuola per accrescere la sicurezza e la conoscenza fra Cani e uomini (i componenti della Famiglia); come istruzione affinché sia possibile acquisire la coscienza di se e si possa educare la singola peculiarità nell'equilibrio. Lo sport per non soffocare o lasciare in balia di se stesso un Infante che vorrebbe vivere in collaborazione e invece vive in una strana forma/ampolla di solitudine. Lo Sport come espressione dell’io. Lo sport per recuperare deficit psichici dati da esperienze che hanno insegnato una reazione sbagliata compromettendo la crescita. Lo sport nel rispetto delle razze e dei ruoli (rispetto degli individui). Lo sport per insegnare all'uomo un'apertura sociale nell'accettazione della diversità.
Le razze sono caratterizzate dalle loro diversità
fisiche e psichiche. Questo ci dice quanto sia importante relazionarci
con i vari soggetti, per alcuni versi in maniera similare, e dissimile
per molti altri, adeguatamente alla situazione/circostanza/individualità.
Spesso noi umani non ci rendiamo conto dell’importanza di
queste diversità e, sposando una teoria di crescita, ci comportiamo
con tutti nello stesso modo.
Lo Sport, ci aiuta a conoscere, a capire, a vivere in un modo più
idoneo il rapporto con il nostro Compagno Cane. Lo Sport ci aiuta
a svelare le peculiarità della razza a cui appartiene (se
è un mix, ci aiuta a capire le diverse caratteristiche delle
razze che in lui sono comprese e quale fra loro è quella
che spicca maggiormente), e ci aiuta a capire la sua specifica individualità.
Lo Sport non è solo competizione, anzi … lo Sport è
soprattutto educazione. La nostra educazione a capire come crescere
il nostro Amico e la sua educazione ad interagire con il prossimo
senza soffocare il proprio ‘’io’’ ma senza
per questo ostentandolo senza equilibrio.
Lo Sport è anche un magico qualcosa che ci permette
di recuperare i tanti danni che ignorantemente gli procuriamo. ...
leggi tutto l'articolo sulla
Sport
Come siamo cresciuti nello Sport
I nostri Cani Sportivi e le loro specialità caratteriali educate ed espresse con l'aiuto e attraverso (anche) le discipline sportive
VIDEO
1 - Quattro
passi con le mie Stelle |
VIDEO
2 - I nostri Cani Sportivi |
VIDEO
3 - I nostri Cani Sportivi 2 |
VIDEO
4 - Heelwork to music |
VIDEO
5 - 25 anni di Agility |
VIDEO
6 - Divertirsi - Le discipline sportive |
VIDEO
7 - Le condotte Lupine |
VIDEO
8 - Estate 2012: Armonia della
condotta |
VIDEO
9 - Lo Slalom |
VIDEO
10 - Andare incontro al Cane
e non contro |
Alcune note
sui nostri ‘’Atleti’’
Eccoci tornati al momento in cui, da conoscenti di una marea di
''idiozie'', ossia
detti popolari in merito ai vari comportamenti del Cane
e di tutti i perché e per come (un Cane) vive talune esperienze
patendole o gioendone, diventiamo’’Apprendisti
Stregoni’’.
Le mie cavie,
sono le povere Cristina e Gretel. La cavia di Paolo è Alfa.
A settembre del 1989, inizio le prime
rudimentali lezioni di obbedienza con Cristina.
L’A,B,C del mondo cinofilo.
Cristina - non era
un Cane disubbidiente, non aveva quindi bisogno di un corso scolastico,
ma guardando (io) i ragazzi della scuola che si allenavano con i
loro Pastori Tedeschi e Dobermann, tutte le volte che andavo a riprenderla
all’ora di pranzo tornando dagli archivi (uno dei lavori che
facevo a quel tempo), beh, ero come rapita da quello che vedevo,
tanto da entrare in una sorta di ipnosi dipendente… sapevo
che con Crissy non potevo fare certe cose (e nemmeno ci pensavo),
però, piroettare qua e là nel campo di lavoro seguendo
i ritmi delle marce, forse forse non era proprio una cosa azzardata
e forse sarebbe piaciuto anche a lei
:D
Cristina, dopo
aver iniziato la scuola con l’insegnante, nel momento in cui
aveva appreso i pochi esercizi necessari per poter far subentrare
me, cominciò piano piano a condurmi in questo settore. Già
dopo le prime lezioni ero totalmente fuori di testa e viaggiavo
fra emisferi paralleli … avevo trovato la mia dimensione,
la mia forma espressiva, stavo dando corpo a tutte quelle fantasie
che ogni tanto si affacciavano dentro di me e poi riscappavano ‘’nella
tana’’. Finalmente avevo trovato, con i Cani, il mio
‘’essere’’.
Cristina fu un’insegnate particolare.
Con lei non potevo e non volevo pretendere, e lei se ne approfittava
come pochi! … il percorso intrapreso, fu così un po’
meno facile, ma proprio grazie a questo, fu per me permeante tutto
quello che piano piano apprendevo. Il top dell’impossibile
lo raggiunsi facendo il corso di Agility da Perla. ‘’Piroettare’’
e ‘’saltare’’ ogni tanto, per Cristina era
divertente, ma più di quel ‘’ogni tanto’’
non andava.
- Non potevo mollare, non potevo chiedere a Crissy più di
quello che mi dava, e volevo andare avanti … in comune avevamo
una gran testardaggine, però lei era una testona Figlia dei
Fiori, io lo ero all’opposto e avevo un’energia al di
sopra della righe… cominciai così a cercare di capire
cosa potesse interessarla, come poterla indirizzare verso la collaborazione,
come farle capire e apprezzare la bellezza di una corsa/rincorsa
insieme. Tanto ardore ci misi che alla fine la convinsi a darmi
retta per alcuni minuti, quei pochi che ci volevano per affrontare
un percorso. Non eravamo certo una gran bandiera da sventolare,
ma a nessuna delle due importava (a lei meno che a me
:D ).
Nel nostro piccolo, ci industriavamo fra qualche salto e qualche
ostacolo tecnico, saltavamo e correvamo quel tanto che bastava per
fare qualcosa insieme e per ''tenerci in forma'' ...sicuramente
non ci annoiavamo e facevamo tutto senza stress (per noi era un
po' come la musica ''New Age'' che, se non rilassa, comunque
non nuoce :D
... ) - ancora
qualcosa di Cristina sul
Diario dei nostri Pastori Tedeschi
e Risultati
sportivi
Paolo invece era preso da questo sport (l’Agility)
quanto forse lo ero io dall’Utilità e Difesa.
Con
Cristina azzardai anche un paio di gare… a cui partecipai
per solidarietà con la scuola (cioè con Paolo) e,
accompagnando i ragazzi, per solidarietà con loro.
Aprile
1983 – Livorno
Cristina ed io. La manifestazione
si svolgeva nella Fiera all’aperto. Un posto molto bello,
forse un tantino assolato… il ring di agility ospitava degli
attrezzi bizzarri quanto i nostri costruiti da Paolo – alcuni
ostacoli erano veramente improponibili – ma la cosa più
bizzarra di tutte, era il giudice. Di fresca nomina, non aveva molta
dimestichezza con il regolamento. Le zone di contatto erano valide,
per lui, quando non venivano toccate – ricordo l’euforia
di un concorrente il cui Cane non le facevo mai, neanche con le
zampe impiastrate di colla – e lo slalom era (sempre per lui,
il giudice) un ostacolo da eliminare, in quanto troppo difficile.
Per quel che riguarda la mia gara – un disastro – venni
esortata ad uscire quando la vivace Cristina (annoiata da quegli
ostacoli messi in un ordine non congeniale alla sua logica) decise
di affrontare lo slalom con la sua proverbiale flemma – nel
vederla così poco vivace, il giudice mi eliminò in
quanto, in quel particolare ostacolo, non avevo il Cane sotto controllo…
fra i punti interrogativi che mi apparsero in faccia, chiesi: ‘’e
per tutto il resto del percorso allora?!? Cristina ha fatto esclusivamente
quello che voleva… e solo adesso che l’ostacolo richiesto
lo fa, seppur lentamente, Lei (il Giudice) mi elimina per mancato
controllo?!? MAH!!!’’ ... uscii dal ring festeggiando
con la mia Cristina, un numero incalcolabile di rifiuti e di risate,
che fino a quel punto ci eravamo fatte… con noi festeggiò
pure tutto il pubblico – non ho mai capito se le persone festeggiavano
perché si erano divertiti nel guardare le espressioni di
Cristina, oppure perché, finalmente, rendevamo nuovamente
agibile il campo!?!
Game-Fair maggio 1993 ...
una gara in una giornata caldissima,
nell’ambito della fiera che si teneva a Bracciano, una manifestazione
legata ai Cani e ai Cavalli. Io ero un po’ spaesata, troppa
folla e troppo caldo (dei protagonisti primi attori neanche ne parlo,
tanto quelli stanno dappertutto ;) …)
Cristina invece era a suo agio come sempre; Lei non dava peso a
niente, tutto le scivolava addosso come l’acqua e, anzi, nel
momento in cui entrammo nel vivo del percorso da affrontare (che
stavamo affrontando … cioè che io provavo ad affrontare
mentre Lei un po’ mi dava retta e un po’ andava dal
‘’suo ‘’ pubblico che rideva e applaudiva!!
…) sostenne la nuova situazione con estrema ‘’leggerezza
e semplicità’’ … eh si! … Cristina
entrò nel ring con disinvoltura, si guardò un attimo
intorno e poi rivolse su di me la sua attenzione (non ci credevo
ma speravo tanto che lo facesse :D
:D ) rispondendo alla mia chiamata
e alla ‘’preghiera’’ di accompagnarmi nel
percorso :D …
ogni ostacolo che superava era una grazia che ricevevo … con
questo non voglio dire che non le andasse, no, Lei aveva piacere
a fare quelle cose lì ma, al suo tempo e con il suo entusiasmo
:D …
il pubblico le faceva il tifo, e ad ogni manifestazione ‘’d’affetto
e simpatia’’ Cristina rispondeva con una felice scodinzolata!!!
… ad un certo punto anche Massimo Perla che era lo speaker,
si mise ad incentivare il tutto! .. quando abbiamo sfidato e superaro
l’ultimo salto (ormai saltavo anche io … sembravo una
Rana …), Massimo se ne uscì dicendo ‘’Ringraziamo
Barbara e Cristina per lo show, in verità non erano concorrenti,
le hanno pagate!’’ :D:D
…
E così ci prendemmo l’ultimo
scrosciante applauso!!! … sinceramente non sapevo se vergognarmi
oppure fregarmene e godere della ‘’Bugia’’
:D :D :D …
Due sole gare ma tanta inverosimile simpatia :D :D :D
Lasciando Cristina e le ‘’fatiche’’ ;) … torno ancora indietro fino a novembre del 1989 - Gretel
Gretel
- ‘’Ero lì, con la mia
Cristina al guinzaglio, mentre guardavo i ragazzi della squadra
che si allenavano. Era bello guardarli ed era bello ascoltarli (dopo
l’allenamento) mentre facevano domande e si chiarivano dubbi;
dopo ogni allenamento facevano il quadro della situazione e tiravano
le nuove righe per andare avanti nelle fasi di educazione/addestramento
delle sequenze da affrontare (disciplinate dai regolamenti di gara).
Ignorantemente non capivo granché di quello che facevano
e dicevano, però lo trovavo molto molto interessante, perché
seppur attraverso ‘’metodologie’’, venivano
fuori espressioni dei Cani che non conoscevo se non nelle azioni
dei Cani della Polizia nei film o, sempre nei film, nelle azioni
dei Cani di famiglia che si industriavano in qualche magica impresa
:D … Tutti sappiamo
che nei film le azioni sono finte, però nella realtà
certe cose accadono veramente, e i Cani ci sono nella Polizia e
nelle Forze speciali! … e in tanti ci siamo sempre fatti domande
tipo: ‘’ma come fanno ad insegnare certe cose ai Cani?’’
… ‘’sicuramente gli addestratori saranno bravi,
ma anche i Cani non devono essere da meno!’’ …
‘’ si però, anche se i Cani possono capire al
volo e vivere certe cose, ci sarà una qualche ragione che
avvalora tutto il discorso?!’’ …
Ero, come tutti gli umani, ancora cretina credendo a certe favole
sulle emozioni degli Animali diversi dall’uomo e sulle intenzioni
che da queste emozioni derivano, però, anche se non ero neanche
entrata in quel particolare settore e me ne stavo sulla porta d’ingresso
a guardare,inconsapevole, speravo intimamente, di affacciarmi ad
una istruzione che forse mi avrebbe indirizzata positivamente verso
‘’ALTRO’’!
Il docet vedeva in me uno strano elemento spinto da un’altrettanta
strana passione che emergeva giorno dopo giorno, e fu così
che mi propose di prendere una cucciola di una singolare cucciolata
che era appena nata.
…per giorni non ho pensato ad altro e con Paolo non abbiamo
parlato che di questo … il si era matematico che arrivasse,
ed infatti ecco che: ‘’decidemmo di far crescere la
nostra Famiglia!’’ <3
!
Gretel - Una femmina di Pastore Tedesco dalle
linee di sangue antiche. Figlia di Cani da lavoro dell'allevamento
"La Folgore Nera" di Ettore Zamperini, Gretel, cucciola
di due mesi, a gennaio entrò nella mia vita e nella mia anima!
Nero focata, il pelo appena appena lungo, un musino meraviglioso,
un'espressione gioiosa e quanto mai fiduciosa. Gretel! … Tanto
l'amavo che avevo paura di fare qualunque cosa con lei; avevo cominciato
a capire quanto erano distorte le nozioni generali (che ci portiamo
dietro da generazioni e generazioni) sui Cani con Cristina, e con
lei non volevo ripetere gli stessi errori danneggiandola con le
mie sciocchezze da sapiens. Fu lei ad insegnarmi che un Cane non
bacia per amore bensì per chiedere qualcosa, che sia questo
qualcosa cibo o attenzioni (forme dell'attaccamento); fu lei ad
introdurmi nel mondo del lavoro e a farmi da cavia - purtroppo -
per imparare a ragionare sulle tante sciocchezze che "gli altri
fanno e dicono" e che tu nella tua beata ignoranza devi saper
valutare... Si e come, se non sai niente? ... Fu lei ad insegnarmi
la pochezza di una teoria, la stoltezza dei dottorati e l'importanza
del "sesto senso".
Con Grerel tutto era facile: giocava con qualsiasi cosa, rispondeva
a tutte le forme di addestramento senza fare tante domande, era
solare e disponibile … e perciò in campo non avevo
nessuna difficoltà e il nostro rapporto era di reciproca
fiducia. Questo mi portò a credere che metodi e addottrinamento
basato sul pensiero di un Animale più semplice di noi sapiens,
potevano portare ad una comunione sociale perfetta. .
Gretel infatti, nella vita di tutti i giorni aveva dei comportamenti
normalissimi, espressivi ed educati; era tranquilla in mezzo a chiunque
e ovunque la portassi; potevo lasciarla libera in ogni dove e al
richiamo rispondeva felice …
… aveva un unico grande problema, a cui nessuno dell’epoca
è riuscito a tener testa purtroppo proprio perché
tutti erano legati ai detti popolari e ai metodi … :(…
Cominciai con il tempo a capire che attraverso lo Sport e tutto
quello che ad esso era collegato, le dava serenità, ma come
si usciva da quello, e soprattutto si entrava nell’intimità
espressiva delle forme di attaccamento, cominciavano i problemi.
Perché lo Sport dava certezze?
Cosa sbagliavo al di fuori dello Sport?
- Lo Sport è un susseguirsi di espressioni personali e di
rispetto di regole. Ognuno segue delle direttive e agisce nella
sua individuale espressività.
- Fuori dagli schemi dello Sport, esistono ugualmente regole e atteggiamenti
speciali che non sono i soliti dettami della convivenza ma argomenti
più intimi mossi da specifiche motivazioni.
Lo Sport le dava quelle certezze e la possibilità di parlare
di lei senza che i dialoghi fossero fraintesi, e io cretinamente
non lo capii subito. … Purtroppo non avevo accanto qualcuno
che fosse così addentro al pensiero di un Cane, da potermi
aiutare ad aprire gli occhi e non a chiuderli sempre di più
… probabilmente avevo bisogno di una doccia fredda di saggezza
‘’Lorenziana’’ - di Konrad Lorenz - , ma
non avendo questa fortuna, i fraintendimenti continuarono fino a
che un giorno non decisi di assecondare quello che vedevo e di lasciar
correre su tante cose. … A lei devo l’inizio di un percorso
verso un mondo molto diverso dal nostro, un mondo privo di affettazione
e colmo di semplicità, carico di espressività ma non
di artificiosità, collaborativo ad un livello molto innocente
e perciò chiaro!
NOTA - Mai limitare quel che si osserva unicamente alle
‘’espressioni caratteriali’’ ma espandere
le vedute ad ‘’altre espressioni’’ pensando,
inoltre, che se si ha di fronte un Essere Vivente solare e sicuro
in certe situazioni, se in altre mostra atteggiamenti di insicurezza,
sta solo chiedendo cosa deve fare!
A Gretelina devo un Grande Rispetto e Amore! - ancora
qualcosa di Gretel sul
Diario
dei nostri Pastori Tedeschi
Ed eccoci arrivati alla più massiccia fra le figure atletiche: Alfa!
Alfa - 1990, docet, insieme a sua moglie e ad un’allieva della scuola, nonché cara persona con la quale siamo diventati molto Amici, partono alla volta do Oberweser, per andare a prendere Arek e Akf Vom Grauen Stern, due Cuccioli della prima Cucciolata dell’allevamento, Figli di Dolly Wildbachtal e Neuman’s Yanko, i quali daranno alla luce una seconda cucciolata ugualmente fantastica! … Mentre sono lì, si inebriano di quella Cucciolata tanto da parlarne ininterrottamente al loro ritorno a casa … Paolo rimane folgorato dalla descrizione di una femminuccia nera come la pece e brillante come se avesse mangiato argento vivo :D… tempo dieci minuti e la nostra Famiglia era cresciuta di un ‘’letto’’ <3 !!!
Dal Diario dei nostri Pastori Tedeschi – ‘’Ancora ricordo quel giorno verso la metà di settembre del 1990 … Alfa era partita la mattina presto da Oberweser, una cittadina tedesca ai confini con l’Olanda, e dopo uno scalo a Francoforte era arrivata, nel pomeriggio, all’aeroporto di Fiumicino (Roma)… una palla nera come la pece che, uscita dal trasportino nel quale aveva viaggiato per dodici ore, si diede una bella stiracchiata, fece una lunga pipì e saltò fra le mie braccia .. da lì a poco eravamo a giocare sul piazzale dell’Aeroporto; sembrava fosse appena uscita dalla sua cuccia come se il viaggio fosse durato 5 minuti!. … e sembrava che ci conoscessimo da sempre!!!’’
Già in quel incontro all’Aeroporto, fra loro
nacque qualcosa di speciale! …
Questo li ha portati a vivere un po’ tutta la loro vita in
maniera molto particolare, e seppure fra loro non ci fossero assolutamente
problemi, alcuni problemi Alfa li aveva, ed erano con i suoi simili.
(leggi
anche sul Diario
dei nostri Pastori Tedeschi e Risultati
sportivi),
… lo Sport l’ha sicuramente aiutata a superare quelle
incertezze che la facevano agire oltre le righe, perché attraverso
le richieste di Paolo e il lavoro che svolgevano come binomio, Lei
trovava in Lui e nelle loro attività insieme, la soluzione
- protezione e discernimento delle situazioni e, logicamente, delle
motivazioni per cui alcune azioni si attivano, non confondendo così
i segnali che le arrivavano; nonché, la distrazione dall’attenzione
verso quel qualcosa che la aveva traumatizzata all’età
di 4 mesi.
Con Alfa, Paolo ha rotto il ghiaccio con le discipline sportive,
iniziando dall’Utilità e Difesa, passando poi all’Agility
e tornando a fine carriera all’Utilità e Difesa.
Il nero del suo mantello, le dava quella classica vena folle caratteristica
di tutti i soggetti con la colorazione come la sua; in termini tecnici
il temperamento la portava ad avere una elevata spinta che le permetteva
di ‘’fare’’ e ‘’fare’’
e ‘’fare’’, per cui sia nelle fasi di obbedienza
che in Agility, era ‘’esuberante’’ e potente
(vista anche la sua mole da non sottovalutare ;)…), e nella
fase di ricerca, fra curiosità, brio e piacere di trovare
delle conferme appetitose, non si faceva lasciare indietro da nessuno
(in IPO 3 ha concluso la pista con 98/100 punti!!!); in attacco
era un vero predatore che all’occorrenza non disdegnava la
lotta finalizzata però non alla conquista bensì all’arresto
dell’azione! - questo fu un grande insegnamento che ci permise
di cominciare ad essere più osservativi sulle differenze
espressive delle intenzioni (ossia le motivazioni che generano le
azioni) -;
Lo Sport mette in luce chi sei, chi è il tuo Compagno e chi/cosa siete insieme. Completa gli Individui e le Coppie fortificando attraverso l’educazione delle peculiarità caratteriali.
Dopo un lavoro i preparazione di circa un anno, Paolo e
Alfa cominciarono le competizioni sportive insieme a Stefania e
Alf (lei è la cara Amica che, insieme a docet et moglie,
andò in Germania a prendere i cuccioli).
Alfa e Alf avevano 16 mesi quando, con Paolo e Steafnia, hannoebuttato
in Lavoro nella prima classe, e storici rimarranno sempre i loro
tre avviamenti accompagnati dall’inseparabile ‘’Trottolino
Amoroso’’.
Sinceramente credo che Paolo e Stefania volessero raggiungere un
record di punteggi mai toccato fino ad allora: 100, 100, 100…
altrimenti non mi spiego il perché di tanta ostinazione nel
fare l’Avviamento… personalmente ero abbastanza stufa
di vederli nella ripetitività di quelle sequenze e non sopportavo
più quella canzone, per cui, visto che ero il loro portafortuna,
li minacciai di abbandonarli … finalmente smisero.
Velocemente, prepararono il primo brevetto, ma il caso volle che
in quel lasso di tempo, Paolo conobbe l’Agility e se ne innamorò.
Dopo il primo brevetto di lavoro, lui e Alfa si tuffarono nell’Agility,
mentre Stefania continuo ''Lavoro'' con Alf.
Per quel che riguarda le competizioni di Agility, il loro
grande debutto su ad Ancona.
Per rompere il ghiaccio, si misurarono nella classe più semplice:
debuttanti large, e la vinsero - risultato 1° classificato;
subito dopo affrontarono il 1° brevetto large, e vinsero anche
questo - risultato 1° classificato; ed infine, sostennero la
gara Open che racchiudeva le classi junior e senior in un’unica
classifica. … e si aggiudicarono il 4° posto.
Alcuni ricordi di quel giorno -''La gara si svolgeva alla Fiera. Appena arrivati, scoprendo che la competizione si sarebbe effettuata al chiuso su pavimentazione in moquette, eravamo un tantino preoccupati, Alfa non conosceva il fondo di moquette, come avrebbe reagito?... sicuramente bene, tutto le scivolava addosso come l’acqua su una superficie impermeabilizzata, però… l’inconveniente delle probabilità c’era… comunque, preoccupati o no, eravamo lì, qualcosa avremmo fatto… entrati nel padiglione chiediamo dove fosse il ring di Agility; ci informano che per motivi di spazio non avevano potuto mettere gli ostacoli all’interno bensì nel parcheggio al di là del padiglione. Barbara ed io ci illuminammo – gli altri concorrenti un po’ meno. Il parcheggio era una distesa di cemento… ci sentivamo a casa. Eh si! Non possedevamo un campo regolamentare in erba per allenarci, ma un piccolo parcheggio in cemento dove, sottraendo un po’ di posto alla macchine, montavamo i nostri ostacoli… e che ostacoli!... spranghe di ferro rubate ad uno scheletro di gazebo e assemblate alla meno peggio… non avevamo il tubo morbido… quello rigido era stato ricavato da un tubo dell’aria condizionata… del tavolo non avevamo nemmeno l’ombra… per non parlare della palizzata… una volta ci si arrangiava così!... … ma oltre a questo, quello che contava più di tutto, è che Alfa ed io avevamo una grande fiducia nel nostro binomio! Barbara puntava tutto su noi e sul meraviglioso rapporto di rispetto-fiducia che ci univa… e visti i risultati del debutto, le considerazioni fatte, non ci eravamo sbagliati!!!. '' -
Video : Alfa ad Ancona nel 1993
Paolo - mia Madre ha una carnagione olivastra, e mio Padre non si può davvero dire che è uno Svedese. Io non potevo avere la pelle chiara e non potevo avere i capelli biondi; anche i miei occhi sono scuri e il mio modo di fare è più simile a quello di un Bufalo che a quello di una Gazzella; ho i piedi lunghi e piatti ma l’equilibrio non è mai stato il mio forte. Eppure nella mia vita (emh , nella mia giovinezza ;) adesso sono un po’ pantofolaro :D) ho sempre fatto Sport, e anche a livelli abbastanza alti. Il mio preferito era la pallavolo, a seguire il nuoto e il calcio; ma che ci si creda o no, non ho mai amato correre, non ho mai saputo farlo in maniera consona allo Sport, non ho mai avuto fiato e, nonostante questo, sono sempre riuscito a raggiungere gli obiettivi che mi prefiggevo (e a passare per un atleta …tanto che anche Barbara che mi conosce da sempre, ancora non ci crede!)
Alfa ed io - Alfa era nera come i miei capelli,
dalla mole ‘’possente’’ e ''potente’’
nella forza fisica, poco portata per le ‘’questioni
che richiedevano destrezza’’, ma non per questo si è
mai tirata indietro di fronte a ‘’cose’’
che non erano proprio alla sua portata fisica. Era testona e aveva
una grandissima voglia di fare; qualunque cosa le proponessi, lei
era lì … davvero non si poteva pensare che nella sua
testa, lei non si sentite leggera come una Farfalla e veloce come
un’Antilope …
Eravamo uguali, non c’erano ostacoli che non potessimo non
affrontare, e dove non arrivavamo con la destrezza (forse più
mentale che fisica) ci arrivavamo di ‘’potenza’’
(abbiamo anche abbattuto qualche salto e cappottato qualche tubo
nei percorsi di Agility, ma quello non è dipeso da una intenzionale
‘’forma distruttiva’’, bensì, dalla
nostra eterna sbadataggine … siamo sempre stati, entrambi,
un po’ ‘’ciappottoni’’ per scarsa
‘’armonica sincronia’’ dei gesti).
Uguali caratterialmente, ugualmente scapestrati e determinati, ugualmente anche un po' distratti ... non poteva esserci che ‘’grande intesa’’ fra noi.
Alfa sarà sempre la mia Alfa, perché in lei ho
visto me stesso ... e mi piace pensare che pure per lei è
stata la stessa cosa … anche perché, altrimenti, come
sarebbe stata possibile (fra noi) una simile intesa?... Alfa, la
mia Anima nera!
Barbara - Cosa fece ancora lo Sport per me- In un momento emotivo molto difficile, quando stavo vivendo nel pieno del suo dramma un fatto di cui ancora oggi mi sento responsabile (anche se so benissimo che non potevo sapere all’epoca quello che so oggi, e che le scelte prese sono state tutte effettuate in perfetta buona fede), ecco arrivare questa meravigliosa lupina! - Gilda
Gilda … Lupina perché il suo manto era grigio similmente a quello dei Lupi, e la sua corporatura me li ricordava molto. Nella realtà era una femmina di Pastore Tedesco che arrivava dalla Germania; nata in un allevamento di linee di sangue da lavoro, ma soprattutto da un Allevatore cresciuto con le Greggi e i Cani da Pastore. Questo ha permesso lui di avere la cura per una ‘’dinastia’’ che fosse conforme al vecchissimo stampo di razza che voleva Individui forti fisicamente e mentalmente, completi ma non esagerati nelle manifestazioni espressive tanto da renderli difficilmente gestibili con una normale direttiva di lavoro. (il che avrebbe richiesto delle attenzioni diverse e diversamente formative).
Come la presi fra le braccia, seppi che una parte del mio cuore aveva ricevuto un nome: ‘’Gilda’’!
Se dovessi descriverla con termini umani, la presenterei come una bontempona che aveva ereditato dal Sole la sua luminosità; una Creatura sveglia e svelta, sempre pronta a dire di ''si''. Se invece devo espirmermi come si conviene ad un tecnico, potrei dire: docile, duttile, ottima tempra fisica e psichica, ottimo temperamento (curiosità e capacità organizzativa), adeguatamente aggressiva attiva se stimolata nella conquista di un oggetto, predatrice e possessiva nella giusta causa. … Tali caratteristiche la portavano a rispondere a qualsiasi cosa nella retta forma, ossia con l’adatto intento e la giusta intensità di risposta relativa alla proposta e di risposta relativa al disegno d’azione.
NOTA: Se a queste caratteristiche ci si propone nel rispetto delle fasi di crescita, il Soggetto Cane, attraverso lo Sport cresce in equilibrio, potenziando fiducia nella sue azioni e serenità nel sociale esterno oltre che in quello familiare; se invece si trascurano i passaggi, Egli può subire il deficit dell’obbligo di crescita, patendolo nelle manifestazioni sociali interne ed esterne.
Nel momento in cui Paolo ed io nascemmo nella Cinofilia, anche se non c’era lo schifo di oggi basato sulla totale ignoranza e menefreghismo in merito al logico / dovuto rispetto delle Specie diverse dalla nostra (riguardo dovuto anche per importanza sociale nel sociale globale), non esisteva una mentalità molto ‘’allargata’’ verso le diversità individuali. Erano pochissimi infatti coloro che vedevano il Cane (per non uscire dal tema), sotto spoglie caratteriali molto differenti se non per particolarità di ‘’razza’’. La maggior parte dei tecnici, sapeva certamente riconoscere se i Soggetti con cui venivano in contatto erano abili o no a svolgere certune mansioni, e sapevano vedere sommariamente cosa / chi avessero davanti stimolando al meglio quel che gli si presentava, ma non percepivano altro (o soprattutto) che determinate caratteristiche esclusive di ''alcuni'' Soggetti, per cui de / con‘’gli Altri’’, non capendone le modalità espressive, non sapevano come interagirci!
Di grande aiuto per noi umani che ci accingiamo a voler
‘’parlare’’ con altri Animali, è
la sensibilità e non da meno è la capacità
di riuscire ad uscire dai nostri panni per entrare nei loro (senza
portersi dietro retaggi umani).
… di grande aiuto è quel ‘’pizzico
di fortuna’’ che ti mette sulla strada di quei ‘’coloro’’
di cui abbiamo parlato poco fa.
… nonché, di immenso aiuto, è l’Animaletto
che ti accompagna nel viaggio: ''Gilda fu una vera Maestra!''
Mi ricordo ''uno stage al campo, con
l'Allevatore di Gilda, Edwin Wenchel, Stefano Codemo e Carmelo Sesto.
Tre giorni da urlo che non dimenticherò mai per la loro preziosità
...(e perché forse senza quei tre giorni, Arek "Mufasa"
o intimamente "Gatto", dalla Favola Monster &Co."
della Disney, il meraviglioso mostro Sulley-Mulley, non sarebbe
mai entrato nel nostro Clan - ma procediamo con ordine).
Durante questo corso, i tre Tecnici, che erano le persone più
all'avanguardia di quel tempo (e solo pochissimi altri sono riusciti,
a tutt'oggi, a raggiungerli), mostrarono la diversità dei
Cani. Non che prima non si notasse, ma misero in luce come sia
strafondamentale diversificare le stimolazioni. Il problema
era, e lo e' ancora, trovare la pazienza per rispettare le fasi
della crescita, e di mio aggiungerei, avere rispetto per
il Cane come individuo.
Edwin, Stefano e Carmelo, ci mostrano le strade per "andare
incontro al Cane e non contro" ... - alcuni
momenti in questo Video
Continua a leggere nel Diario dei nostri Pastori Tedeschi e Risultati sportivi
Qualcosa di molto intimo mi legava a Gilda …
forse perchè è stata quella scintilla che mi ha dato
la carica per reagire, o forse perchè in lei vedevo uno specchio
di me, e perciò, forse, è per questo che nella nostra
intimità riuscivamo ad esprimerci al meglio, cosa che non
accadeva in ‘’pubblico’’.
(...come lei, io da piccola, ero solare e sempre ben disposta
verso tutto e tutti, ben predisposta verso i contatti sociali ma
stavo bene anche da sola … con il crescere le esperienze mi
hanno portato a selezionare moltissimo le possibilità dallo
stare distante dalla mia tana con la mia Famiglia, portandomi a
scegliere verso quest'ultima. Gilda era uguale! ...e probabilmente
in Lei ho cominciato a vedere la mia Anima - la mia parte più
naturale).
Legato a Gilda, è l’arrivo di Arek
Arek - dal Diario
- ...''Fratello di cucciolata di Alfa. Un amore segreto vissuto
di nascosto come le più tormentate delle storie d'amore.
Già prima di nascere c'era per lui un curriculum vitae di
quelli che solo per i grandi viene scritto. D'altronde nasceva da
famiglie di un certo tipo e nasceva proprio per fare tutte quelle
grandi cose che da lui ci si aspettava facesse.
Questo vuol dire però, fare i conti senza l'oste! Non basta
un sangue blu per fare un Reale, oltre alla dinastia occorre la
giusta educazione e istruzione, e un’adeguata emotività
che parte dal cuore dell’Anima. Un Animale sensibile come
lui, non può in nessun modo sopportare l'isolamento dal Branco
vivendo il contatto sociale come si presta in una vita militare.
La sua forza non poteva bastargli. Per questo, di nascosto, gli
donavo le poche attenzioni che potevo.
…
La fortuna volle poi, che ci fu quel corso di cui ho parlato prima
con Gilda, e il suo ‘custode’ si rese conto che fra
loro due non c'era altro che il guinzaglio.
Mentre era in campo, a un certo punto mi sentii chiamare: Barbara!
... Eccomi! ... E' tuo!
… Arek entrava a far parte della nostra Famiglia con tutti gli onori riservati a tutte le nostre Creature. ...''
- ...alcuni flash della mia mente: “ Sei appena arrivato, sei alto poco più di una bottiglia di coca-cola, sei grigio come un lupo e dai tuoi occhi esce solo amore… non posso parlarti, non posso toccarti, posso solo guardarti di sfuggita… tu mi vedi e urli con tutto il tuo cuore ‘ehi sono qui’… ora non posso, ma quando tutti se ne saranno andati, lo sai che verrò da te… amavo quegli incontri clandestini, tu mi riempivi di baci ed io di carezze e calore, ti portavo i biscotti, la ricotta e tutto l’amore di cui avevi bisogno… da un giorno all’altro ti chiusero in cella di rigore e le visite furono impossibili… ti guardavo mentre lavoravi sul campo, gioivo con te e con te soffrivo… rimanevo nell’ombra, in silenzio ti amavo… poi un lampo di genio, chiesi se potevo averti alla fine della tua carriera agonistica, mi fu risposto di no perché a quel punto avresti meritato la casa del padrone… non ho smesso sperare… i giorni passavano, tu crescevi, bello, sano, fiero… i giorni passavano le sofferenze aumentavano, la tua voglia di vivere si spegneva, le fughe per te erano sempre più difficili… finalmente nel terzo giugno della tua vita italiana, la rottura definitiva… ho fatto la mia offerta senza sapere come onorarla, ma avrei rubato per te… il tuo libretto mi venne consegnato, eri al fine uno di noi.” ... -
Il mio Mufasa – ci sono cose che ci legano
in maniera profonda, nate in un’intimità proibita e
poi esplose nel momento in cui è arrivato a casa
…e senza questa intimità, puoi arrivare ad avere
legami esclusivamente condizionati da tutto ciò che è
esterno alla coppia che Coppia non sarà mai!
Nel mondo addestrativo e soprattutto in quello sportivo,
a parte che in ‘quel corso’ e con ‘quelle persone’,
si parlava moltissimo di schemi e di sequenze. Arek, avendo vissuto
solo di quelli senza per di più la complicità sociale-familiare
del suo 'compagno di squadra’, non riusciva, nel momento del
bisogno, durante un’incertezza, a trovare la sua sicurezza
interiore, l’unica che gli poteva permettere di affrontare
più vicende estranee alla sua ‘cultura’. Ogni
Animale che nasce ‘sociale’ è‘collaborativo’,
e trova quindi nella collaborazione la maniera più idonea
per affrontare la vita. Nel momento in cui si sente solo, può
trovare solo in se stesso la forza di reagire (che sia, la reazione,
anche una fuga). Se però, Egli ha vissuto delle esperienze
negative collegate alla ‘tal’ situazione che deve affrontare,
può non essere in grado di elaborare altra soluzione che
non sia l’immobilità, la forma più passiva del
comportamento che si possa manifestare.
Arek si chiudeva nel suo bozzolo e attendeva inerme che le cose
esterne cambiassero …
Mi sono scoperta spesso in ginocchio accanto a lui, china per proteggerlo
e poi incitante per rianimarlo … ‘…va tutto
bene Mufasa, dai alzati, andiamo a correre e a toglierci di dosso
il peso della castrazione’.
Per fargli superare tutte le sue passività, lo trattai
come se fosse ancora un Cucciolo; nella riabilitazione cominciai
daccapo la sua educazione familiare; passai dalle attenzioni delle
cure parentali ai giochi delle attività ludiche nelle zone
rendez-vous; cambiai tutto il suo vocabolario umano … tutto
per cercare di creare in l un distacco da quel che conosceva .
Arrivò anche il momento di riportarlo in un ‘campo’
… scelsi un ‘cinto con gli ostacoli da Agility’
e persone che con il ‘lavoro’ non avevano nessuna familiarità.
In questo modo ruppi gli schemi che lo angustiavano e Arek ricominciò
a ‘sorridere’!
Non era scritto da nessuna parte che dovesse ricominciare
a fare Sport a livello agonistico, ma doveva comunque superare il
suo problema, perché non è ‘fuggendolo’
che sarebbe cresciuto.
Tre persone mi aiutarono in questi momenti tanto difficili; la loro
‘’serenità personale e professionale’’
fu molto importante per noi e ci permise di fare ancora qualche
passo avanti verso ‘’la rinascita’’! –
Carmelo Sesto, Carlo Fagioli, Marco Reale! –
La nostra Casa, il tempo, la pazienza e il grande legame
che si era fortificato fra noi, ci permise di ‘’prendere
a schiaffi’’ tutti coloro che sposavano i metodi e rendevano
i Cani schiavi di certezze schematiche.
Per avere un quadro un po’ più dettagliato su Arek, potete continuare a leggere sul Diario dei nostri Pastori Tedeschi e Risultati sportivi
Cristina mi accompagnò nell’anticamera di questo meraviglioso palcoscenico; Gretel aprii la porta del corridoio; Gilda mi fece assaporare l’importanza del corridoio, ossia del giardino di casa; Arek mescolò tutte le carte e poi mi diede una bella spinta per entrare con lui sul Palcoscenico! … GRAZIE!
Il corso con Edwin, Codemo e Carmelo, la piccola Gilda, Alfa e Arek,
e una serie di note che da tempo ci martellavano la testa, ci portano
(Paolo e me) a guardare molto più in là delle semplici
apparenze. Anche l'amicizia che si stringe con Carmelo, ci aiuta
a spingerci oltre e a dare corpo ad un'impronta che già da
qualche tempo spingeva forte sui nostri cuori. Fu così che,
per uscire un attimo dalle tensioni che ci opprimevano, decidiamo
di staccare la spina da Roma alcuni giorni e di accettare l'invito
di ''Oroval''. ... Oltre a lavorare con Arek e Gilda, Carmelo ci
regalò lezioni di spontaneità e tanta familiarità.
Ci accolse in casa come se ci conoscesse da sempre ed entrammo nell'intimità
degli Oroval. Parlando dell'Allevamento Oroval, ''una
Oroval'' in particolare, si ''innamorò'' perdutamente
di Paolo.
Thika manto nero, temperamento da Malin, determinata e spontaneamente affabile, era in cerca di una Famiglia e di un Compagno con il quale condividere la sua ''follia''. il colpo di fulmine prese anche Paolo. E in meno di un lampo, Thika aveva il cognome ''Caldora''. ... e lo Sport non ha fatto altro che sviluppare questa intesa!
Thika - dal Diario dei nostri Pastori Tedeschi - ...''Talmente era forte il legame creatosi fra noi due, che due settimane dopo, nel tour de force, del “Game Fair”, Thika scappò dal guinzaglio di Barbara per farsi circa un Km. in mezzo alla gente per venire da me! Abbiamo condiviso da allora, 13 anni di vita, sempre insieme, un legame unico che ci ha permesso di affrontare tutte le più varie situazioni, dalla vita in campagna alle corse nel bosco, dalle gare di Agility sperse nel territorio italiano, al Campionato del Mondo di Copenhagen, e ancora dall’Utilità e Difesa al Mondioring, dalle trasmissioni televisive fino al riposo della pensione … sempre e comunque con una facilità data dal nostro rapporto speciale. Un guinzaglio invisibile ci ha sempre legato; ovunque andavamo, lei era la mia ombra e ci capivamo al volo su tutto.''
Thika aveva un modo di parlare tutto suo, e tanto era penetrante che lo ha trasmesso a sua Figlia ''Scrooge'', e alle sue Nipoti ''le Veline''.
Urlava la sua voglia di fare e aggrediva gli ostacoli dei percorsi di Agilty sfiorandoli quel tanto che bastava per non abbatterli; anche se a volte, tale era l'energia che la invadeva che, incurante del fatto che potesse farsi male, ci passava attraverso. Thika, tramite lo Sport, ha trovato la possibilità di esprimersi in tutta se stessa e di completarsi.
Fra le tante prove superate, vorrei riportare la Disfida di Volterra, competizione nella quale ne andava della qualificazione in Nazionale. ... Paolo aveva subito alcune ingiustizie in precedenza con Alfa, e quella sera, non si può dire chi fosse più determinato fra lui e Thika, a voler arrivare in fondo alla velocità della luce. Giro dopo giro, erano sempre più ''gasati'' e, nonostante la stanchezza si facesse sentire, hanno tenuto duro fino all'ultimo, aggiudicandosi il Trofeo e la qualificazione per ''Copenahgen''.
Thika fu uno di quei Cani che potremmo portare ad esempio per la situazione che ha vissuto da quando lasciò l'allevamento a quando ci tornò! ... Cucciola piena di temperamento, con doti sportive molto spiccate, fu acquistata da un allievo di un ''pseudo-grande-tecnico'' che di tecnico e di grande aveva/ha solo il portafoglio e la presupponenza! Già all'età di 4 mesi era finita sotto i ferri perchè aveva inghiottito un rocchetto di filo di rame, il che vuol dire che era una soggetto da tenere sempre sotto controllo! A questo aggiungiamo anche che non sta scritto da nessuna parte che se un Cane si chiama Oroval e ''la voglia di fare'' nonchè ''la tempra fisica e psichica'' lo supportano magistralmente e ''l'aggressività'' è più presente che mai, questo soggetto sia nato imparato! Un soggetto del genere facilita alcuni passaggi, ma sicuramente ne ostacola altri, per cui, come sempre capita fra coloro che si sentono grandi, anche Thika fu lavorata sotto stimolo e chiusa per essere pulita! ... A parte il fatto che noi non siamo d'accordo su certe didattiche, a maggior ragione non lo siamo su Cani di questo genere che, per un nonnulla, escono ''facilmente'' dai binari! La lavorazione in ''caricamento'' è ostativa per la riflessione. La morale della favola fiu la rottura di Thika per lo Sport ''Utilità e Difesa''. ... Il suo proprietario non la volle più e la riportò in allevamento ...
Sono convinta che Paolo era destinato a Lei, perchè con Lui, Thika non solcò più certi schemi e rivide un campo di Lavoro solo quando (anni dopo) fece il Cane Bianco - azione di disturbo, in un Campionato Regionale valido per la qualificazione al Campionato Italiano. …
Thika è stata anche: la femmina di Pastore Tedesco
che più di tutti gli altri, ha dato corpo alla parola Versatilità,
come vuole la
natura del Pastore Tedesco, con l'aggiunta
di una simpatica e dirompente ''energia vitale''
Per avere alcune note in più su Thika, potete
continuare a leggere sul Diario
dei nostri Pastori Tedeschi e Risultati
sportivi
Entrati ormai nel mondo dell'Agility, non poteva mancare
a casa un Border Collie! ... Non pensate però che Apache
with Greys sia stato un Border come tutti gli altri, perchè
del Border che siete abituati a vedere, Lui portava solo i colori
e alcuni particolarità caratteriali. Dentro Apache, carico
di temperamento nella giusta misura, c'era un Guerriero saldo di
nervi, audace e duro come Braveheart. Grande come uno zainetto
Invicta (*) pieno di sorprese
come un Uovo di Pasqua, Apache mostrò chi era quando
aveva appena un mese, o forse neanche l'aveva raggiunto quell'età,
ma poco importa, perchè la Tenacia che già era ben
presente in Lui, gli permise di reagire ad una situazione negativa
nella sua scomodità, affrontandola di petto, anzi di denti
:D : rimanendo imprigionato fra i tubi
di scarico del bagno dell'allevatrice, invece di piangere o comunque
di emettere suon che richiamassero l'attenzione di qualcuno, Lui
cominciò a rosicchiare il metallo per liberarsi da solo.
Chiunque altro non avrebbe fatto altrettanto. A conferma delle sue
qualità, Apache ha sempre mostrato una predisposizione a
reagire alle stimolazioni ludiche attraverso la bocca, mordere gli
piaceva da matti!!! ... e fu per questo che un giorno, mentre mi
trovavo alla scuola per un allenamento di Lavoro, invece di presentarmi
dal figurante (Marco Reale - campo attiguo al nostro) con Arek o
con Gilda, portai nel ring il piccolo Apache. In Lui c'era
qualcosa di più del ripetitivo classico, e ho voluto togliermi
lo sfizio. Marco divertito dalla cosa, ha cominciato a comportarsi
come una vera preda, Apache è impazzito di felicità,
sono sicura che nella sua testa il fumetto che apparì fu
‘finalmente hanno capito qual è il mio vero io’…
Alla fine della seduta di addestramento, Marco ed io ci fermiamo
a chiacchierare. Eravamo molto contenti del risultato della prova
e abbiamo deciso di tentare la sorte.
(*) ... soprannome che Marco Reale
diede ad Apache, in occasione di un attacco: prova del lanciato,
Apache gasato più che mai si lancia contro Marco che lo sfida,
i due si incontrano, Apache salta e morde saldamente la manica servita
da Marco, dalla foga e dalla velocità della corsa, dall’armonia
e dalla grazia dell’impatto, esce un lanciato da applauso,
i duellanti creano un tutt’uno, c’è una tale
sintonia, una tale fiducia che Marco, invece di fermarsi e terminare
la fase con il lascia e la vigilanza, continua a combattere con
Apache, e nella rotazione, si chiude il braccio intorno al collo
in modo tale da far scivolare Apache dietro la sua schiena. Apache
rimane penzoloni, attaccato alla manica - dimostrando saldezza di
nervi, morso duro e sicurezza - Marco a quel punto dice:’
mi sono fatto un nuovo zainetto… vi ricordate gli invikta
a strisce bianche e nere?... eccolo qua, una zainetto peloso’…
siamo tutti sbottati a ridere, Apache per nulla turbato è
rimasto lì, con il suo morso fermo, appeso alla spalla di
Marco… che coppia!...
La gara di Torino, al cospetto del giudice di agility e di Lavoro, Giancarlo De Martini (unico giudice italiano in grado di giudicare un Border Collie nella disciplina Utilità e Difesa) - leggi Risultati sportivi ''Alfa e Apache: IPO 3 / IPO 1''
Apache si cimentò anche in Agility logicamente,
e pure fra gli ostacoli lasciò alcuni segni indelebili! ...
Storica la gara a Torino dove, insieme a Thika hanno lasciato a
bocca aperta parecchi addetti ai lavori -
Giugno
1996. Una bella gara aTorino, nel campo G.A.R.U.
Per avere alcune note in più su Apache
- potete continuare a leggere Risultati
sportivi
La Figlia di Thika -
Simba in arte Scrooge - intimamente,
la nostra Nana <3
... Nasce dalla prima cucciolata di Thika (un impegno preso con
Carmelo Sesto, il suo Allevatore, nel momento in cui l'abbiamo ''adottata'').
Non siamo mai stati fautori di cucciolate, ma, impegno preso a parte,
quando decidemmo di confermare la richiesta di Carmelo, era ora
di staccare per un po' dal mondo delle gare e da tutto quello che
lo circonda; era ora di rientrare nel tepore di casa, di dedicarsi
all'intimità della Famiglia e di godere delle piccole e meravigliose
''cose del Branco''. ... L'evento di Thika e dei suoi Cuccioli fu
un'ottima ''terapia disintossicante'' (almeno per il primo momento
...).
Quando
Scrooge nacque era già particolare e fra lei e noi si suggellò
un legame! ... Personalmente avrei voluto tenere tutti i Cuccioli,
ma, purtroppo non avevamo la possibilità di farlo. Vissi
il distacco da Loro in maniera turbante e fu allora che cominciai
ad elaborare concetti delle forme di attaccamento che non avevo
mai approfondito.
La
nostra Scrooge mantenne la follia della Mamma e una piccola parte
della serietà del Papà, e questo fece di Lei un soggetto
''folle con discrezione'' .
Essere infantile ma grande all'occorrenza, disponibile ma con una certa personalità che non dà per certo ogni risultato, han fatto di Lei una insegnante tranquilla e scrupolosa mai ossessiva pur se abbastanza esigente; quella rara insegnante che ti permette di sbagliare e ti dà la possibilità di correggerti senza che il ''voto'' influenzi il ''giudizio in pagella''.
Nana mi ha aperto anche le porte di uno
Sport che stava nascendo. l'Heelwork to music'', una forma di ''obbedienza''
svolta a tempo di musica. Questa disciplina mi consentì di
ampliare maggiormente la comunicazione con ''il Cane'', perchè
la musica è padrona di emozioni. Il linguaggio con il Cane
è fatto essenzialmente di trasmissione di stati d'animo,
per cui: cosa poteva esserci di meglio di un lavoro con una musica
di sottofondo?
Sfruttai la cosa anche nell'insegnamento agli Allievi, e il risultato
fu davvero sorprendente!!! - Grazie Scrooge!!! -
tutt'altro
che avara come vuole il nome che portava
;) :D
Per avere alcune note in più su Simba di Oroval potete continuare a leggere sul Diario dei nostri Pastori Tedeschi e Risultati sportivi
Il tempo passa, e comincia a spargersi la voce della presenza di
un Grigio ''niente male'' nella cinofilia romana. Sto parlando di
Arek e delle sue prestazioni in gara. Durante un allenamento nel
campo scuola dell'allevamento di Casa Soder con il Figurante
Bruno Sarandrea, il titolare Gerardo Dragonetti rimane colpito
dal mio Lupone e chiede una monta con una sua femmina molto brillante.
Avere un Cucciolo suo ci riempiva di gioia, e fu così che
arrivò Timon
I Piccoli nascono a casa dell’allevatore, e, accompagnati da lui, troviamo: sette Cuccioli Grigi che fanno il finimondo in un piccolo recinto antistante il box; belli, di carattere, famelici, socievoli, giocherelloni… quale scegliere? ... Mentre ero lì con Paolo, fu un particolare atto di Uno di loro a dirmi: ''è Lui''!. Era una cosa che vedevo fare spesso al Padre quando ''afferrava più palline insieme, rimboccando la manica o un grosso ramo appena tagliato''. Come Arek, il Piccolo raccolse una bottiglia di plastica e, per non farsela ''rubare'' dalla Sorellina, la sbattè a terra e la rimboccò. ... Non cercavo davvero un sosia di Arek, ma quella cosa mi piacque tanto che ... Timon entrò a far parte della Famiglia continuare a leggere di lui sul Diario dei nostri Pastori Tedeschi.
A differenza di Arek, Timon si è presentato subito come un perfetto Cane sportivo, ossia un Individuo completo che brilla nelle sue caratteristiche senza eccedere in ''diversi equilibri''. ... Per poterlo descrivere, potrei dire semplicemente ''un Cane da Pastore Tedesco come tutti noi che siamo cresciuti con Rintintin, pensiamo che sia un Pastore tedesco (al tempo del telefilm - un Cane Lupo <3 ). Timon presenta queste caratteristiche perchè la sua Mamma ha smorzato un po' la serietà di suo Papà, rendendolo più accondiscendente e spensierato, meno sensibile agli stress e decisamente più ‘’aperto’’ alle novità alle quali ha sempre reagito nell’espressività, con il giusto peso e la giusta serietà, ossia senza perdere di vista il divertimento e l’impegno.
Mentre Paolo la allenava fra gli ostacoli, io fremevo per
provare le sue doti in ‘’Lavoro’’ e, quando
ci riuscii, risultò: completo nell‘istinto alla ricerca
in pista (sez. A), e istinto predatorio nelle prime fasi di sospetto
del figurante (sez. C). E per l’obbedienza (sez. B), tutto
di lui parlava di duttilità e docilità, per cui, non
era davvero l’insegnamento degli esercizi di obbedienza che
potevano dar da pensare a strane risposte.
In gara, solo chi sapeva guardare, lo avrebbe giudicato a dovere,
e a quel tempo, i tecnici non volevano esaminare esclusivamente
soggetti di grande valore; sapevano infatti riconoscere l'importanza
del soggetto sportivo… Personalmente non mi importava che
lui fosse il Campione del Mondo; Lui era Timon, un Cane che viveva
in casa con noi e tutti gli altri, e si divertiva a lavorare, a
giocare, a …fare niente anche, pur di farlo con la sua Famiglia.
... Terminato lo step dell’Agility, la sua espressività
si è continuata a formare nel lavoro e poi nel mondioring.
...
In Utilità mi ha permesso di vivere gli ‘’esami’’
con estrema serenità perché ‘’Lui’’
era sereno; era serio mentre lavorava, ma sereno, e io invece mi
sentivo sempre messa in discussione. Timon mi ha insegnato ad accettare
i miei limiti senza chiedermi oltre; mi ha insegnato che il rispetto
va dato anche a se stessi oltre che al prossimo, e da qui la frase
''che rispetto vuoi che abbiano gli altri verso di
te se tu sei la prima a non rispettarti'' . Avere rispetto,
non vuol dire chinare il capo sempre comunque, ma pure ''tirarlo
su 'sto capo, per mostrare una qualcerta dignità''...
Una grande lezione di vita ...
Molta della sua serenità, la dobbiamo non solo alle sue doti
e ai suoi Genitori, ma anche al fatto che con Paolo decidemmo di
educarlo sportivamente dando retta solo al nostro istinto, per cui
Timon venne cresciuto esclusivamente da noi due. E questo, unito
all'’aver frequentato i campi di Agility prima di fare Lavoro,
e aver lavorato nel silenzio del nostro campo, gli ha concesso quella
estraneità dalla confusione, dalla novità, e gli ha
dato la possibilità di abituarsi al silenzio del ring di
lavoro.
Alcuni filmati del suo lavoro in Risultati sportivi
- Nulla succede per caso … Lei era nata per stare con suo Padre e suo Fratello … e come Lei, anche il Piccolo che aveva conquistato Paolo in quell’incontro che ci ha fatto conoscere l’intera cucciolata. … nel loro cognome c’erano scritti pure i nostri … Lei arrivò dopo pochi mesi, mentre lui ci mise molto di più … ma era destino che si riunissero! (leggi di Time-Keeper nelle storie della nostra Associazione Negli Occhi del Cane’’ e nel Diario del Pastore Tedesco). -
Arriva Paperina!
– una piccola Lupa dal cuore domestico che non ha mai dimenticato
cosa significa ‘’cavarsela’’.
Tina Paperina è la cucciola che giocava con Timon e con Time
Keeper, quel giorno in cui andammo a conoscere tutta la cucciolata.
… fin da subito mostrò di essere una guerriera che
usava la sua forza senza spettacolarità ma con determinazione;
Lei agiva e basta. Sia nel voler conquistare una cosa, che nel cedere
al vigore dell’Altro, lei manteneva un decoro che oso chiamare
‘’nobile’’.
Differentemente da un altro Cane (avversario o semplice interlocutore),
nel ‘’cedere’’ non assumeva quegli atteggiamenti
tipici di chi ‘’abbassa le penne’’; Lei
accettava ‘’l’esito della chiacchierata’’
senza chiedere oltre e senza manifestare alcun disagio; non l’ho
mai vista chiedere all’altro ulteriori chiarimenti o cercare
di imbonirselo. … era di poche parole, quelle giuste!
Se qualcosa o qualcuno aveva attirato la sua attenzione, Lei teneva
lo sguardo fisso su quella cosa o su chi l’aveva interessata,
e non cedeva fino a che non era convinta di aver ricevuto tutti
gli indizi che le servivano per capire.
Una Creatura del genere andava conquistata. Aveva un animo selvaggio
e un cuore docile, rispecchiando appieno il suo Antenato, però,
aveva anche una duttilità domestica che le permetteva di
imparare senza chiedersi tanti perché :D.
Appena portata a casa, se non avesse avuto quell’atteggiamento
gioioso rivedendo il Fratello (Timon), non avrei pensato che fosse
una Creatura con tanto bisogno della Famiglia. Lei
e Timon mi insegnarono la sofferenza del distacco del Cucciolo dal
Branco natio.
Per quel che riguarda lo Sport, con lei, mi tuffai esclusivamente
nel mondo dell’Agility, ma senza voler fare chissà
cosa. Mi sarebbe piaciuto toccare il terzo brevetto e poi ritirarmi
a giocare e basta.
Paperina Imparò a gran velocità tutto l’imparabile.
Le rimase una piccola ombra sociale, ma non le impedì di
raggiungere l’obiettivo. … obiettivo che, andando avanti
con la ‘’carriera sportiva’’, mano a mano
che procedevamo verso la meta, mi/ci importava sempre meno di raggiungere
… il mondo cinofilo stava cambiando tanto tanto tanto …
quelli dell’Agility erano sempre più fuori di testa
(come anche quelli del lavoro … !!!), e a me andava sempre
meno di far parte di quel circolo vizioso.
Per accedere al terzo brevetto, bisognava fare tre podi netti in
secondo brevetto … noi ne facemmo sei … perché?
… perché non ho tenuto assolutamente il conto. Questo
a dimostrazione di quanto non mi importava più. … E
quando la cosa fu portata alla mia attenzione (forse me lo disse
Paolo leggendo il libretto delle qualifiche, non mi ricordo …
), non ci pensai nemmeno ad iscrivermi a un terzo brevetto. …
avevo deciso che il chiassoso mondo dell’Agility non mi apparteneva
e non apparteneva nemmeno a Paperina.
Probabilmente quegli anni di Sport, vissuti nell’intimità che ci ha sempre distinte dal resto dei concorrenti, ci ha fatto crescere, ci ha dato l’opportunità di conoscerci e di assisterci, di fare Branco, e, finito quell’episodio, siamo state più unite che mai
Dal Diario del Pastore Tedesco -
‘’ Mi dormiva accanto, dividendo il cuscino, come
fece suo Papà Arek anni prima.
Insieme abbiamo anche covato un uovo di Oca, che purtroppo però,
non siamo riuscite a portare ad un traguardo glorioso. Dopo i 60
giorni di cova, l’uovo si è regolarmente schiuso, ma
all’interno, il nostro cucciolo non c’era.
Arancia (MammaOca) lo aveva lasciato indietro, probabilmente a ragione,
però … nell’incertezza ci ho provato, e Paperina
mi è stata di grandissimo aiuto!!! - (leggi
di Paperina
sul Diario
del Pastore Tedesco e
approfondisci il suo curriculum sportivo su Risultati
sportivi)
- Entrano nella nostra Famiglia
i ‘’Maligni’’ -
; Non pensate subito male ? … Maligno
è un simpatico appellativo che si dava, in quegli anni, ai
Pastori Belga Malinois. Cani molto esuberanti, vivaci, determinati
e con un filo di tensione addosso che li rendeva sempre attivi (oltre
al temperamento che, davvero, non gli mancava). Si racconta che
‘’tanti Pastoristi usarono il sangue Maligno per dare
un po’ di carica ai loro beniamini neri focati o grigi, e
non si è mai saputo se questa storia fosse una favola o verità
;) …)
A farceli conoscere nei loro particolarissimi comportamenti,
fu Martino (il caro amico Martino
Martinelli), che insieme alla sua Helen ci ha
documentato un Cane di cui si sapeva davvero pochissimo. Notammo
subito che aveva molte cose in comune con il Pastore Tedesco, ma
più di lui, presentava una forma di attaccamento con il Compagno
umano che ‘’forse’’ si vedeva solo nel Dobermann
(quando nel Dob non erano presenti forme di insicurezza ma pura
appartenenza).
Dart fu il primo dei nostri Malin. Leyla la seconda, Amidala la
terza. … Dart e Amidala provenivano dallo stesso allevamento
di Helen - linee di sangue da lavoro IPO -, mentre Leyla no, e aveva
linee di sangue da ring francese.
Questa specifica, porta ad una comprensione della loro sottile /
diversa espressività, che ne ha fatto dei Compagni specialissimi
sia in casa che nello sport.
Dart e Amidala – seri e attivi nel momento in cui si chiedeva
loro di ‘’fare qualcosa’’; quieti in casa
e bravi con le altre nostre Creature. Anche Leyla era brava con
gli altri, ma a differenza di Dart e Amidala, era poco disponibile
ad apprendere, ossia, aveva un certo caratterino che faceva di lei
un tipetto da domare. Non intendendo, con questo, che è stata
educata in sottomissione, ma solo che ci ha fatto una marea di ‘’domande’’
prima di cedersi ad una confidenza molto intima.
Sono stati tre Maestri del dialogo fra Uomo e Cane; nel lavoro erano
particolarmente affidabili; nella vita normale, lo erano Dart e
Amidala; Leyla viveva un po’ in allerta. Le linee da ring
francese, sono selezionate sull’attenzione. Se poco-poco il
Soggetto che vive l’attenzione non è sereno, questa
espressione può dare segni di irrequietezza. A questo punto
è fondamentale che il Cane Malinois si fidi del suo Compagno
umano, altrimenti per la Coppia, non ci sarà una lunga vita.
DART - Il primo Pastore
Belga Malinois che vidi lavorare fu Helen La Maschera di Ferro di
Martino Martinelli.
Vidi nuovamente i Malinois al Campionato del Mondo di agility del
1997, scatenati e precisi in campo, tranquilli fuori del ring.
Cercai di saperne di più tempestando di domande Martino e
non togliendo mai di dosso gli occhi dalla sua Helen e da qualunque
altro esemplare mi capitasse di incontrare.
Un giorno, intorno alla metà di dicembre del 1997, andando
al campo XCenter school di Perugia, Martino mi disse di aver parlato
con Liliana Berruto dell’allevamento “La Maschera di
Ferro” (da dove veniva Helen) e che se volevo aveva un Malinois
per me! Anche se era un Maschio ero felice lo stesso!! Il 21 dicembre
mi misi in macchina la mattina e partii per Bricherasio (vicino
al Sestriere). Dopo pranzo ero li, una mezzoretta di chiacchierata
con Liliana e via con il mio Cucciolo; il tempo di passare a fare
un saluto ai “De Martini” al Garu e poi via di corsa
verso casa ... arrivai in tarda serata. Da quel giorno siamo diventati
indivisibili. Dart era un Cane particolare, bravissimo con i suoi
simili, non confidente con gli estranei e talmente attaccato a me
da essere (io) in qualsiasi situazione ciò che di più
importante esistesse per lui!! Del maschio di Malinois si diceva
che fosse un Cane attaccabrighe con gli altri Cani, mordace con
le persone e difficile da gestire perchè poco docile e aggressivo
anche con il suo compagno bipede ... invece Dart era l'esatto contrario;
ha vissuto a casa con altri maschi adulti, non ha mia neanche provato
a girarsi a me e non ha mai morso nessuno se non i figuranti :D
Con Dart ho passato anni interi sempre insieme ovunque io andassi,
che fossero alberghi o ristoranti, gare normali o campionati, che
stessi al campo o che andassi ad insegnare in altri centri ... andando
oltre gli importantissimi risultati sportivi raggiunti con lui,
la parte più bella è stato il modo in cui abbiamo
condiviso la nostra Vita!
Dart - Risultati
sportivi
LEYLA – Erano rimaste tre femminucce di una cucciolata fatta da una amica di tanti anni fa. Leyla attirò subito la mia attenzione perché aveva un modo di fare che sembrava cozzasse fra un’espressione e l’altra. Leyla aveva un so che di ‘’magico’’ (o diabolico ;) :D )… era seria ma anche infantile (non mi riferisco solo alle espressione date dall’età) … era sicura, aperta … non chiedeva di essere ‘’adottata’’ ma cercava il contatto. … Paolo non sapeva che ero passata da Flora a vedere la Piccola, … e meno che mai si aspettava che arrivassi al campo con un Cucciolo. … Era un periodo un po’ particolare il nostro, e credevo di fargli una gradita sorpresa. … Quando la misi in macchina, Leyla mostrò tutta la sua saldezza … e quando la mostrai a Paolo, dicendogli che era un mio regalo per lui … … … beh … … … ero felice per Paolo … … … ma già mi mancava tanto quella meravigliosa Giallina <3
Leyla - Risultati sportivi
Come è accaduto tutte le volte che ho scelto un
Cucciolo per Paolo, anche questa, il rituale si ripeté …
dopo un periodo di lavoro con lui, Leyla mostrò il suo lato
Selvatico … Se mi era piaciuta tanto, c’era sicuramente
un motivo … questo motivo era ‘’la diffidenza
verso il popolo umano, il casino e la versatilità dell’Agility.’’
Che c’entra l’Agility con il suo carattere?
Moltissimo!!!
Un Cane che nasce per uno sport specifico, non può farne
un altro. Le certezze di cui ha bisogno, le trova sia nel suo Compagno-conduttore
che nel lavoro, che sta svolgendo, che in se stesso. Se quello che
sta facendo non rispecchia il suo ‘’io’’,
non può trovare sicurezza nel ‘’mestiere’’
appreso, e perciò, non potendo essere se stesso, difetta
di espressività.
Vivendo con Leyla, ho avuto ulteriori conferme su chi ero
e come ero.
Leyla possedeva una certa ‘’levatura neotenica’’.
Mostrava delle particolarità specifiche di altri Soggetti
legati più alle Origini che non alla falsificazione della
modellazione.
- Il Cane, il nostro lato più vero - <3
Conosciuto Dart, nel mondo dell’Agility si sparse un po’
la mania del Malinois. E come accade tutte le volte che esplodono
le mode, le persone non ascoltano più consigli e si gettano
a comprare ‘’la merce’’ fino all’esaurimento
dello scaffale! … alcuni dei nostri allievi non furono da
meno. … Amidala è uno di quei Malin che per forza di
cose dovette, poi, cambiare casa.
AMIDALA
– arrivò al campo insieme alla Sorella (avevano
2 mesi). Erano meravigliose!!! Amidala era più pacata rispetto
alla Sorella che mostrava più brillantezza nelle espressioni.
Sembrava che una provenisse da un allevamento di Pastori Tedeschi
e l’altra da uno di Belga, ma si vedeva perfettamente che
erano, invece, l’una il completamento dell’altra come
vuole la Legge del Branco ‘’Uno
di Uno’’ (Diario:
Similitudini
fra Cani e Lupi – Illuminanti Riflessioni’’)
Per via della vita non molto regolare (per un Malin) della sua compagna
umana, Amidala stava spesso con noi, … e nel momento in cui
venne deciso per lei, non ce la feci a mandarla altrove. Aveva già
una vita poco regolare, … cambiare un’altra casa ancora
la avrebbe destabilizzata del tutto.
video:La nostra - Pamia
Versatile e disponibile fino all’incredibile …
con Lei ho giocato e ballato, e toccato (in via ludica) tutti gli
sport allora conosciuti. Imparando con estrema facilità,
Amidala mi ha rivelato un lato del Cane che non conoscevo in tale
veste: la disponibilità ad apprendere ‘’duttilità’’.
Le mie Creature erano famose per avere un carattere molto particolare,
e nelle loro particolarità, la duttilità esisteva
solo se ritenuta utile.
Amidala era sempre pronta a fare qualunque cosa pur di stare insieme.
Questa forma di duttilità la possiamo trovare (escludendo
le parole ‘’pur di stare insieme’’) anche
nei vari Border Collie (non Apache!!!), che di fronte ad un bocconcino
o ad una pallina, fanno capriole e verticali.
La completezza espressiva della duttilità di Amidala, era
nella forma che si completa con la docilità, e nasce da strutture
di attaccamento / dipendenza, espressività ben diversa dalla
normale proprietà di un ‘’individuo sociale’’,
perché escono fuori per un bisogno vitale proprio di Animali
familiari! - <3 . Ami
Ami: 2012 - passi di condotta con Ami, Nemo, Kiara, Han, CreeKee, Odette, Tortuga e Jack
Maga Magò,
femmina di American Staffordshire Terrier, nata nel 1999.
Da ‘’molti’’ questa razza è particolarmente
ricercata per via delle speciali doti ‘’aggressive’’
che la contraddistinguono; da ‘’molti altri’’
invece, potremmo dire che viene scelta per la stessa ragione, ma
con un fine promotore decisamente diverso, ossia dimostrare che
l’aggressività in suo possesso è un mera bestialità
data esclusivamente da un’educazione sbagliata.
Da noi capitò per caso: ‘’Andavamo a lavorare
la sezione ‘’C’’ dell’Utilità
e Difesa, da Mauro Passerelli, figurante ufficiale enci e titolare
dell’affisso ‘’haraghei's’’. …
Una cucciolata di Staffy era nata da due mesi, e Mauro stava consegnando
i Piccoli alle nuove Famiglie. … Parlando del più e
del meno, Mauro fa vedere una femminuccia a Paolo. … Una piccola
Tartaruga Ninja si affaccia dal portone di casa. … Che splendore
di fumetto!!!
Mauro chiede a Paolo se è interessato a prenderla per poter
diffondere un po’ di cultura sulla razza, sfatando ‘’miti
e leggende’’. Paolo acconsente con molto entusiasmo!
… Da sempre ci sta a cuore il rispetto delle razze, degli
individui e la loro crescita in equilibrio sia con loro stessi che
in un contesto sociale (senza per questo denaturalizzare la Creatura)
Entra così nel Branco anche la Ninja che di pedigree ha un nome altisonante ‘’AUDACIUS LADY’, ma che per noi è la meravigliosa ‘’MAGA MAGO’ ‘’.
Ai tempi in cui Magò entrò nella nostra Famiglia, l’American era un soggetto vivace, per quel che riguardava la voglia di fare (infatti era sempre pronto a giocare) e anche molto socievole. Al contrario del Cugino ‘’Pit’’ che era principalmente un ‘’attaccabrighe’’ (selezionato per i combattimenti negli stadi.) … Logicamente parlo in via generale, quindi non me ne voglia chi ha avuto un Pit tranquillo e bonaccione. … Con il passare degli anni, anche l’American cominciò ad essere meno disponibile verso il prossimo e meno giocoso. La selezione dei soggetti, purtroppo, non è ‘’del tutto’’ in mano a persone competenti, per cui, da accoppiamenti ‘’studiati casualmente’’, non poteva che uscire un guazzabuglio di caratteri che, come Madre Natura vuole, alla fine ha tirato fuori l’essenza della primissima selezione, quella cioè, dove tutto ha preso vita e che solo con un preciso studio, ha portato allo standard di razza.
Maga proveniva da linee di sangue molto importanti e molto
ben selezionate, e sicuramente questo dato ha giocato a suo favore,
il che non vuol dire che non volesse dare qualche morso qua e là,
ma solo che non cercava assolutamente la scusa per farlo.
.
Purtroppo di ‘’mestieranti’’ ne
è pieno il mondo, e quindi non tutti i soggetti nascono in
seguito ad una selezione ragionata.
Per vostra curiosità, inserisco un estratto di un documentario eseguito da National Geographic, che dà uno spunto su come è avvenuta la primissima selezione dei soggetti Lupo che un domani sarebbero diventati Cani e, nello specifico di quel che doveva essere il loro lavoro (altrimenti nessuno avrebbe mai partorito l’idea di creare un Animale modificandone un altro - parlo del Lupo da cui è nato il Cane - . Un estratto da documentario National Geographic La vita nasce dalla morte.)
Ricordo il suo primo incontro con una ragazza portatrice
di handicap: “Maga si avvicinò alla panchina
dove la ragazza era seduta, e con il suo fare gattone e morbidoso
la invitò a farsi accarezzare. In un attimo le mani della
ragazza erano sulle invitanti guanciotte di Maghella e un mega sorriso
si stampava sul viso della nuova amica.”
Magò era così con tutti: uomini, donne, bambini, cani
adulti, cuccioli… Possedeva un solo difetto: la testardaggine
dei terrier.
Maga Magò, era carica di dolcezza, un pasticcino
ripieno alla crema
Oltre ad essere una tenerona, la nostra piccola Ninja, è
stata una vera fuoriclasse in agility; non era un missile lanciato
nello spazio con la furia del tuono, era obbediente, brillante e
molto essenziale; a suo sfavore forse aveva un po’ di timidezza,
data da una sensibilità che la faceva stare attenta a molte
cose (fra le quali quella di avvicinarsi ad una persona disabile
con pacatezza).
Mi permetto di riportare tutte le sue gare
23/23.06.2002 Roma, 1° livello, 1° eccellente netto;
06.07.2002 Volterra, 1° livello, 1° eccellente netto; jumping 1° eccellente;
13.072002 Perugia, 1° livello, 1° eccellente; jumping 1° eccellente netto;
08.09.2002 Lucca, 1° livello, 1° eccellente; jumping 1° eccellente netto;
12/13.10.2002 Bastia Umbra, 1° livello, 2° m.b.; jumping 2° eccellente netto;
09.03.2003 Perugia,1° livello,1° eccellente netto; jumping 1° eccellente netto; 1°combinata.
Attraverso queste poche frasi che la descrivono, speriamo di aver
fornito alcune note che parlano di una razza particolare che, giustamente
educata, può vivere tranquillamente una normale vita sociale.
- Non solo dinieghi, non solo permissività, ma un’educazione
nel rispetto dell’io di un soggetto che ‘’deve’’
sfogare la propria energia per non cancellarla o per manifestarla
in un eccesso di stress.
Per chi volesse accompagnarsi ad un amico della sua razza, mi sento
di ricordare che è comunque, un cane con un certa determinazione
e quindi, necessita di un compagno umano che sappia dargli un indirizzo
sicuro. Se riuscirete ad instaurare con uno Staffy, il giusto rapporto,
non potrete non innamorarvene.
ATTENZIONE – RISPETTATE LA RAZZA SENZA FARNE
UN PELUCHE, PERCHE’ NON LO E’!
‘’ho una cucciola
per voi’’
Queste le parole di Carmelo che mi misero addosso una tale euforia
che a raccontarla mi vengono ancora i brividi!
Una cucciola esile, scattante, adorabilmente vivace ed estremamente
docile. Una Grigia dai colori netti e brillanti.
Una ‘’Scintilla
di Vita’’ si aggiungeva alla
Famiglia.
Mulan – Febbraio
2000 - Quando arrivò Mulan era uno di quei periodi
frenetici che non sai mai a chi dare i resti. Da poco avevo aperto
un negozio di articoli per Cani e Gatti; Paolo si occupava dei campi;
e insieme cercavamo di arrivare alla fine della giornata tutti interi.
Nello sport, né Paolo né io, avevamo ancora rinunciato
al sogno di voler cambiare i concetti sbagliati della preparazione
per le competizioni e quale fosse il loro giusto fine, il perché
delle gare o comunque dello sport. (dal Diario
dei nostri Pastori Tedeschi)
Lo Sport illumina il binomio nell’educazione delle proprie specializzazioni e, oltre all’equilibrio individuale, facilita la comprensione dell’importanza della collaborazione, sviluppando un alto senso sociale. (leggi ‘’LO SPORT’’)
Mulan era uno scricciolo di Cane. Mi ricordava molto ‘’me’’ da piccola. Come lei ero ossuta, non molto alta e piena di vitalità. Mettere su qualche chilo o stare ferma, era praticamente impossibile. I suoi occhi esprimevano la voglia di vivere e brillavano esattamente come i miei quando qualcuno si attivava con me. I suoi colori così accesi e delineati, parlavano di quanto caratterialmente fosse decisa. Vedendo molto di me in lei, senza cadere nel tranello della trasposizione del proprio essere in un altro e di conseguenza addossar lui/lei ‘’effigi’’ che non si è riusciti a conquistare, iniziai un ‘’colloquio ludico’’. Si può dire che passammo la nostra vita giocando. … il Gioco è una forma di educazione sociale che ben si addice a soggetti altamente infantili e altamente attivi. Si crea (attraverso il gioco) fra gli Individui che partecipano, un legame quasi dipendente che agevola la formazione del rispetto reciproco e consolida la loro unione.
Attenzione - Quando si parla di gioco, molto spesso
le persone vedono un’attività futile che non arricchisce
chi gioca. ‘Un gioco è un gioco, null’altro’’
– pensano. E invece no! Il gioco è la prima forma di
educazione individuale e sociale che, colui che gioca, intraprende
per conoscere se stesso e gli altri nelle forme di interazione che
si distinguono da quelle di ‘’premura’’
Il gioco è la base delle esperienze comunicative è
il fulcro della crescita conoscitiva.
Può essere interessante leggere tutto il capitolo sull’Apprendimento del libro ‘’Diario: Similitudini fra Cani e Lupi – Illuminanti Riflessioni’’ di cui riporto alcune righe:
- ‘’ La capacità di imparare e assimilare
ciò che è ritenuto utile.
Attraverso l’apprendimento avviene la modifica dell’arte
conosciuta: comportamenti, pensieri e azioni, che fino a quel momento
erano parte dell’essere, subiscono un’evoluzione, migliorano
la qualità della vita, facilitandola e/o rendendo possibile
il superamento di difficoltà fino ad allora ritenute insormontabili.
Talune esperienze di vita, influenzano a tal punto la psiche del
soggetto che le vive, da permettere in lui il cambiamento in maniera
relativamente permanente, poiché nell’affrontare un’ulteriore
nuova esperienza, egli può aver bisogno di modificare ancora
la sua arte così come possono bastargli le conoscenze in
suo possesso.
È un processo ’’esperienza-dipendenza’’
di acquisizione, in funzione all’adattamento comportamentale;
è un processo attivo, rispondente a stimoli esterni e interni,
che favorisce l’accrescimento della conoscenza. E, pur essendo
un processo complesso, generato dalla fusione di motivazione, emozione,
memoria e pensiero, avverte nella sua forma più semplice
l’iniziativa istintuale; di fatti, l’apprendimento può
avvenire sia in modo conscio che inconscio.
Le fasi della crescita di un individuo, favoriscono o meno l’arricchimento
dell’arte in maniera spontanea o voluta; la maturazione dell’individuo
comporta l’interessamento o meno allo stimolo chiave che,
se ritenuto interessante, lo fa attivare (l’individuo) verso
la ricerca della relativa risposta che determini l’assimilazione
della nuova azione.
Un Bimbo, fino a che non raggiungerà lo stadio di crescita
in cui sarà in grado di prendere decisioni autonome, reagirà
a stimoli chiave, quale la carezza della Mamma, le sue dolci parole,
il suo odore, il suo calore, attraverso sensazioni emozionali. Tanto
più le sue esperienze saranno forti, tanto più gli
effetti derivati rimarranno presenti. Allo stesso modo del cucciolo
d’uomo, verranno vissute tali esperienze, dai cuccioli di
altre specie animali, nel nostro caso, dai Lupi e dai Cani. Apprendimento
involontario.
Solo quando cominceranno ad attivarsi autonomamente, rispondendo
agli stimoli con coscienza, avremo un’acquisizione di esperienze
volontarie.
I vissuti emotivi rendono il soggetto più ricettivo.
L’apprendimento deve procedere per gradi, la stimolazione
deve rispettare i tempi di assimilazione, e, anche se procede in
modo ordinato, non deve sottoporre l’individuo ad un sovraccarico
di input, che causerebbe una regressione nella crescita della curva
di apprendimento.
L’educazione è un tentativo cosciente di promuovere
l’apprendimento. Attraverso il gioco, le Mamme e gli insegnanti
per i fanciulli umani, le Mamme e le Balie per i piccoli di Lupo
e di Cane, stimolano un arricchimento esperienziale che renderà
non traumatico l’inserimento nella vita extra familiare –
socializzazione con il mondo e le faccende annesse –
Il passaggio da un processo iniziale (scuola esperienziale) ad un
processo pratico (condizionamento volontario) ad un processo cognitivo
(concetti progettati), si ha quando l’atto risolutorio non
è più istantaneo ed istintivo, ma prevede una scansione
dati derivante da associazioni mentali basate su operazioni volontarie
per terminare con un processo conclusivo analitico. …’’
‘’…’’
‘’…Apprendimento scolastico o esperienziale
– insegnamenti impostati attraverso attività
ludiche, per l’esternazione delle particolarità caratteriali
che fanno la singolarità dell’individuo. Il gioco permette
l’espressione spontanea e immediata (istintiva) del se; con
il passar del tempo, i giochi diverranno più impegnativi,
volti alla stimolazione delle capacità di elaborazione nel
susseguirsi di facili concetti. Questa fase mira alla rivelazione
della personalità. È un passaggio obbligatorio per
favorire l’entrata nel mondo al di fuori del familiare (per
i Bambini è identificato nei primi giochi con la Mamma e
poi con l’insegnante e i compagni di classe all’asilo;
per i cuccioli di Lupo prima con la Mamma e con i fratellini, e
poi con la Mamma, i fratellini e la Balia nelle zone rendez-vous;
per i cuccioli di Cane ugualmente ai Lupetti e poi con le famiglie
adottive e, se serve, con un professionista di elevata e provata
esperienza teorica e pratica, che conosca bene tutti i rituali del
linguaggio naturale).
Apprendimento pratico – è un atto risolutorio non subitaneo, poiché scaturito dalla valutazione del caso; azioni scaturite da casualità e sperimentate con discernimento volontario….’’
Dal libro ‘’A
TE – Educazione Naturale’’
- importanza dell’educazione e del gioco: l’educazione
nasce dalle cure parentali e si sviluppa nel gioco; il gioco è
educazione, è istruzione e scoperta, è conoscenza
delle proprie attitudini e delle proprie potenzialità; ed
è infine, rispetto dei ruoli, perché il gioco di un
Cucciolo è sempre un gioco sociale.
‘’…’’
- Il gioco lascia spazio alla fantasia, alla libera interpretazione,
alla creatività, al coinvolgimento. Aiuta la concentrazione!
La concentrazione implica la tranquillità interiore.
E la libera interpretazione, consente lo sviluppo della personalità.
Il gioco fa parte di quelle particolari attenzioni del quotidiano
come la carezza, la pulitura del pelo, degli occhi e delle orecchie
… il gioco insieme alla passeggiata, alla preparazione del
cibo e il momento del riposo in un luogo tranquillo, creano nel
Cane la sicurezza. … Al contrario, cioè la mancanza
gi tali attenzioni / interazioni, provoca dei disagi tali che possono
condurre ad una forma di difficoltà psico-comportamentale
e fisica osservata negli Orfanatrofi (leggi
l’art, Il
disturbo anaclitico’’)
I giochi prendono vita nelle tane e nelle zone rendez-vous, per cui fuori casa, per molti Cani, non è lo stesso ''giocare''. ... Mulan, con me giocava sempre, e attraverso il gioco aveva appreso gran parte della sua educazione, il che la portava a riconoscere la parte seria del gioco. ... Paolo l'ha condotta in gare alcune volte, ma anche se era con il suo Papi, Mulsn cercava me. ... Fu così che le sua carriera si interruppe con largo anticipo e, messa in pensione, la Pastorella,continuà la sua vita spenserata assieme alla sua ''Mamma'' <3
Mulan - Risultati sportivi
Nel 2001, con la nascita delle Veline, si consolida la Teoria del Branco -
- Dal libro ‘’Diario: Similitudini fra Cani e Lupi – Illuminanti Riflessioni’’
- La famiglia del Lupo, è un organo socialmente perfetto. Il pensiero che esprimono, nel loro modo di vivere è la rappresentazione del concetto di insiemi che corrisponde all’unità. Vi ricordate i primi passi dell’insiemistica alle elementari? - I numeri non sono altro che l’unione di una serie
di cose corrispondenti alla quantità che li uguaglia.
Es.: all’insieme dei numeri 1, corrispondono tutte
quelle cose che sono nella realtà 1, ossia, 1 sedia,
1 banco, 1 matita, 1 quaderno, 1 persona, 1 animale, eccetera,
eccetera fino a che vi va di riportare esempi… tutte
queste cose ‘’1’’, animate e non,
sono raggruppate nell’unica entità che li rappresenta
integralmente, il numero 1; stesso concetto vale per il
numero 2 e il 3, e così via fino all’infinito
numerico. L’unione di due numeri 1 (maschio e femmina –
diversità necessaria per avere la possibilità
di creare un nuovo numero 1), dà vita a un Branco.
E il Branco si completa con la nascita della cucciolata. Il Cane, come suo papà Lupo, esprime solo
sentimenti naturali, non concetti ma stati d'animo. Ciò che rende la famiglia del Lupo,
superiore, sta nella personale individualità che
muove ogni sua azione, limitata nel progresso delle emozioni,
equilibrata nella spontaneità di espressione, volta
al solo benessere collettivo. Ogni singolo comportamento
è dettato dalla semplicità del bisogno: il
bisogno di unire le proprie forze per sopravvivere in un
ambiente ostile, il bisogno di procreare per salvaguardare
il proprio stato, il bisogno di assistersi e completarsi
per mantenere l’equilibrio. Ogni singolo componente
del Branco è votato al compimento della sua mansione. Io sono Uno, ma in realtà non sono che una parte di 1 |
Alcuni tratti della storia delle Veline
dal ‘’Diario del Pastore
Tedesco’’ - Le Veline
– "... potremmo dire che sono nate per volere dello Spirito
Santo, perché se non avessimo la certezza che Scrooge e Timon
dormivano insieme, non sapremmo davvero come sia potuto accadere
che la nostra Nana abbia potuto mettere al mondo "stiGioiellini".
Scrooge non ha mai accettato un maschio; ha scelto lei ‘chi
dove come e perché’; noi ci siamo accorti del suo stato
solo quando ha cominciato a lievitare verso i 40gg. Un'eco di controllo
ci ha dato la bella notizia!
Già mi vedevo nella cassa parto e viaggiavo con la fantasia,
mentre Paolo contava il già numeroso Branco ..."
- continua a leggere sul Diario
del Pastore Tedesco
Ed è proprio nella cassa parto che ho vissuto con la mia Nana e le piccole Pesti <3.
Come la Natura vuole, Scrooge e Timon, uniti per loro scelta, hanno
dato vita ad una Famiglia.
Da loro sono nate delle Creature che fin dal primo istante hanno
parlato della realtà che ci circonda e si fortifica nell’intimità
di atti molto particolari. Il bisogno delle premure di una Mamma,
l’importanza di crescere nella tranquillità della Tana,
la fondamentale interazione fra Fratelli e Sorelle. L’individualità
viene fuori e con lei le forme di socialità in equilibrio
costante.
Crescendole insieme, senza mai dividerle, le Veline ci hanno messo a nudo la collaborazione nel Branco e l’equilibrio di questa collaborazione dato dalla diversità che esiste fra i suoi singoli componenti. Ognuno di loro ha un ruolo che va ad incastrarsi perfettamente fra le righe del pentagramma ‘’Famiglia’’. ...
In una Famiglia naturale, non esistono componenti identici
fra loro perché ognuno deve completare l’altro per
far ‘si che la perfezione dovuta per ‘’sopravvivere’’
esista davvero! …Questo ci riporta ai tempi in cui anche
la Famiglia umana era un organo sociale importante e perfetto.
Ci riporta a quando nella Famiglia si cresceva, si viveva e si moriva.
Tutti per Uno, Uno per Tutti - esattamente come
narrato dalle leggende sui Tre Moschettieri del Re. …
– Fra esseri umani è possibile che da una dualità
di figure, una di queste possa modificarsi per trovare la sua strada
nel contesto in cui vive; in altre specie animali, formate da Membri
che ‘’dipendono in toto’’ dalla Famiglia,
è molto difficile che la ‘’mutazione/adattamento’’
avvenga perché, a parte l’uomo, gli Altri, non hanno
una ‘si fatta potenzialità di coscienza.
Nell’adattamento possibile, è probabile, che ci siano
manifestazioni di forme di stress. –
(Anche nell’uomo è possibile la manifestazione di
stress, ma mentre l’uomo è in grado di ragionare su
eventuali ‘’convenienze’’, gli altri Animali
no, per cui, se non arrivano ad un accordo, la scissione è
necessaria. …
Lo so che un ragionamento del genere fa pensare a molte faccende
umane, ma noi stiamo parlando di accordi musicali fra note che
si distinguono in do, re, mi, fa, sol, la, si scritte
su un pentagramma privo di ‘’effetti speciali’’)
Han Kiara
Odette Esmeralda Melody Cree-Kree
Han e Kiara
i soggetti più forti, in equilibrio con doti naturali
senza eccessi. Odette,
più determinata di Kiara e con un frizzo di all’erta
maggiore, molto disponibile verso ogni proposta; Esmeralda,
tanto temperamento e ‘’scarsa’’ attenzione
pur se molto rispettosa delle regole; Melody,
meno temperamento rispetto ad Esmeralda ma con una docilità
alta e una buona duttilità; Cree-Kee,
ottimo il temperamento, scarsa la docilità … con una
duttilità molto presente solo se la mansione era ‘’da
lei’’ ritenuta appagante. …
Tutte insieme rispecchiavano molto le caratteristiche dei loro Genitori,
e questo dava quegli input importantissimi per verificare il valore
di essere ‘’Sei’’ per un ‘’Uno’’
più completo.
Es.: avete presente quando si dice ‘mi manca una mano
per poter essere efficiente al massimo’? …ecco loro
erano le mani mancanti, e avevano perciò il dono di poter
fare più cose ‘’insieme’’ e completare
il ‘’lavoro’’ prima e meglio di chiunque
si deve organizzare da solo.
Lo Sport, come sempre, ci ha mostrato i meandri delle loro
particolarità.
Han e Kiara - Utilità e Difesa con l’aggiunta del Mondioring;
Odette e Cree-Kee - Heel-work to music;
Esmeralda e Melody - Agility-
Perchè la scelta di queste discipline?
A parte Cree-Kee, tutte le Veline hanno risposto molto bene, interagendo con umani esterni a casa, alle stimolazioni sulla predazione. Ma mentre Han e Kiara erano più disciplinati nelle loro espressioni, Esmi e Melody uscivano nella manifestazione solo se interpretavano il gioco come gioco e basta. Questo ci ha messo in evidenza che in Agility avrebbero potuto dire ‘’meglio’’ chi erano senza alcun tipo di ‘’limitazione’’; così, è in quello Sport che si sono pronunciate. Odette purtroppo, a sette mesi si fece male e, per non andare a ‘’stuzzicare’’ l’ipotesi di danni seri in età adulta, la scelta per lei è stata di tenerla fuori da un certo tipo di espressioni. La sua ‘’voglia di fare’’ l’ha messa comunque in mostra eseguendo coreografie di lavoro al piede a tempo di musica. Come lei anche Cree-Kee ha parlato di se attraverso l’ ‘’HeelWork to music’’ ma mentre quello di Odette fu un po’ un ripiego, per Cree-Kee fu una scelta ‘’tutta sua’’ ;) :D . …
Le Veline - Risultati sportivi
Importantissimi segnali ci hanno mandato in continuazione per come
procedere nell’educazione al lavoro e l’equilibrio di
casa. Mai hanno mostrato insofferenza una con l’altra e mai
con altri membri del Branco. Avevano un modo un po’ chiassoso
di esibirsi nelle faccende domestiche, al contrario delle loro esibizioni
in esterno.
Da cosa era data questa diversità di espressione?
Sicuramente dal fatto che a casa si sentivano molto sicure e molto
padrone della situazione, al contrario di quando erano ‘’fuori
casa’’. … Poi, non erano così ‘’adulte’’
da potersi comportare come avrebbe fatto un elemento più
‘’evoluto’’ – per evoluto intendo
più grande, più responsabile; un genitore forse. Tutto
di loro ci parlava di una forma di infantilità che Cree-Kee
capeggiava, seguita in un crescendo da Esmeralda, Melody, Odette,
Kiara e Han. … E poi … a dirla tutta … quando
mai un elemento saggio, si mette a fare il pagliaccio in terra straniera?
… la saggezza della non confidenza ha messo in luce
un’altra meravigliosa caratteristica del mondo naturale.
Si concludono le
vicende sportive legate alle competizioni e si aprono
porte che ci conducono in ambienti che conoscevamo superficialmente
e ... siccome ''tutte le strade portano da qualche parte '' e ''chi
si ferma è perduto'', ecco che poco dopo ci troviamo immersi
nei meandri della Natura. ... A questo punto, il distacco con la
''normalità'' è evidente più che mai, e per
noi è sempre più difficile accettare le forme antropocentriche
che hanno assoggettato l'intero Pianeta e, nel nostro piccolo, il
mondo legato agli Animali domestici (derivazioni del Selvatico)
e alle Creature ancora distanti dall'evoluzione data dalla crescita
... i Bambini!
Bambini, la purezza dell'Infanzia e
la semplicità delle emozioni.
In ogni Infante di qualunque Specie Animale, esistono momenti di
beata spensieratezza. ...
- Settembre e Ottobre 2020 -
In tema sportivo, Paolo ed io, ringraziando i Ragazzi con cui abbiamo
condiviso alcuni giorni di settembre e ottobre, vorremmo lasciarvi
delle immagini video che parlano di questa spensieratezza, di questa
voglia di giocare e di correre insieme come si fa solo (purtroppo)
quando si è Bambini.
Da ricordi lontani, lo Sport che rende più forte il legame <3 - video - ''Sport Agility Divertimento Amicizia''
30 settembre 2020 – rubo qualche minuto ai Ragazzi che stanno lavorando, ed entro in campo con Tortuga. Rivivo emozioni del passato, vivo la sua splendida espressività, vivo e gioco con Lei e, per attimi sospesi nel tempo, siamo due Infanti seri e felici di poter essere come siamo <3 <3 Grazie Tortuga <3 '' - video - Tortuga - 10 anni e mezzo - settembre 2020
Natale 1998
- La cinofilia è cambiata ... Una volta il termine ''cinofilia''
veniva usato per indicare una disciplina di vita che racchiudeva
una forma di educazione e divertimento sociale fra l'Uomo e il Cane.
Da qualche tempo, il Cane non si diverte più con il suo uomo,
perchè il bipede è cambiato. ... E' cambiato (e molto)
nella sostanza che non ha più. Adesso egli vuole solamente
''avere'' e ''raggiungere'' senza porsi il minimo quesito se anche
gli ''esseri'' con i quali vive, vogliono la stessa cosa. …
La ‘’cinofilia’’ è diventata una
forma esasperata di ‘’follia’’ – siamo
nell’era della ‘’cinofollia’’.
Un giorno, mentre sfaccendavamo a casa, mi viene la malsana idea di aprire un negozio per piccoli Animali. Credevo di poter trasmettere qualcosa di utile, per i Cani e per le persone, attraverso le chiacchiere quotidiane che ci si attarda piacevolmente a fare con un negoziante amico. Credevo che eventuali consigli su cibo, attrezzature, igiene, in correlazione al comportamento, potessero essere un buon aiuto per l’equilibrio psico-fisico. ... Nel piccolo negozio volevo allestire anche un mini armadio di curiosità che variavano fra ‘’cose per umani e cose per Cane e Gatti’’. Magliette, tute, coordinati per la cucina e per il bagno, agende, calendari, carta da lettera (ancora si usava in quegli anni <3) e tante altre cosette simpatiche per l'utilizzo umano, oltre a maglioncini, copertine, prodotti naturali per l’igiene e la salute per i Fidi Compagni, e piatti, piattini, ciotole e ancora e ancora altre cose che oltre ad essere utili, erano molto particolari e deliziosamente fini. Il tema era la Natura e gli Animali 8noi compresi).
Per rendere tutto perfetto, chiesi ad una mia amica (dell'epoca) se le interessava entrare in società. Era una ragazza alla quale piacevano gli Animali e in più, era a caccia di un lavoro. Era molto brava nel settore estetica e, all'idea di diventare una toelettartice, accettò con entusiasmo.
Il negozio fu aperto in un battibaleno (più o meno, dato che siamo in Italia!). Paolo costruì il mobilio disegnato da me; la mia socia si impegnò a trovare un grossista, mentre noi contattammo dei rappresentanti che conoscevamo da anni (visto che era un po’ che ‘’bazzicavamo nel Mondo Cane :D )
Come aprimmo, le novità del negozio, tutta l’assistenza che davamo e la bravura della toelettatrice, ne fecero un luogo di incontro dove si parlava di tutti gli aspetti del Cane. Avevamo anche una veterinaria in collegamento e una clinica; pensione e pascolo giornaliero (quello che oggi chiamano ‘’asilo’’); senza dimenticare la Scuola che, all’occorrenza, era sempre pronta a dare del suo, e in più, era il principale veicolo pubblicitario. ... Era un posto davvero speciale. …
L’unico neo era ‘’la società’’. …
Quando chiesi alla mia amica (dell’epoca) di
aprire con me l’attività, non pensai minimamente che
ella era sempre stata una dipendente e che, come tale, credeva che
il datore di lavoro avesse come unico compito quello di stare in
negozio e gestire ordini, incassi e spese. Ella non valutava che
attorno al negozio esiste un mondo che permette la riuscita dell’esercizio,
e che quindi, io non potevo essere sempre puntualissima e non potevo
non fare le cose esterne che portavano lavoro all’interno
(es.: lavorare alla Scuola con Paolo).
Morale della storia, la Favola negozio finì con l’avvento
dell’euro, solo dopo due anni dall’apertura.
Di quei due anni mi rimase, oltre all’amarezza
di aver perduto un’amica, un arricchimento conoscitivo sulla
scarsissima conoscenza dell’uomo, in merito alla faccende
del Cane, ferma ai preconcetti delle prime forme di educazione antropocentrica.
Da qui, le clamorose turbe psichiche (umane) che fanno agire la
persona in danno del Compagno peloso convivente, rendendolo un ‘’disadattato’’.
…
Anche noi (Paolo ed io) quando cominciammo ad assaporare la realtà
del Cane, non sapevamo quante idiozie circolano fra le chiacchiere
di condominio, ma dopo dieci anni (1989 data della nostra nascita
in questo settore) in cui le discipline cinofile avevano preso molto
piede (e perciò si era diffusa una diversa conoscenza), non
credevamo che le dicerie fossero ancora così tanto vive/presenti.
… Questa realtà ci fece entrare in un corridoio che
non credevamo esistesse, e cominciammo a vedere aspetti della vita
umana davvero tristi (per non parlare di quella dei Cani :(
…)
Per dare un piccolissimo esempio su cosa intendo, vi riporto un
fatto (anche banale da un lato, ma importante per centrare il pericolo
delle visioni distorte) che anche la mia socia non ha mai digerito
(non in senso coordinato verso il mio pensiero ma esattamente concorde
con il resto del popolo): ‘’Il nome che avevo scelto
per il negozio era 'In bocca al Lupo'. La frasetta che tutti gli
uomini credono sia uno sviatore di fortuna se il Lupo non muore
(così da non riuscire a portali in bocca, sinonimo di mangiarseli),
è l'augurio più bello che si possa fare perchè
'essere portati in bocca da un Lupo, vuol dire che Questi tiene
talmente tanto in considerazione colui che porta, da ritenerlo suo
Figlio; e come tutti i più sani Genitori, Egli lo proteggerà
contro tutto e tutti'. ‘’ ... La pochezza mentale di
alcune persone (vittime anche delle Favole che vogliono il Lupo
cattivo e l'uomo buono), venne fuori come lessero l'insegna, e solo
dopo aver spiegato il vero significato dell'augurio, decisero di
entrare (almeno a curiosare).
Per non fare di tutta un’erba un fascio, è doveroso dire che, ho conosciuto anche alcune persone davvero particolari, e con loro ancora ho un bellissimo legame!
Il 2000 arriva e si conclude con un allontanamento sociale.
A marzo dell’anno successivo, il negozio non era più nostro (tanto per puntualizzare, trovai io l’acquirente), e ognuno tornò sulla sua strada.
Arricchita di molte esperienze, ha inizio un nuovo percorso didattico. … Le Veline e Mamma Scrooge mi fecero da guida <3 nel viaggio del tempo, toccando le vette con i Cani Lupo di Saarloos e i Cani Lupo Cecoslovacco - guarda il trailer ''Attenzioni oltre la tana'' - il video completo è nel libro ''Diario: Similitudini fra Cani e Lupi'' - documentario di 30 minuti che puoi trovare anche in collegamento a pag. 240 nel libro ''A TE - Educazione naturale''
Aggiungi un po' di cultura con - video - ''Il Cane Lupo di Saarloos'' e - video - ''Il fascino del Cane Lupo Cecoslovacco'' e - video - ''Stella e Rey - da un gioco - la natura - lo sport''
La conoscenza del Lupo e del Cane si fa intensa -
Un ricordo di Lupo – da ‘’Il diario dei nostri Saarloos’’ www.canelupodisaarloos.eu
Lupo - Un pomeriggio del 199…e qualche cosa, sicuramente più di 20 anni fa, ho incontrato Lupo, un esemplare maschio, di sette anni, di Lupo Artico. Avevo tanto sentito parlare di lui, e già prima di conoscerlo, lo amavo perdutamente. “Lo vedo sdraiato nel suo bellissimo
recinto, un piccolo bosco dislocato su un terreno con leggere
pendenze ai lati e un rialzo nel centro. La sua spalla sinistra
è appoggiata alla rete del confine destro di quel giardino
un po’ isolato – il confine destro del recinto
è attiguo a un vialetto di passaggio. Sbirciando dalla
stradina, mi accorgo che il muso di Lupo è rivolto
nelle mia direzione, ma data la distanza che mi separa da
lui, non riesco a capire dove è diretto il suo sguardo.
La persona che lo aveva accolto all’età
di un anno, era l’unica che Lupo accettava accanto.
Fra loro due c’era un qualcosa che andava oltre il legame
che si instaura con un Cane, non dico ‘più forte
o meno’ solo diverso. Vedendomi lì, non ebbe
timore e mi lasciò per un po’ a godere di quella
vista meravigliosa. Lupo restava lì sdraiato e mi guardava,
di tanto in tanto strofinava il suo bellissimo muso sulla
rete… non ho saputo contrastare la tentazione di toccare
quel manto, non ho potuto rifiutare l’invito a miscelare
i nostri odori… quando Lupo sentì le mie dita
sulla sua spalla ci si strofinò sopra. Cominciai allora
a carezzarlo lievemente e poco dopo a grattarlo fin dove potevo
arrivare. E come fai a non perdere il controllo, l’emozione è alle stelle, quasi quasi mi viene da piangere dalla gioia, la cosa più difficile da mantenere è proprio il controllo. Se dovessi agire d’impulso mi tufferei su di lui e lo abbraccerei tanto forte da diventarne parte, ma non credo proprio che questa sia la tecnica giusta per avvicinare nessuno, tanto meno un Lupo. “Io vado avanti, lo prendo al guinzaglio (una catena lunga un paio di metri) e lo porto fuori dal recinto, tu aspetta qui davanti, voglio che ti conosca fuori dal suo territorio… vediamo come si comporta e poi, se è il caso rientriamo con lui.” Continua a dirmi con estrema tranquillità. Mentre Lei oltrepassa il primo cancello di accesso, il mio cuore batte alla velocità della luce, sento i miei occhi inumidirsi, bagnati dalle lacrime che non controllo… devo calmarmi, dominare l’emozione, sopire la gioia che mi invade, altrimenti non riuscirò mai a farmi accettare. Lupo riempie di feste la sua Amica, una novità
è nell’aria. Con estrema facilità, il
suo bel collo viene cinto come se fosse un cagnolino. Tenuto
saldamente da Lei, Lupo esce ergendosi sulle zampe posteriori
e raggiungendo un’altezza che mi sovrasta. In quel breve momento di assenza Lei mi dice di comportarmi in maniera meno fanciullesca, Lupo potrebbe cambiare la sua buona predisposizione nei miei confronti, in poca considerazione in quanto, mostrandomi al limite della sottomissione, assumerei di fatto un ruolo troppo inferiore. Lupo conosce le persone e conosce una piccola parte di vita civile, lo dimostra l’essersi fatto prendere al guinzaglio, il gradire i biscotti e il non essere troppo diffidente nei confronti degli odori estranei – è vero che mi aveva già assorbito in essenza al di fuori del recinto, ma di fatto rimanevo un estranea. Lupo conosce alcuni aspetti della vita con l’uomo, ma non bisogna sottovalutare che è un Lupo. “Tornato da me, tenendo il legnetto in bocca, mi si siede accanto e appoggia tutto il suo peso sulla mia gamba. Le parole mi escono dalla bocca in caduta libera, come l’acqua di un ruscello, una cantilena smielata più che un discorso di senso compiuto, oserei dire. Lupo si alza e si mette trasversale, sbarrandomi la strada, allora lo accarezzo. Lui lascia cadere il legno, alza lo sguardo e per un attimo ancora i nostri occhi si appartengono. Le mie mani si perdono fra il pelo del suo immenso capo. Mi chino su lui fino a toccare le zampe anteriori e infine il costato. Il corpo è diverso da quello del Cane, la sua robustezza, la tessitura del pelo. Toccando Lupo, ho toccato la roccia, il muschio e l’erba del prato. Mai avrei voluto staccarmi da Lui. Avrei voluto dire 'lasciatemi qui e dimenticatevi che esisto' ”. Grazie Stefania per avermi dato la possibilità di conoscere Lupo. |
Conosciamo il Lupo
‘’ Il Lupo, affascinante creatura del cupo bosco
e delle distese innevate, è da sempre una costante nei sogni
e negli incubi degli uomini.
Molti sono coloro che, ammirandone il grande equilibrio, lo hanno
elevato a Spirito Guida, e come tale, ne hanno preso ad esempio
i comportamenti, cercando di imitarli al fine di poter condurre
una vita più armonica con la Natura.
Questi uomini poi, hanno tramandato ai propri figli quel che avevano
appreso, e, cosa più importante di tutte, hanno insegnato
loro, a rispettare e amare, una creatura capace di mantenere l’equilibrio
nello sviluppo dell’eco-sistema.
Altri uomini, invece, anch’essi affascinati dalla maestria
del Lupo nella caccia, e dalla solidità dell’attaccamento
alla famiglia, hanno sì percorso il cammino dei loro simili,
ma con l’ulteriore scopo di avvicinare il Lupo, fino a renderlo
dipendente dal nucleo familiare dell’uomo.
La socialità del Lupo ha permesso ad alcuni individui, questo
tipo di cambiamento, dando origine a nuovi nuclei familiari etero-specifici.
… ‘’ Dal libro:
‘’Diario:
Similitudini fra Cani e Lupi - Illuminanti riflessioni’’
Il Lupo per me è un esempio di vita!
‘’…È un Animale sociale/familiare che
vive l’equilibrio della sua natura. Sviluppandosi nelle varie
sottospecie, ha permesso il consolidamento dell’equilibrio
in ogni territorio che ha battuto, È un grande comunicatore,
tanto grande da dover ritenere opportuno, noi umani, prendere ad
esempio la sua espressione sociale (con familiari e non) e il suo
modello di vita, per migliorarci e migliorare la nostra realtà
… ‘’se solo riuscissimo a vederne il Vero significato’’,
cosa che potrebbe avvenire se non analizzassimo tutto sempre seguendo
una logica lontana dagli istinti degli Animali semplici.
Socialità/familiare - Il Lupo è un Animale Mammifero che vive con e per la Famiglia. In essa ha creato una collettività perfetta dove esiste il rispetto fra i membri e l’accettazione del ruolo individuale. Per il Lupo la Famiglia è il mondo; difficilmente se ne allontana e se essa viene privata di un qualche elemento ne subisce emotivamente la perdita. …’’ Dal libro: ‘’A TE – Educazione Naturale’’ - pag. 239
‘’…La natura sociale del Lupo, questa
sua evoluzione per la vita di branco, con le necessarie
qualità “sociali” (la capacità di comunicare,
di vivere fianco a fianco, di sopire la propria aggressività
impulsiva, di collaborare per l’allevamento dei cuccioli,
di cooperare nella caccia), ha consentito lo sviluppo del
processo evolutivo da lupo a Cane.
Come per il Lupo, anche per il Cane (suo Figlio –
come riconosciuto da ricerche scientifiche) – ‘’Per
il Cane esiste il piccolo mondo del Branco/Famiglia, quel meraviglioso
piccolo mondo nel quale tutto si svolge per il bene di Esso, e dove
esiste un senso di collaborazione e di attaccamento che permette
ai soggetti che lo compongono di raggiungere un perfetto equilibrio
sociale.
Con questo non dobbiamo pensare però che il Cane non possa
vivere in un luogo dove sono presenti più comunità,
ma dobbiamo pensare che per lui ‘’uscire da casa’’
vuol dire ‘’andare fuori dalla tana insieme alla Famiglia’’
… fare, disfare, agire, operare, giocare, passeggiare, lavorare,
‘’vivere’’ con Essa e in Essa come è
nell’ambito della tana così anche fuori.
Egli vive nella Famiglia e per la Famiglia.
Questo concetto ha un significato molto profondo che trova la sua
radice/origine nell’attaccamento.’’ Puoi
leggere tutto l’articolo su
www.stellagrigia.eu/articoli/il_branco.htm
L’Attaccamento - Fin dal momento della nascita, si crea fra Madre e Figlio, un legame che diventa sempre più saldo, minuto dopo minuto, ora dopo ora, giorno dopo giorno. E questo accade fra tutte le Mamme che per natura crescono i propri piccoli e tutti i Figli che necessitano di tale assistenza per sopravvivere. È un legame che ha un inizio e non ha una fine, ed è per tutti ugualmente importante, pur essendoci delle diversità a seconda della specie animale di appartenenza. … Un rapporto di intesa globale fra Genitrice e Figlio, permette a quest’ultimo di crescere in sicurezza, al contrario di un altro che invece vive la dipendenza dalla Mamma solo ed esclusivamente per mangiare e dormire, un’intesa limitata ad un mero contatto fisico privo di coinvolgimento emotivo che lo porterà ad uno sviluppo solitario (soggetti del genere, tenderanno ad assumere comportamenti negativi e/o esasperati con il mondo circostante). Occuparsi di un Figlio vuol dire prendersi cura di lui assistendolo, nutrendolo, educandolo. Abbiamo già parlato molte volte delle cure parentali, di quegli atteggiamenti di pulizia e di tenerezza, di educazione e di premura che già dalla prima musatina al Cucciolo e dal primo bacio al Bimbo, procedono in una escalation di atteggiamenti a volte dolci a volte meno. Ed è proprio in quegli atteggiamenti che si cela la verità di una crescita equilibrata. La Mamma è tutto per un Figlio! Bimbo e Cucciolo possono passare dalle braccia di un zio all’altro, ma le braccia di Mamma restano comunque le braccia di Mamma. Crescere un Figlio non vuol dire solo nutrirlo, pulirlo e metterlo a letto, vuol dire anche e soprattutto farlo sentire parte di noi: accompagnarlo per mano nelle fasi della crescita, guidandolo e sorreggendolo, affinché un giorno, quando diventerà grande, possa vivere in equilibrio la sua Vita. ‘’ Dal libro: ‘’Diario: Similitudini fra Cani e Lupi - Illuminanti riflessioni’’ - pag. 405 |
www.ilcane.eu - Articoli sul Lupo
Più
ci avvicinavamo alla conoscenza della Natura, più ci staccavamo
dai concetti antropocentrici degli uomini adulti che, dimentichi
di essere stati ‘’Piccoli come gli Animaletti’’,
gestiscono ogni cosa (animata o no) secondo il loro punto di vista.
Questo li porta ad un asservimento del prossimo ma anche di stessi.
E li porta ad assopire una serie di stati d’animo che, a volte,
riemergono all’improvviso. Il loro rinascere causa dei forti
disagi sia a chi non li accetta che a chi li accetta. Perché
chi non li ‘’riconosce’’ si spaventa e li
identifica in patologie dalle quali non si guarisce (il che mette
in luce la pochezza del suo essere, ‘’essere’’
dell’uomo che si spaventa), e chi li ‘’riconosce’’
ne riamane incantato e si rammarica di averli dimenticati per lungo
tempo.
Antropocentrismo - ''Tutte le rappresentazioni della Vita narrate dall'uomo, raccontano di una vita umana, dei suoi bisogni e delle sue possibilità, nonché della sua capacità emozionale e della sua ingegnosità; quando viene intrapreso il discorso (generalizzando) su altre vite, o situazioni/episodi che avvengono sulla Terra, è per le circostanze che toccano direttamente l’uomo che i discorsi/gli argomenti vengono affrontati, ossia quando le circostanze possono in qualche modo nuocere o beneficiare l’uomo, altrimenti, passano tranquillamente ‘’in secondo piano’’. Non si tiene mai in considerazione, infatti, tutto quello che è esterno all’uomo, se non è (questo qualcosa) in stretta collaborazione con la sua esistenza (con la vita dell’uomo). Solo l’uomo ha diritto di parola, tutto il resto è niente. ...'' ...e quando l'uomo si interessa a bisogni di altri Animali, lo fa solo se questi interferiscono con la sua vita (sia in maniera utile che non), sconclusionando il o i malcapitati, ... Non da meno si comporta quando è del Bambino che si occupa; a lui si avvicina con una forma di pensiero che si trova decine di anni lontana dalla possibilità della reale consapevolezza dell'Infante. Ciò crea disequilibri mentali che portano a crescite necessariamente deficitarie. |
Esempi sulla insana interpretazione
dei fatti: IL CORVO E L'AQUILA - IL BAMBINO E LO SPECCHIO
- Nell’agosto di quest’anno (2020), è
stata pubblicata una foto e lo scritto relativo.
Dalla foto qualcuno ha dedotto ‘’cose’’,
qualcun altro ne ha dedotte ‘’altre’’.
il
Corvo è l’unico Uccello che ha il coraggio di
beccare il collo dell’Aquila! "L' unico uccello che ha il coraggio di beccare un'aquila è il corvo. Si siede sulla sua schiena e morde il collo. Tuttavia, l' aquila non risponde, né lotta con il corvo. Non spreca tempo né energia per lui, semplicemente apre le sue ali e inizia ad alzarsi più in alto nei cieli. Più alto è il volo, più difficile diventa respirare per il corvo, e poi il corvo cade per mancanza di ossigeno. Smettila di perdere tempo con i corvi. Con queste persone dannose che si avvicinano solo alla tua vita per tentare di destabilizzarti, per proiettare su di te le proprie tempeste. Portali alle tue altezze, e svaniranno da soli."... |
Quello che accade fra un Corvo e un Aquila è ben diverso
da quello che interpreta l’uomo.
A parte il fatto che potrebbe essere un fatto del tutto casuale,
l’atto potrebbe mostrare una sintonia di ‘’favori’’.
Non so se il Corvo è un Uccello insettivoro che sfrutta l’annidarsi
di parassiti sul corpo di altri Animali (in questo caso –
l’Aquila), ma so che esistono molti Animali apparentemente
o veramente più ‘’deboli’’ di altri
che, tranquillamente, si avvicinano a questi ultimi e da loro non
vengono cacciati.
Il compito di pulire, dato loro da Madre Natura, è un compito
che il Selvatico ben conosce perché fa parte dell’equilibrio
che regna ovunque non ci sia l’uomo. …
Su atteggiamenti come questo, l’uomo inventa storie tanto
veritiere per il suo contorto e unilaterale modo di pensare che
(per forza di cose non riesce a capirne altre) chi lo ascolta (ascolta
l’oratore), prende per buono qualsiasi ‘’verità’’.
…
Vittima del suo credersi unico saggio (anzi ‘’doppiamente
saggio’’ ) sulla faccia della Terra, decide la traduzione
di tutti gli atti a hi assiste, secondo il suo vocabolario, destabilizzando
ogni cosa!
Purtroppo anche si fa convincere poco delle tante credenze, non
riesce a guardare troppo oltre il suo naso da sapiens sapiens e,
correggendo il ‘’tiro’’ (riferendomi sempre
allo scritto), parlando (ad esempio) della quota raggiunta dall’Aquila
per uccidere il Corvo, dice che il problema non è l’ossigeno,
perché ‘’se ce ne è per lei, ce ne è
per anche per lui’’. A QUESTO RISPONDO: se il Corvo
non vola a quella quota avrà i suoi motivi, motivi probabilmente
dati dall’evoluzione che l’ha voluto Corvo e non Aquila,
per cui potrebbe essere un’aria diversamente composta come
anche una temperatura che non lo aggrada, oppure potrebbe essere
un non riuscire a ‘’mangiare/pulire’’ a
quell’altezza e a quella velocità, INDI, scende dall’Aquila!!!
Se fossimo Corvo o Aquila, sapremmo dare una giusta risposta!
UOMO SE HAI UNA TESTA SUPERIORE (COME DICI), USALA, NON FARE FINTA!!!…
Il Bambino e lo specchio - dal libro ‘’A TE – Educazione Naturale’’ pag. 112 Si dice che le prime forme di osservazione del Bambino,
dell’immagine riflessa, avvengano dopo i 6 mesi, per
completarsi a 18. In questo periodo di tempo, non è
che il Bambino sia in grado di capire da subito il significato
dell’immagine riflessa, e ancor meno capisce che sia
lui, però sicuramente apprende l’esistenza di
‘’altri personaggi’’ al di là
del muro. Un mondo parallelo e silenzioso che come viene chiamato,
ecco che si mostra. ‘’Ricordo quando il mio Fratellino, in groppa
al suo girello, girovagando con noi per tutta casa, ci seguiva
anche in bagno. Questo piccolo ricordo, mi porta a precisare che Ale, non ha conosciuto così lo specchio, e non l’ha conosciuto neanche come viene consigliato da chi ha partorito metodo e diagnosi su ‘’la conoscenza dello specchio e della propria immagine’’. Ale da che è nato, è sempre stato con noi,
a parte che nei momenti del sonno quando, non più piccolissimo,
lo adagiavamo nel suo lettino posto nella mia camera. Non sto mettendo in discussione quanto detto dallo studioso, non mi permetterei mai, dico solo che trovo un po’ superficiale lo studio nella descrizione ovvia di alcuni punti che rispecchiano l’idea che si dovrebbe avere della vita con la Famiglia, della socialità familiare, e della crescita insieme. L’impressione che ho, è che il metodo sia esclusivamente scritto per chi ‘’forse’’ non ha questa coscienza del ‘’significato di Famiglia’’ ed è schiavo di spettri del passato. ‘’Lo specchio di Lacan’’
è preso ad esempio come linea pedagogica per
dare al Bambino l’esatta impronta per la conoscenza
della propria immagine; la fase dello specchio rappresenta
il punto di partenza dalla quale prenderà forma il
suo ‘’io’’. Riflettendo: ma se questo è il problema, a maggior ragione il Bimbo deve conoscere ‘’lo specchio’’ come lo ha conosciuto Alessandro, ossia, fin dal momento in cui è troppo piccolo per accorgersi delle differenze fra oggetto o persona reale e oggetto o persona riflessa. Impara in questo modo ad interagire con realtà e realtà riflessa e nelle routine conosce ‘’gli involucri’’ che mantengono unite le varie parti del corpo! Saranno probabilmente riflessioni alle quali serve del tempo per realizzare la loro veridicità sullo stato descritto o la loro bestialità, però, intanto, senza accusare o osannare, vorrei solo rimarcare un fatto: qualunque sia la novità, se rientra nella normale armonia della Famiglia, non potrà mai essere vissuta come esperienza negativa. Gli Animali ci insegnano la classica espressione ‘’a punto interrogativo’’, che mai sfocia in dramma o all’erta, se non quando è la Famiglia a dare l’allarme. Tutte le nuove conoscenze, affrontate con la Famiglia, portano ad un accrescimento dell’Io che non deve condurre per forza di cose ad una visione narcisistica del proprio Essere, bensì ad un equilibrio di crescita. Le esperienze fatte nella tranquillità della casa
hanno un sapore e un valore confortante, così come
ce l’hanno quelle fatte in ambienti sconosciuti con
le persone di cui il soggetto si fida. |
La conoscenza
del vero significato di alcuni concetti che smuovono emotività
primitive che poi si evolvono con la crescita psichica ed
esperienziale del soggetto (diversa fra Specie Animale e Specie
Animale), richiede una forma di pensiero ed elaborazione che
è maggiore quanto più è evoluta la Specie
che la produce. L’evoluzione (più o meno avanzata) dell’emozione, porta gli individui ad assumere determinati comportamenti. In merito a questi comportamenti, l’osservatore non deve mai generalizzarne la spinta lasciando da parte la reale capacità della Specie alla quale sta attribuendo la spiegazione del comportamento ‘’x’’, di vivere talune intensità emozionali (‘’intensità’’ nel senso di progressivo sviluppo del sentimento dall’esordio al suo completamento). Capitolo 8 - Articoli di riporto Ansia o stress L’Ansia è
la risposta psichica a un’immagine e/o all’ipotesi
incorporea di un evento, e provoca un pesante malessere. Socialità Bambini e Cani La
socialità è la tendenza di alcuni Animali,
fra cui l’uomo, a vivere in gruppo. Interessante la diversità fra: socialità/familiare e socialità/sociale Etica - Egoismo e Altruismo "Già i bambini di 18 mesi mostrano preoccupazione se vedono vicino a loro, qualcuno che soffre o è in difficoltà. Poi ci sono una serie di passi successivi con cui questi comportamenti si raffinano nell'età della ragione". Anna Oliverio Ferraris - Le forme di empatia cominciano ad apparire nel momento in cui le motivazioni sociali/familiari divengono coscientemente importanti. Questo non vuol dire che prima che ciò accada, al Bambino non interessa nulla di quello che è fuori dalla sua sfera, ma semplicemente significa che per lui oltre quella sfera non esiste altro. E solo quando, piano piano, altri dati, persone, esperienze, cominceranno a far parte del suo mondo, anche il ‘’nuovo’’ diverrà ‘’congiunto’’, indi reale e coinvolgente. Già all’età di 18 mesi, i Bambini rispondono volenterosi alla richiesta di aiuto/collaborazione di un adulto/familiare e alla sua richiesta di aiutare un'altra persona (adulto o Bambino). La loro spinta e il loro impegno non sono condizionati da altro che non sia il desiderio di rispondere alla richiesta, e di operare nell’attività. Non esiste uno scopo diverso da una forma di collaborazione altruistica. Il ‘’grazie’’, identificato nel ‘’bravo’’, nel ‘’sorriso’’, nel ‘’gesto affettivo’’ ed ‘’espressione felice’’ della persona aiutata, è talmente appagante che il Bambino non ha bisogno di altro. ‘’Sporcare il grazie’’ con ricompense materiali (giochi, leccornie, regali), influisce negativamente sull’educazione morale, spostando la motivazione forte del Bambino sulla futilità e sul distacco dall’altruismo sociale. La metodica comportamentale descritta, appartiene anche all’amico Cane, e il suo PapàLupo ce ne dà una versione più pura, in quanto non modificata dall’esperienza attraverso il contatto con il sociale umano (del FiglioCane). E cioè: nella Famiglia del Lupo, non esiste altro che la collaborazione che abbia uno scopo diverso dal bene comune. Vita e Morte: Il concetto di dare
la vita e toglierla Come accade per gli Animali, anche per
i Bambini, il concetto di vita e morte che hanno, non è
quello degli adulti umani. Bene e Male – Buono e Cattivo
L’uomo attribuisce agli Animali diversi da lui
molti comportamenti dei quali ‘’lui’’
è l’artefice, mosso da stati d’animo
controversi ed esasperazione emotiva. Lo fa per scagionare
sub-consciamente il proprio comportamento, e lo fa per insegnare
ai Bambini una modalità comportamentale giusta o
sbagliata. Se il Fanciullo, imparasse ad attribuire tali
atti solo all’uomo, crescerebbe nella paura sociale.
Vedendoli invece in Animali (soprattutto Selvatici), il
suo disagio è verso ‘’il bosco’’
e non verso i suoi consimili. Consapevolezza del fattore positivo e del fattore
negativo Il nuovo è provvisto di esperienze
positive ed esperienze negative, avere accanto qualcuno,
promuove, rasserena, spinge la Creatura ad assaporare nella
giusta proporzione entrambe le esperienze. … alcuni tratti e tanto da
scoprire… nel libro ‘’A
TE – Educazione Naturale’’ |
…
ANNO 2021 - INVASIONE DI ANTROPOFORME SEGNANO L'INIZIO DELLA CONCLUSIONE DELLA LIBERTA' ESPRESSIVA - Senza dar sfogo alle riflessioni riguardanti le vicende che stanno distruggendo il legame sociale in ambito prettamente umano, e senza dar sfogo all'ira nei confronti di un potere assoluto malato di SINDROME DELL'ACCUMULO e di DELIRIO DI ONNIPOTENZA, mi fermo a recitare il DRAMMA DELLA CINOFILIA, il dramma a cui è arrivata servendo quella schiera di psicopatici che, come la più abile delle Piovre, vuole ''prendere' in ogni dove piegando / modellando / esaurendo le capacità logiche di chi vuole solo la propria pace quotidiana. ''non pensare, non decidere, non essere responsabile, chinare il capo e subire la privazione esistenziale per godere di una vita da marionetta'' , porta ad avere un'esistenza manovrata da un Burattinaio che, appena vuole cambiare la scena sul palcoscenico, mette le sue marionette nel baule e lì le lascia fino a che ne avrà voglia o non ne avrà bisogno!.
La Cinofilia è morta e con
lei sono morti i diritti degli Animali
Il rispetto … una parola che non fa parte
del vocabolario di tutti!
Preambolo - Qualche giorno fa. Paolo
se ne è uscito sulla sua pagina fb, con un vocale
riguardante il mondo della cinofilia odierna e il degrado
in cui è sprofondata. (LINK) Abbiamo parlato tante volte delle forme di antropocentrismo che dirigono ogni pensiero dell’uomo, finanche quello che non appartiene alla specie Homo Sapiens sapiens (generalizzando nella questione per non entrare nella specifica delle differenze di nascita, altrimenti ci perderemmo nei meandri delle diversità). Vittima di se stesso e dei condizionamenti di cui ha bisogno per guardarsi allo specchio e uscire di casa, non conosce altra via di comunicazione (e non capisce che ‘’Altri’’ possono non essere deboli par lui), se non quella del raggiro e del condizionamento (appunto!). Come accennavo in un articolo (LINK - Spacciatori di parole - le droghe occulte) scritto qualche giorno prima dello ‘’sfogo’’ di Paolo, l’uomo è vittima di forme di ‘’addottrinamento psichico’’ che lo portano a vedere solo cose che gli è permesso di vedere, e a non saper leggere ‘’fra le righe’’. Articolo – ‘’Cinofilia
– misera condizione sociale’’ Dalla storia pseudo-antica, al camuffamento dei
disordini interiori. Dal 2001 non partecipo più a competizioni sportive,
e Paolo dal 2007. Essendo la nostra scuola però,
‘’attiva’’ anche in quel senso,
oltre all’educazione sociale e familiare e la rieducazione,
continuiamo a praticare sport a livello puramente personale
e dilettantistico. Il rispetto … una parola che non fa parte del vocabolario di tutti! ATTENZIONE - Continuando la lettura, potrete scoprire ‘’COSE’’ che lasciano con l’amaro in bocca e portano a dire: se ‘’lo sport’’ sapesse quanto fango hanno gettato sulla conoscenza che ha divulgato, darebbe fuoco a tutto per cancellare ogni traccia di se! Fra le convinzioni poco sportive di alcuni personaggi che partecipano alle competizioni, e i cosiddetti tecnici che redigono i regolamenti e conseguenti valutazioni, e i prezzolati incapaci di capire quello che ripetono a memoria (e che cercano in questo modo di far parte della cerchia), e il ‘’perbenismo’’ che più di tanto non ce la fa a capire di cosa caspita si parla , c’è un vero guazzabuglio di strampalaggini! Con l’inizio degli anni ’90, precisamente
con la divulgazione dell’Agility, ci sono stati
dei cambiamenti direzionali sulle forme addestrative.
Molto giuste alcune, molto assurde altre. Nei corsi di preparazione all’educazione sociale
e di preparazione all’educazione sportiva, prospera
l’utilizzo di necessità vitali per l’apprendimento
e il superamento di ostacoli psicologici. Nessuno che parli di rapporto collaborativo fra Individui!!! L’apprendimento è basato sul condizionamento:
classico (Pavlov) – risposte involontarie,
di tipo emotivo, prodotte da stimoli condizionati dal
frequente accoppiamento causa-effetto; sul
condizionamento strumentale o operante (Skinner) –
risposte di un comportamento spontaneo determinato
all’associazione di una gratifica derivata da una
sensazione di piacere o di sollievo.
- Nel condizionamento trovo la schiavitù della mente drogata da campane, da luci e da strumenti che modellano le personalità a piacere del ’’consumismo’’. - Nella canalizzazione delle risposte istintive, trovo una forma di educazione che non riesco a catalogare in un contesto tanto disorientato come quello che motiva le altre congetture: e quindi, se da un lato vedo l’indirizzo per un sociale formativo, dall’altro non capisco come, certe persone che sposano le altre idiozie, possano capire che l’aggressività non è un peccato mortale, e che, se educata malamente può creare al Diseducato tanti di quei problemi che …che …se ne fosse in grado, maledirebbe l’Avo Lupo che si è fatto infinocchiare da un coscio di Cervo servito dall’Erectus del tempo che fu. - Nelle definizioni che accolgono il Cane che considera l’uomo un conspecifico, e il Cane che ha repulsione per un ‘’collega’’ dello stesso sesso, trovo l’assurdità della consapevolezza cognitiva umana che non cito come un complimento ma come un paradosso dell’imbecillità che la definisce sapiente. E come se non bastasse:
Questionario di psicologia cognitiva nel corso
A-L (prof. Nicoletti) Esame dello status cognitivo
Approfondisci il
CONDIZIONAMENRO DELLA MENTE leggendo
tutto l'articolo Condizionamento
della mente - riflettiamo insieme
DALLE FAVOLE ALLA REALTA’ - Il Cane, il mio Amico del Cuore
Quando un Cucciolo entra nella
vita di un Bambino,
GENNAIO 2022 - la Cinofilia perde ulteriori punti piegandosi ancor di più alle volontà del commercio e del protagoismo dell'uomo. QUANDO LE COSE CAMBIANO, COSA RIMANE A NOI CHE RESTIAMO FEDELI AGLI AMORI DEL PASSATO E AL RISPETTO DELLE AMICIZIE? Vorrei che le persone riprendessero coscienza.
Vorrei che si tornasse a credere negli ideali. Vorrei
che ognuno difendesse i tanti ostacoli che ha superato
nel corso della propria vita per arrivare là dove
si era prefissato di arrivare. Essendo una cinofila, parlo del settore che mi ha dato
la forza di reagire ad una situazione che mi aveva stravolto
la vita. In quest'epoca di follia socio-pandemica dove stanno
cercando di distruggere la naturalità della vita,
anche il mio settore è stato preso di mira. Quello che vorrei si levasse, nell'orgoglio di essere veramente "cinofili" - ricordando anche il significato di questa parola: termine formato da cino- (dal termine greco che vuol dire "cane") e -filo ( dal termine greco che vuol dire "caro a"); ossia "amante dei cani" -, è un coro di voci accompagnate da orchestrali che insieme si alzano cariche di quelle emozioni tanto particolari che la cinofilia permette di percepire, e dicano NO a questa buffonata! Un NO chiaro limpido sincero, che si leva nell'orgoglio di essere veramente "cinofili"! Ma così non accade purtroppo. E questo vuol dire che nulla è più come quel meraviglioso giorno in cui mi riflettei negli occhi di un Cane e riconobbi la semplicità di pensiero e di azione che conducono verso un benessere collettivo. Nello specchio di quegli occhi così limpidi, rividi una Bimba che amava correre, giocare nell'erba, rotolarsi sulla sabbia e sulla neve, passare ore e ore a parlare con quel buffo Orsetto peloso che ogni tanto le dava una leccata (forse per farla stare zitta o forse per dirle che gli piaceva la melodia delle sue frasi senza senso).
|
...
Con il passare del tempo, il distacco, da Ruscello è diventato Oceano e, se anche a livello ‘’commerciale’’ ci ha creato molti problemi, siamo felici di aver seguito la via della Natura. In Essa ci riconosciamo, e con Essa siamo stati in grado di aiutare tanti Fratelli Animali che altrimenti sarebbero periti fra gli artigli del dio sapiens sapiens, della sua vil persona e del suo sporco denaro
Nei nostri libri, nei nostri siti, nella nostra scuola puoi trovare tutto il nostro percorso di recupero e una filosofia di vita che fa strada fra le vie buie dell’asfalto.
Proposta
al Ministero dell'Istruzione una revisione della materia scolastica
''Educazione civile''
seguendo i canoni descritti nel libro ''A TE - Educazione
Naturale'' Progetto Scuola Ambiente.
LA
NATURA - il forte legame che si è creato con la Natura
ci porta a guardare le cose con occhi diversi e a capire immagini
che appartengono ad altre persone vedendo in esse "le strade
che ci conducono agli albori, all'immensità dell'Universo
e alla nascita di questa nostra Terra".
Quelli che per alcuni possono sembrare giochi pirotecnici o schizzi
di colori o mescolanze di materiali improbabilmente assonanti, in
realtà non sono che la rappresentazione scenografica di quello
che realmente è accaduto
Nel buio della notte, tutto è avvolto nel silenzio. Raccolto nella tua immateriale dimensione, aspetti …non sai nemmeno tu cosa. All’improvviso avverti un’energia che arriva da lontano e in un battibaleno ne sei travolto. Non siamo soli
Non sono un’artista, non sono un critico d’arte, non ho nessun certificato che mi abiliti a dire quel che sto per dire, ma ho due occhi per vedere e un’anima per capire.
Qualcosa ha cominciato a ruotare, e una pioggia di meteore
ricoperte di ghiaccio è andata ad incastrarsi come ‘’grani’’,
nelle fessure di rocce più grandi, incandescenti del calore
prodotto dall’energia che ha dato origine all’esplosione
primordiale. Il ghiaccio freddò il fuoco, il fuoco scaldò
il ghiaccio e l’acqua scaturita da quella reciproca trasmissione
di ‘’cure’’, bagnando la roccia intiepidita,
con essa fece il resto.
Fu l’inizio della semina che avrebbe generato, un giorno,
qualcosa di perfetto.
Da una apparente ostilità fra Ghiaccio e Rocce è stato
raggiunto ‘’l’Equilibrio che ha partorito l’Armonia’’.
La
Vita nasce nell’Acqua Agli albori della nascita del nostro Pianeta… …la crosta terreste era provvista di alture e grandi fosse. Nell’aridità del suolo battuto da potenti raffiche di vento, la vita era impossibile. Vulcani attivi flagellavano il terreno con le loro eruzioni di lava, così come (ricoperti da ghiacci) vi dirompevano meteoriti, asteroidi e rocce di vario genere che arrivavano dallo spazio. Gas velenosi presentavano l’atmosfera, e una immensa attività elettrica generata da tempeste produttrici di fulmini, abbondava nei cieli. L’acqua scaricata sul Pianeta durante le tempeste, unita all’acqua dei ghiacci di ciò che arrivava dallo spazio sulle masse rocciose, favorì il riempimento delle grandi fosse e, nell’unione con particolari gas siti nell’atmosfera, nel tempo (molto moltissimo tempo) diede inizio alla ‘’Vita’’. La Vita nasce nell’Acqua. E sempre nell’acqua avviene anche il primo cambiamento ‘’storico’’ che favorisce la vita successiva ad un’evoluzione non più chimica, ma organica. Si passò da organismi unicellulari a pluricellulari,
in un’unione di elementi che nel loro insieme generarono
diverse forme dettate, a seconda delle necessità,
dalla legge della sopravvivenza e della crescita
migliorativa.
Nell’evoluzione della Vita, un giorno anche l’uomo
raggiunse il suo ‘’livello di grazia’’. La nostra storia ha origine nella notte dei tempi.
Nasciamo come Figli della Madre Terra, in un continente
caldo e accogliente come il più confortevole dei
grembi materni. Africa, il cui nome non più conosciuto
è Ubuntu. … l’evoluzione e conseguente diffusione
nei territori, della nostra Specie, diede inizio a forme
di specializzazione nelle arti della sopravvivenza: da cacciatori
e raccoglitori di flora selvatica, divenimmo, coltivatori
e allevatori. dal libro ‘’A TE – Educazione Naturale’’ |
Nel suo progredire, la specie umana, iniziò a creare
degli squilibri nell’ambito dei siti in cui si insediava;
e tanta instabilità creò, che alla fine la Natura
perì. … Molti uomini non si preoccuparono minimamente
di quello che avrebbe prodotto la morte di una Madre, mentre altri
invece sì. … E questi, impotenti davanti
ad una Guerra fredda che il fuoco della Passione non riuscì
a scaldare, si impegnarono a ricordare i tempi che generarono la
Vita e il suo armonico sviluppo.
…
Ma la Natura era davvero morta?
Se riflettiamo su che tipo di materiali i Guerriglieri avevano fondato
la loro potenza, possiamo dire che: il metallo è figlio delle
Terra, e come lui lo sono tutte le materie che sono state prodotte
attingendo al ventre materno e infatti, la Vita non perde mai.
Ho ritrovato le immagini della storia dell’Universo, dell’inizio della Vita sul nostro Pianeta, della crescita del nostro popolo, dei racconti che ne hanno narrato le vicende, in alcune opere dell’Artista Silvio Versace.
LE OPERE DI SILVIO – ARTE STORIA SAPIENZA E SAGGEZZA - https://silvioversace.wixsite.com/silvioversace
Qualcosa ha cominciato a ruotare, e una pioggia di meteore ricoperte di ghiaccio è andata ad incastrarsi come ‘’grani’’ fra le fessure di rocce più grandi - in un susseguirsi di eventi nacque il connubio che diede la Vita - |
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Lingue di fuoco scaldano i ghiacci e l'acqua prodotta addolcirà il fuoco |
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Nascono i primi insediamenti ed evolve la Vita in stretto contatto con la Terra - dal Cerchio della Vita fuoriesce una spirale che ci permette di seguire le tappe dei nostri Padri - la Terra, le Coltivazioni, le Braccia che lavorano, gli Animali che aiutano, l'Acqua che sana e nutre la Vita che risponde… |
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L'Acqua è una Madre - dal suo Corpo si sviluppano le Vite - i Figli che rimangono collegati all'importanza dell'Acqua pura, progrediscono in Saggezza e Conoscenza |
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Ricordiamo la Natura ''Non importa quale sia la natura del tuo Spirito, sei un Figlio della Terra, e come tale puoi vestire tutti gli aspetti della Grande Madre'' |
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Ogni Pietra ogni Metallo è Figlio della Madre Terra e in quanto tale, è Vivo e carico di mutevoli forme. |
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Con la Pietra erigo Figure che ricordano a chi non c'era, come, dai ''Grani'' pioviuti dal cielo si è genrata la Vita e come gli stessi grani si trasformarono poi in Ucceli che spiccorono il volo alla ricerca di altri Mondi |
SILVIO – il nostro Artista dal cuore grande
almeno come il Pianeta Terra, continua ad illuminarci con tratti
di storia, realtà odierne e previsioni future. Il passato,
che non deve rimanere una linea scossa da qualcuno e scritta poi
in chissà quale libro che nessuno aprirà mai più,
viene portato alla nostra attenzione attraverso i tratti crudi,
duri e al contempo ricchi di tanto sentimento (che personalmente
identifico in Linfa vitale).
Visi che parlano di sofferenze per ingiustizie subite e fatte subire
a chi viveva in Armonia con la Madre Terra, al solo scopo di godere
delle altrui sofferenze, ignorando che tali sofferenze potrebbero
diventare presto le proprie se la continua mancanza di rispetto
per la Vita continuerà a governare questi menti (stolti ‘’conquistatori’’).
‘’E’ stato il Grande Spirito a porre qui
la Terra e non possiamo venderla perché non ci appartiene.
Potete contare il vostro denaro e potete bruciarlo nel tempo in
cui il Bisonte piega la testa.
Ma soltanto il Grande Spirito sa contare i granelli di sabbia e
i fili d’erba della nostra Terra.
La Terra è Madre e deve essere rispettata.
Accanto alle Montagne, spianato dai nostri passi, il terreno
del campo risuona.
Ti dice: la Terra è un tamburo, pensaci.
Noi per seguirne il ritmo, dobbiamo fare attenzione ai nostri passi.
Vivete dentro le Stagioni, nel Cuore della Vita, in Armonia
con Voi stessi e con la Natura.''
I Nativi vivevano in armonia con la Terra
che li aveva generati. Conducevano un’esistenza equilibrata
con Lei e non chiedevano più di quello che avevano.
Erano felici della loro esistenza. Che il ‘’progresso’’ sia per molti versi un bene, nessuno lo mette in dubbio. Ma quando questo turba un equilibrio, allora si che dobbiamo considerarlo un MALE! Gli Europei invasero la Terra dei Nativi,
e risposero alle loro domande date da stupore e paura, con
doni e oppressioni. |
Nonostante i Nativi si mostrarono non battaglieri nei confronti degli INVASORI, questi se ne approfittarono fino a spingerli a dover accettare la morte. Si narra di:''Una Mucca, appartenente
ad una carovana mormone, un giorno si spaventò terribilmente
degli schiamazzi di alcuni Bambini Nativi che giocavano nel
proprio villaggio. L’Animale fuggì e nella fuga
creò non pochi problemi al Villaggio mettendo tutti
in grave difficoltà. Accadde che un Nativo ferì
la Mucca uccidendola. Una Mucca che sarebbe finita comunque lessata dopo essere stata fruttata fino all’ennesima potenza, fu la scintilla che diede inizio ad un assurdo genocidio |
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Il giorno della memoria degli indiani Sioux: il genocidio ignorato dei nativi . Il 1 febbraio 1876 il ministro degli Interni degli Stati Uniti d'America dichiarò guerra ai Sioux “ostili”, quelli cioè che non avevano accettato di trasferirsi nelle riserve, dopo che era stato scoperto l'oro nelle Black Hills, il cuore del territorio Lakota. Come si potevano traferire migliaia di uomini, donne e bambini dalla terra dov'erano nati, in una stagione dell'anno in cui il territorio era coperto di neve? Molti indiani pare neanche ricevettero l'ordine, in quanto impegnati nelle loro attività di caccia, lontano dalla propria residenza. |
“.. Era il 5 marzo del 1973. L'attore non ritirò mai l'Oscar per Il Padrino. Al suo posto mandò una giovane Apache, Sacheen Littlefeather. E scrisse una lettera che è ancora un atto d'accusa contro il potere.” Liv Ullman e Roger Moore, che presentavano la serata, lo
chiamano sul palco. Al posto dell'attore si presenta una ragazza.
E' Sacheen Littlefeather, vestita da vera Apache, che spiega
con fermezza le obiezioni dell’attore contro l’immagine
che la tv e il cinema hanno dato degli Indiani d’America
nel corso degli anni. Fischi, urla. |
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In attesa di scrivere la Storia e ...magari di riscrivere il Passato, cancellando gli atti orribili compiuti da coloro che non vedono altro che ''il potere'', e calpestano chiunque e qualunque cosa per di ''AVERE'' |
Il nostro pensiero è rivolto a tutti i Popoli ingannati
Siamo tutti Fratelli - il Rispetto innanzi tutto!
I fiori profumati sono nostri fratelli, |
E se la Madre Terra non viene rispettata?
Silvio risponde
mostrandoci i grattaceli – monumentali ed esagerati tanto
quanto chi li ha partoriti – che vagano senza meta (il presente).
Vittime del buio non hanno più un faro che indichi loro la
Via. Ma la Natura ama i suoi Figli; la Natura è colei che
ha avuto la forza di far crescere e prosperare i suoi Figli e, solo
quando questi hanno perso il lume della ragione, ha fatto in modo
che, nella solitudine, potessero trovare nuovamente il tempo per
riflettere su chi o cosa erano diventati.
I cambiamenti avvengono per merito di quel magico qualcosa che permette di vedere il domani guardando indietro nel tempo.
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Grattacieli erranti come Ice-berg alla deriva, vagano fra gli Oceani alla ricerca di un Porto dove attraccare. ... Non ci sono fari all'orizonte che indichino la strada. ...L'uomo ha distrutto tutto. ...Ha solcato il ventre della Madre Terra tanto in profondità che l'ha sezionata dividendola di tanti piccole parti che nel tempo si sono disintegrate. ... Gli Ice-berg sono tutto ciò che resta. ... ma |
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...la Vita nasce nell'Acqua, per cui, un raggio di Sole sarà in grado di risvegliarla dalla disperazione in cui è sprofondata. Ed ecco che la Natura torna a colorare la Speranza |
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Ad annuciare la trasformazione e la Vita, insieme ai Ghiacci e al Verde che ne svela un particolarissimo contenuto, Silvio Versace segnala il volo di due Cicogne ... i candidi Uccelli che allietano i Cieli con doni speciali ... le Nascite. In diverse parti del mondo la Cicogna viene associata alla nascita di un Neonato ... è un comune modo di dire che il Bambino "è stato portato dalla Cicogna". L'origine di questa frase idiomatica è incerta, anche se fin dai tempi antichi il ritorno della Cicogna era associato alla Primavera e dunque al concetto di Rinascita e Rigenerazione. |
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Alle Cicogne
si unisce il canto di qualcuno che dalle Stelle è sceso
sulla Terra a guidare coloro che, nel cambiamento, vorranno
vivere in Armonia |
Le ''lame'' non sono sempre coltelli che feriscono ... Fra le punte aguzze dei Ghiacci Il Bianco del Candore, l'Azzurro cristallino della Trasparenza
e il Verde del Manto che scalderà la Speranza |
L’evoluzione
– Darwin realizzò un meraviglioso percorso
a ritroso, per scoprire le origini della vita sulla Terra
(Piante e Animali) - testo ‘’L’origine della
specie’’ -. Per quel che riguarda la nostra Specie,
ad esempio, ha collegato le varie forme di ominidi che conosceva,
arrivando a identificare le molteplici variazioni dell’evoluzione
e le peculiarità specifiche differenti, pur essendo
rinchiuse queste (le forme di ominidi), nell’ambito
di una medesima ‘’Famiglia’’. Le differenze fisiche e psichiche esistenti
fra Fratelli e Sorelle (genere a parte), sono segnali che
aiutano a scoprire le identità, facendo sì che
le Entità, prendano la veste di Individuo. La Natura, non ha creato tutti gli Esseri
Viventi uguali, non l’ha fatto con gli Animali e non
l’ha fatto con le Piante, e ha programmato che le diversità
dei siti, fossero / divenissero / progredissero / si perfezionassero,
basandosi proprio sulle diversità di tutto ciò
che in essi esisteva, favorendo in tal modo, il completamento
fra loro per dare vita all’equilibrio. Possiamo tranquillamente dire, in merito, che questo rappresenta l’equilibrio necessario per poter sopravvivere e poter svolgere una serie di compiti orientati al mantenimento del benessere o al miglioramento dello stato qualora ce ne fosse l’esigenza. Ogni forma non idoneamente messa in atto,
deposita una variazione dell’equilibrio. L’uomo, nel suo evolversi, ha minato l’equilibrio delle diversità, creandone altre che sono andate un po’ oltre il limite consentito. … alcuni tratti e tanto da scoprire… nel libro ‘’A TE – Educazione Naturale’’ |
La Vita è qui, proprio dove meno te lo aspetti
Un grazie di cuore a quest'Uomo che, con la sua Arte, ci ha reso partecipi degli Eventi in maniera così intima e onirica
Oggi ho ricevuto un dono inaspettato che
mi ha riempito il cuore!
Ancora una volta, devo dire grazie alla scelta di vita fatta che
ha permesso (fra le varie cose) la conoscenza di alcune persone
molto particolari, favorendo (insieme al piacere di condividere
con loro momenti di gioia), la formazione di una sensibilità
sensoriale.
Una di queste persone tanto speciali, è Silvio Versace.
Umanista, storico e artista.
A lui devo molto, perché mi ha permesso di poter guardare
altre materie in modo da capire bene i collegamenti che esistono
nei vari discorsi; di come tutto è sempre collegato al pensiero
iniziale, e osando, mi sono pronunciata su ‘’esse’’.
Quando ebbi la fortunatissima opportunità
di ammirare delle Opere che fino ad allora mi lasciavano incapace
di pronunciare parola senza paura, con l’aiuto della sua Arte,
ce l’ho fatta. Ed ecco che oggi ho ricevuto un dono che mi
piacerebbe chiamare ‘’il mio dono di laurea’’.
Un’Opera che è il simbolo della Nascita della
Vita e il collegamento delle Vite.
Tutti i miei studi vertono sull’argomento, e nel corso della
mia vita ho cercato di tornare indietro, sempre più indietro
per trovare finalmente il punto d’incontro che unisce tutto.
All’Artista Silvio Versace sarò sempre grata per avermi
aiutata, e per aver ascoltato e apprezzato il mio pensiero a tal
punto da donarmi questo quadro meraviglioso!!!
Con la Pietra erigo Figure che ricordano a chi non c'era, come, dai ''Grani'' pioviuti dal cielo si è genrata la Vita e come gli stessi grani si trasformarono poi in Ucceli che spiccorono il volo alla ricerca di altri Mondi |
NEL 1980, con il Diploma
di Istituto Magistrale, terminai finalmente la scuola.
Come si può capire, non amavo andarci. Ma i motivi non sono
da cercare in quelli soliti, ossia il non aver voglia di studiare.
Certo, per alcune materie non avevo una vera e propria passione,
cosa che invece avevo per altre - quelle che preferivo erano: italiano,
matematica, filosofia/pedagogia, arte; subito a seguire: geografia
e scienze. Credo infatti, che il mio interesse per le altre fosse
anche minore, per via del modo in cui ce le presentavano e facevano
studiare.
I Prof che ci insegnavano, seguivano il classico metodo indottrinante,
assolutamente non stimolante (per non dire piatto). … Perciò
non penso sia tutta colpa del mio gusto se non le amavo.
Ad avvalorare questa tesi, fu la partecipazione alle lezioni al
Magistero (mi segnai a ‘’Lettere con indirizzo geografico’’).
… A parte il Professore di Geografia, tutti gli altri erano
terribili.
Provai anche a provvedere studiando spessissimo da sola, fregandomene
di andare a perdere tempo alle lezioni che non raccontavano niente
altro che non potessi trovare sui libri.
La cosa non piacque ai Prof, e al termine del primo anno, decisi
che non volevo più buttare soldi e tempo per dar retta alle
direttive scolastiche (oltretutto lavoravo, quindi, a maggior ragione
mi dava fastidio essere presa in giro), così mi misi a studiare
da sola.
Non ho perciò nessun attestato che certifichi i miei studi,
ma … come si dice a Roma … chissene importa! …
l’importante è aver arricchito la mia mente e continuare
a farlo anche ora che ho una certa età, ma la voglia di arricchirmi
in quel senso, non si è ancora affievolita!
Del Magistero ci fu, comunque, una realtà che
mi rimase nel cuore: quel Professore di Geografia e il modo
in cui ci insegnava a guardare la sua materia. …
Per il primo esame ci chiese di preparare una tesina sul Tevere.
Gli chiesi se potevo parlare della ‘’Vita’’
sul Tevere, e Lui, dapprima stupito, acconsentì.
Averlo stupito mi infervorì perché voleva dire che
ero sulla strada buona, che avevo capito a cosa si riferiva quando
ci spiegava l’altro lato della Geografia. … Cercando
materiale in ogni dove, mi accorsi di quante cose sono banalmente
trascurante dal viandante che ‘’passa senza guardare’’.
… Un Fiume non è solo un ‘’fiume’’.
No! … non è solo un corso d’acqua che cerca di
arrivare al Mare o al Lago incanalandosi dove può. No,
un Fiume è Vita.
Non a caso infatti, intorno al Fiume si sono formati grandi gruppi
sociali (umani o di altri Animali). E nell’ambito del sociale
umano, tante storie sono legate a particolari tratti di quel corso
d’acqua.
Detta così può sembrare la solita storia della civiltà
umana che, nel passaggio dalla vita nomade a quella stanziale, ha
‘’colonizzato’’ i vari luoghi della Terra,
ergo, la solita storia un po’ banale che si trova sui testi.
Ma io non sto parlando di questo, sto parlando delle tante
vicende legate al Fiume che parlano anche delle singole Vite e di
quello che a loro è legato.
Roma, la sua storia nasce sulle rive del
Tevere, e a Lui deve molto della propria grandezza.
Nel corso del tempo, avvenimenti su avvenimenti si susseguirono;
e ci fu un tempo in cui, un illustre pittore (del quale mi parlò
mio Zio mostrandomi alcuni dei suoi quadri), accorreva laddove aveva
saputo che ci sarebbe stata una cancellazione di una parte di quelle
vicende.
Con arte e passione, ci ha lasciato preziose immagini della
storia.
Roesler Franz – Roma sparita-
|
Lo studio fatto per quell’esame, acuì alcune delle
mie vedute in merito a particolari dettagli.
E pur se, mi aveva arricchito (anche riflettendo su altri discorsi),
il ricordo di ‘’Roma sparita’’ era finito
nel ‘’cassetto dei ricordi’’, dove rimase
fino a che non fui rapita da un’Opera dell’Artista ‘’Silvio
Versace’’.
La sua Arte fa parte di un mondo a cui è difficilissimo
accedere perché, all’apparenza, non vi è mai
un’immagine delineata come in altre rappresentazioni. Quindi
chi osserva, non ha mai la certezza di cosa l’autore pensasse
o a cosa facesse riferimento allorquando ha dato vita al suo stato
creativo.
Però … forse questo aspetto non è del tutto
sfavorevole per noi che ci troviamo di fronte a quel dipinto, perché
proprio per il gioco di colori, di linee e tratti concilianti, ecco
che appaiono figure che vanno a richiamare ricordi lontani o bellezze
odierne che, nel preciso momento in cui ‘’appaiono’’,
ci permettono di godere di una globalità di insieme.
Io che amo fortemente la fantasia e ho vissuto semplici e al contempo
particolarissimi intervalli di vita, adoro quest’Arte ricca
di mille sfumature!
L’ultima Opera di Silvio Versace, ha risvegliato in me, vicende della fanciullezza legate a mia Madre e alla mia Famiglia (in questo caso soprattutto la parte di Mamma); legate a quel Professore di Geografia e a quanto è scaturito da quegli insegnamenti, attimi di vita con la mia Famiglia e storie del mio passato che hanno permesso alle esperienze successive di arricchirmi di ulteriore sensibilità.
Questa nuova Opera mi parla delle cose semplici della vita di tutti
i giorni.
Guardando fra le pieghe dei colori, mi ha riportato a Roma,
precisamente a casa di mia Nonna e dei miei Zii in viale Vaticano.
… Roma, la mia Roma ricca di realtà vissute da un Popolo
sano che amava passeggiare fra i vicoli e le bancarelle dei mercati.
… ‘’Ricordo quelle che davano il ‘la’
d’inizio all’onda di persone che toccavano la frutta,
la guardavano, la annusavano e spesso assaggiavano in seguito allo
stuzzicante ‘invito’ del proprietario del banco a soddisfare
la curiosità o a placare il dubbio crescente: ‘saranno
buone queste mele o sarà solo il loro aspetto ad essere invitante?!’.’’
‘’Viale Vaticano, via Candia … il profumo
del caffè e latte e dei cornetti appena sfornati. Il profumo
della gente vera che amava ornare le proprie case con sorridenti
tende fiorate tanto abbondanti da formare ‘le pance’
come il maglione indossato da Papà. Il profumo dei colori
di una vita che aveva un sapore magico come le Favole che ci raccontavano
per farci stare buoni o per sopportare quei giorni grigi che non
ci permettevano di uscire di casa. Le Favole … quei magici
racconti che ci confermavano quanto detto dai nostri Genitori sul
giusto comportamento, insegnandoci, in maniera un po’ inconsueta,
che la giustizia e la bontà sono le basi di una civiltà
sana. … Le Favole che dovevano anche parlare del male per
farci capire cosa fosse il bene.
Ammirando questo quadro ho riconosciuto quella in cui; c’erano
delle bellissime Rose blu che, all’occorrenza, si trasformavano
in Uccellini … gli Uccellini erano i portatori dei desideri
che si realizzavano ... Una di quelle Favole che, stranamente, non
avevano passaggi che ti mettevano paura o ti lasciavano con il fiato
sospeso ansimando per la vita di qualche Eroe o qualche Principessa.
... una Favola che ti insegnava ad apprezzare certe cose e a desiderarne
alcune che era un po’ difficile ‘avere’ ma che,
con un po’ di buona volontà ecco che, il tuo Uccellino
arrivava. ...e comunque, anche se l’Uccellino tardava o, diciamo
che ‘non trovava la strada’, avevi sempre davanti l’immagine
di quelle Rose blu ... bellissime!!!’’
Se volete, potete vederlo pure voi quanto descritto nella Favola,
perché là, a destra, c’è un ramo fitto
di Rose pronte a trasformarsi in un piccolo stormo Blu che, veleggiando
fra le nuvole, arriverà fino alle vostre case.
Unica clausola da rispettare: ‘’dovete desiderare e
agire per il Bene, altrimenti l’Uccellino non riuscirà
mai ad atterrare’’.
Spostando lo sguardo, le immagini si susseguono e sempre Roma
resta la protagonista.
Ecco i tipici vasi pieni di Fiori e di Basilico alloggiati sui muretti
dei balconi o sui davanzali delle finestre. E lì, al centro,
un Passerotto credo (mi sembra dai colori), caratteristico di quel
quartiere a cui sono tanto affezionata.
‘’Ricordo mio Zio (l'amante dell’Arte) che, da
persona vera quale era, ogni tanto ne portava a casa uno ... li
trovava incidentati o ‘malati’ (non ricordo molto bene
...ero piccola) ...magicamente li rimetteva in sesto e li riliberava
quando era certo che potevano farcela da soli. ... Allorché,
si affacciava alla finestra della cucina che dava su un cortile
interno del palazzo; faceva dei versi particolarissimi mettendo
le labbra in un certo modo, e ...ma ci credete se vi dico che queste
Creature gli rispondevano?! FANTASTICO!!!
Collegati da una piccola melodia di cinguettii, si salutavano....
Zio apriva poi le mani e, via, il Passerotto volava in alto. …
Accanto a Lui la mia dolcissima Zia e i suoi splendidi occhi sempre
sorridenti, colorati da un'Anima vera.e sempre musicale. ... Con
lei ho passato momenti memorabili della fanciullezza e dell'età
in cui tutto ti sembra a portata di mano eppure irragiungibile!
I ricordi e le tinte di questa Opera sono ‘’solari’’
… le profondità ci portano in giro facendoci passeggiare
fra stradine, botteghe e sulle rive del Tevere ...
Si! Le rive del Tevere.
I camminamenti sui marciapiedi che costeggiano le sponde sotto ai
Viali alberati e il fermento della Città dei Re. Nella pace
di quei corridoi che ospitavano alcune fiere e dove, fra i ricordi
di Roma di Cinecittà, le ‘nostre’ cineprese hanno
avuto la fortuna di riprendere il famosissimo film ‘’Vacanze
romane’’
E con il Tevere, eccoci arrivati all’inizio della ‘storia’, agli insegnamenti del Professore di Geografia, alla tesina e a Roesler Franz che si appresta a riprendere quelle ultime immagini appartenenti al Fiume e al Popolo di Roma, per aiutarci a non dimenticare quei tratti di Vita, a non dimenticare chi eravamo per non dimenticare mai chi siamo veramente ...a non dimenticare i meravigliosi legami che ci uniscono al Creato e allo sviluppo della Vita.
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L’ultima Opera di Silvio Versace, ha risvegliato in me, vicende della fanciullezza legate a mia Madre e alla mia Famiglia (in questo caso, soprattutto la parte di Mamma); legate a quel Professore di Geografia e a quanto è scaturito da quegli insegnamenti, attimi di vita con la mia Famiglia e storie del mio passato che hanno permesso alle esperienze successive di arricchirmi di ulteriore sensibilità. Quando Silvio Versace dà corpo ai suoi pensieri tramite colori e materiali ‘strani’, si materializzano fonti di storia, di saggezza, di cultura. Le emozioni traspirano e riempiono l’Atmosfera |
Le sue Creazioni mi arricchiscono ogni volta che ho la fortuna di ammirarle.
Om Caffè La città saluta il giorno che cede
il posto alla notte. Silvio Versace |
Nel tragico periodo che stiamo vivendo,
la notte rischia di non essere più la culla tranquilla che
rigenera gli Individui nel sonno. NO! … La notte è
la buia landa che priva chiunque della possibilità di riemergere
dall’ipnosi oscurante proibente ogni pensiero che illumini
la via per arrivare all’uscita dal coma.
Ma… esiste un ‘’ma’’ …
ed è:
‘’ancora esiste qualcuno che, indossando il suo
Frac, il nobile abito da cerimonia., l’abito che in pochi
sanno e possono indossare, è in grado di vegliare e custodire,
per i dormienti, la cultura. Quell’Arma senza la quale, il
buio potrebbe diventare il pozzo senza fondo che ci trascinerà
nel baratro dell’appiattimento totale''.
La nostra fortuna, la fortuna del Mondo è in un ‘’Vecchio
Frac’’
Tommaso Nicoletti artista cervello ribelle TOMMI
Ho avuto la fortuna di ammirare le opere di un artista che ...
non ci crederete ma: è un ragazzo che del ‘’disegno’’
ha fatto la sua espressione.
Sto parlando di ‘’Tommi’’ un ragazzo autistico.
Di lui non so praticamente nulla se non che pochi dati riguardanti
soprattutto la scoperta e l’intuizione meravigliosa che ha
avuto suo padre nell’osservarlo e nel dar lui la possibilità
di dare ‘’sfogo’’ alla ‘’qualità’’
che metteva in luce un’arte che ‘’parla’’.
Si ‘’parla’’.
Durante la presentazione di alcune opere di Tommi, da suo papà
viene raccontato qualcosa di lui senza entrare nell’ambito
profondo della situazione personale, a parte per ciò che
riguarda i disegni.
Sembra che disegnare sia la priorità di Tommi.
Le sue rappresentazioni sono particolari, particolarmente infantili,
particolarmente armoniche nella scelta dei colori e delle forme
dei personaggi e degli oggetti e delle situazioni riprodotte.
... Tommi non parla, sembra anche assente, totalmente assorto nel suo lavoro espressivo, ma ... sarà veramente assente? …
Studiando appena i quadri cercando di interpretare i racconti di
suo padre, mi accorgo che quei disegni non mostrano solo quello
che è accaduto ‘’in cucina’’ quando
.... ha visto un topino, e non parlano solo della ‘’zucca’’
della festa di halloween (festa che a Tommi piace molto ma non so
il perché … forse chiedendoglielo e poi guardando il
disegno che fa mentre gli si pone la domanda, lo potremmo scoprire.)
… quei disegni parlano!
Parlano di Tommi, del suo essere, di quello che ha dentro e di quello
di cui ci rende partecipi condividendo con noi le sue ‘’opere’’
che vorrei chiamare anche: ‘’manoscritti’’.
Credo che le espressioni di una ‘sì speciale Creatura siano come un libro aperto messo lì sotto gli occhi di tutti coloro che hanno la fortuna di poterlo / saperlo leggere.
GRAZIE TOMMI!
Tommy Nicoletti da OTTO Gallery
https://www.youtube.com/watch?v=yJHjusMdIBM
Come tutto ebbe inizio
– un brevissimo racconto del papà di Tommi: Gianluca
Nicoletti - Tommy e gli altri
- https://www.youtube.com/watch?v=JzmVKtq-aBs
|
Tommi artista geniale https://vimeo.com/957262355
|
Disturbo dello Spettro Autistico
I bambini o ragazzi con Disturbo dello Spettro Autistico sembra non riescano a sviluppare adeguatamente una teoria della mente.
Autismo e sviluppo della Teoria della Mente
Secondo Baron-Cohen, Leslie e Frith (19852), le manifestazioni comportamentali
che caratterizzano il Disturbo dello Spettro Autistico deriverebbero
dall’Assenza di una Teoria della Mente.
È fondamentale sottolineare che attualmente, la compromissione
della teoria della mente è considerata soltanto una delle
possibili ipotesi eziologiche responsabili del Disturbo dello Spettro
dell’Autismo.
Dott.ssa Rosamaria Satriano, Dottoressa in Psicologia
Dott.ssa Marina Dei, Psicologa
L'autismo è un disturbo cerebrale che influenza il modo in
cui una persona interagisce e comunica con gli altri. Chi soffre
di autismo ha problemi a parlare e a relazionarsi con le altre persone.
Inoltre assume comportamenti insoliti (per chi non riesce ad entrare
nella verità di quei comportamenti). Il termine autismo si
riferisce a un'intera gamma (spettro) di problemi correlati.
https://www.msdmanuals.com
L'autismo è un disordine neuropsichico infantile, che
può comportare gravi problemi nella capacità di comunicare,
di entrare in relazione con le persone e di adattarsi all'ambiente.
I bambini con autismo, inoltre, hanno spesso una percezione sensoriale
modificata e difficoltà di linguaggio.26 apr 2021
https://www.paginemediche.it
Ad oggi, sappiamo che per l'autismo le cause uniche e certe
non esistono. La ricerca svolta finora su tale tematica suggerisce
piuttosto un modello multifattoriale, tale modello mostra che l'eziologia
dell'autismo si identifica in una combinazione di influenze genetiche
e ambientali (Pardo & Eberhart, 2007).
https://www.divisioneautismocastelmonte.it
AUTISMO - Genetica, casualità
o esperienza...?!
Disabilità, diffidenza, incomprensione...?!
Pensando a Tommy l'artista del film musicale del 1975, e pensando
a Tommi l'artista delle opere pittoriche, mi viene in mente che
la loro "modalità di espressione" sia la forma
comunicativa a cui si affidano per interagire con il "sociale".
Da quel che ricordo del film, Tommy era diventato autistico consequenzialmente
alla perdita del padre; di Tommi invece non so nulla a riguardo;
non so se è per una forte chiusura conseguenza di un trauma,
o lo è per "nascita/crescita".
In entrambi i casi si avvalora in me una tesi che, guardando la
presentazione delle opere di Tommi da parte di suo padre, sempre
di più (in me) prende vita.
Per dare una certa credibilità a quel che mi è venuto
in mente, sarebbe molto utile sapere / vedere cosa Tommi disegna
quando è da solo e cosa disegna quando è in compagnia.
Cosa sta disegnando ora durante la "mostra" nel momento
in cui il padre parla. E allo stesso modo sarebbe bello sapere cosa
disegna (e come lo disegna) nel momento in cui suo padre interagisce
con altri e altri entrano nel vivo della comunicazione.
Studiando fin da adolescente il comportamento, e buttandomi a capofitto nella psicologia comportamentale espressiva dell'io interiore, è normale per me cercare di capire le modalità espressive einterattive soprattutto se promosse da tanta innocenza.
Certamente non potrò mai avere la certezza di ciò
che interpreto, ma sono sicura però che quel che ne viene
fuori è libero da fantasiose eresie.
Pensando alla musica di Tommy e al suo giocare con il flipper, e
pensando ai quadri di Tommi, avvalorando la forma di dialogo, porto
ad esempio una situazione nota (sulla comunicazione) che avviene
/ può avvenire in ogni momento del nostro quotidiano. Mi
riferisco all'interazione di persone che reciprocamente non conoscono
la lingua le une delle altre. È noto, che quando si è
di fronte ad una simile circostanza, si cerca di farsi capire esprimendosi
anche a gesti. Per cui, perché la loro (quella di Tommy e
di Tommi) non dovrebbe essere una forma di dialogo diretta?
Domanda: ‘’
Se forme di autismo vengono riconosciute come disagi comunicativi
(generalizzando la comunicazione alla normalità comunicativa)
...cosa ci sarebbe di strano allora a voler comunicare in una maniera
artistica piuttosto che con parole o gesti? ‘’
Riflessione: ‘’Forse forse,
se avessero potuto condurre una vita normale, è in quell'espressione
artistica cheavrebbero trovato il proprio io!‘’
Vorrei sottolineare il fatto che:
queste Creature non sono incapaci di mentire....
"...I bambini o ragazzi con questo disturbo sono incapaci
di inferire gli stati mentali altrui (pensieri, opinioni, intenzioni)
e utilizzare queste determinate informazioni per prevedere, interpretare
e spiegare i comportamenti degli altri..."
" ...Come dimostrato da una serie di studi sperimentali (Baron-Cohen
et al., 19852; Oswald & Ollendick, 19893; Prior et al., 19904),
generalmente la maggior parte dei bambini o ragazzi con Disturbo
dello Spettro Autistico non riesce a risolvere il compito della
falsa credenza (o esperimento della bambola). ...
La teoria della mente (TOM) consiste nella capacità di capire
le credenze, i desideri, le emozioni proprie e altrui, per spiegare
il perché si mette in atto un comportamento. ..."
Questo non vuole dire che sono incapaci di comunicare e/o di interagire; soprattutto se l’interazione avviene con persone care, persone conosciute o in un sociale ritenuto interessante.
Infatti, tornando a Tommi, è evidente la sua interazione
con ciò che lo circonda e la sua capacità comunicativa.
Il papà di Tommi ha avuto l'illuminazione di capire una particolarità
del suo "Bimbo" ...e standogli vicino, incoraggiandolo,
ha permesso lui di "interagire, parlare , socializzare"
...cosa assai difficile per una persona autistica; difficile per
possibilità logistiche e di fiducia.
Sono convinta che entrando nel vivo della questione si arriverebbe a una conclusione simile alla mia deduzione.
I temi trattati da Tommi e la modalità in cui si espone
/ li espone, ne parla / ci parla, ci chiariscono esplicitamente
un suo livello neotenico di crescita molto interessante; un livello
in base a cui ritengo sia importante soffermarsi per capire cosa
ci sia di tanto magico in Tommi e in quel periodo in cui (Tommi)
è rimasto.
- esprimendo un pensiero molto molto personale, sostengo Tommi nella
sua scelta di restare lì. –
Sito Cervelli Ribelli https://www.cervelliribelli.it/tommy-lab/
°°°
L’avventura di Gianluca Nicoletti, Tommy e l'autismo
Alla ricerca di una Insettopia, per far fronte al Dopo di Noi -
https://www.bergamo-psicomotricista.it/project/gianluca-nicoletti-tommy-autismo/
“Zeta la formica” – cartone animato preferito
di Tommy – racconta della ricerca continua di una terra promessa
per insetti, che al dunque si rivela non essere altro che un piccolo
angolo di prato….
Cosa potrebbe desiderare un genitore per suo figlio?
Un luogo in cui il proprio figlio, ormai adulto, non sia costretto
“a giocare con i cubetti colorati”, ma possa impegnarsi
in attività più adatte alle sue capacità e
che possa inseguire e realizzare i propri desideri.
Tommaso Nicoletti
- artista dal meraviglioso ‘’cervello ribelle’’
che gli permette di muoversi in spazi senza perimetri
dando vita ai suoi pensieri come ‘’pupazzi ballerini’’.
°°°
Il suo Universo di “cervello ribelle”, ornato con colori e pennelli, fatto di poche parole, è ricco di pensieri vivaci che, come pupazzi ballerini, balzano ai nostri occhi mostrando una realtà ben più facoltosa di quella in cui si perde ‘’la normalità’’ o ‘’banalità’’ di una rappresentazione giudicata ‘’idonea’’ per via della ‘’mancanza’’ (a parer mio) di ‘’ombre e prospettive’’ - cose che invece nelle Opere di Tommi sono ben presenti e lucidamente esposte, …e per di più, traboccanti di Vita! -.
Essere in grado di pensare in modo differente,
di allontanarsi dal centro dello specchio che ci vuole tutti uguali
e capaci di leggere in maniera univoca, …allontanarsi da quello
‘condizione’’ dove tutto è insignificante
e scontato, entrando nel vivo della personale centralità,
dà la possibilità di spingersi fra le ‘’righe
‘’ nelle quali si è istintivamente spinti ad
entrare oltrepassando finalmente il punto dove ci viene puntualmente
chiesto di stare, di arrestarci. … Andare oltre tutto questo,
è quello che per questa Creatura è di fondamentale
importanza per vivere nella sua serenità. … Guardando
Lei e pensando a tutti noi, percepisco quanto siamo uguali. …
Vedo ciò che purtroppo inesorabilmente teniamo nascosto per
paura di mostrarci o per mancanza di tempo da dedicare ad’’altro’’
che non sia il ‘’solito piatto quotidiano’’
o (ancora peggio) per non darvi la giusta importanza. … Guardando
Tommi e suo Papà, vedo le difficoltà di riuscire ad
essere se stessi e a mostrarlo, e vedo la consapevolezza istintiva
e ragionativa di ‘’essere insieme’’.
In fin dei conti, quel lato di tutti noi, che la scienza chiama
‘’autismo’’, non è sempre e soltanto
una de-efficienza neurologica, bensì potrebbe essere benissimo
la nostra intimità più profonda che non sempre riesce
ad uscire. … (a volte soffocata dalla pressa del dover essere
uguali allo standard della normalità)
°°°
CIAO TOMMI e GRAZIE ANCORA!
… e GRAZIE a TUO PAPA’!
Fra: Colori, Fiabe, Miti, Simboli
che hanno governato il passato e hanno accompagnato molti di noi
verso strade che un domani avrebbero dato vita al nostro ''io'',
ecco un Personaggio che appartiene a tutti, e che, come quando ce
lo presentarono a ''quel tempo'',
ancora suscita emozioni grandi. - IL LUPO
e il rapporto fra BIANCO e NERO-
A parlarcene è una Ragazza particolarissima che ha
un cuore grande come l'Arte che esce dalle sue mani.
La saggezza del Lupo - di Gloria Oleggini Lakewolf
La Luna e la sua Notte
La saggezza del Lupo - di Gloria Oleggini Lakewolf
Contrariamente alla banale normalità della logica umana, Gloria Oleggini Lakewolf riesce a leggere in ciò che le passa accanto, non quello che tutti credono lei leggerà, ma quello che realmente deve leggere.
|
Nel Lupo ritratto qui accanto, non vediamo il malvagio assassino che il mondo intero riporta come un Essere carico solo di ferocia, ma la Guida del nostro cammino, per l’esattezza un messaggero di saggezza. Il disegno lo raffigura come l’effige del Bene e del Male, della Luce e del Buio, del Giorno e della Notte; in entrambe le figure non è difficile notare la sua dolcezza espressiva. Nella metà Bianca, la solarità - Una spinta a guardare il mondo dal lato positivo e a trovare in esso la slancio per proseguire. Nella metà Nera, il mistero - Nell’oscurità della Notte, il buio può significare la negatività come anche la riflessione. - Vaghiamo ciechi, ignari di cosa ci aspetta. Gli occhi
del Lupo e il suo digrignare, ci danno l’esatta coscienza
del dubbio, ma ci dicono anche che non siamo soli. Il Nero, il Buio, la Notte … Protezione o Paura?! … semplicemente l’impulso a fermarci. |
È in sostanza, quell’ostacolo che ci impedisce di continuare invitandoci all’arresto per riflettere … nella Notte l’organismo si rigenera … concentrato su altro, ci rende deboli e vulnerabili agli stimoli esterni. Nel Buio (il dubbio), nella Notte (la riflessione / la rigenerazione), abbiamo bisogno di una Guida, di qualcuno che vegli su noi … Il Lupo, attento è presente, ci protegge, ci mette in guardia e favorisce la nostra crescita/rinascita.
Queste riflessioni, probabilmente vive in me, ma legate ad una
conoscenza ancora mescolata con il ‘’credo popolare’’,
le ho potute pulire ed esternare, dar loro un ordine logico e al
contempo istintivo, solo dopo aver guardato l’immagine del
disegno di Gloria.
A Lei il mio Grazie per aver favorito in me una ulteriore
crescita!
Dal libro ''A TE - Educazione naturale'' Barbara Tullio Paolo Caldora -
Abbiamo avuto l'onore di poter godere della Saggezza di Gloria, una ragazza speciale che vive tanto vicina alla Verità! Grazie Gloria!
Un profondo legame con l’equilibrio, dà al Lupo la conoscenza. Questo lo ha portato ad essere incaricato di un ruolo che
lo vuole ‘’Guida delle questioni vitali’’. Nella sua innata saggezza sociale, è in grado di gestire le risorse vitali di cui il suo terrotiorio ha bisogno per sopravvivere, senza mancare mai di rispetto alla Vita. Una volta l'essere umano lo riconobbe come Faro, lo Spirito Guida che per lui (per l'uomo) si mostrava ogni volta che ne aveva bisogno. Anche l'uomo era per il Lupo, parte del Creato, e fino a che si sono considerati parte dello stesso Branco, la Lupa è stata la Mamma che provvedeva anche a lui. Un meraviglioso esempio di Educazione Civica che Gloria Oleggini Lakewolf, ha qui raffigurato in una fantasiosa immagine del Lupo Maestro, Guida, Genitore e Custode. Un Grazie di Cuore a questa Artista dall'Animo immenso e dalle mani d'oro! |
MammaLupa - Il Lupo che è dentro di Me |
Riflessioni sulla favola di Cappuccetto
Rosso
Tratto dal libro "A
TE - Educazione naturale'' - Educazione Naturale
di Barbara Tullio e Paolo Caldora (pagine 176 e 177)
Cappuccetto Rosso - La storia di una Bimba che attraversa il bosco, per andare a trovare la Nonnina malata.
Cosa rappresenta realmente il Bosco? … Chi è il
famigerato Lupo Cattivo? …
Cappuccetto Rosso e il Lupo Cattivo … da sempre vediamo la
Favola immaginando l’incontro in maniera a dir poco terrificante
… Nel piccolo video che seguirà, Cappuccetto Rosso
è l’eroina che ci illustra esattamente cos’è
il Bosco e chi è il Lupo.
Ella è una Bimba la cui Mamma, prima di farla uscire di casa,
ha raccomandato di non dare confidenza agli estranei, e ha messo
in allerta sulla presenza, nel Bosco che avrebbe dovuto attraversare
per giungere dalla Nonnina, di un Lupo Cattivo.
Ma il Bosco è veramente un Bosco? … e chi c’è
veramente in questo Bosco? … chi è veramente il Lupo
Cattivo?
… il Lupo che appare nella Favola, è un Uomo!
A conferma di ciò, tutte le versioni della storia, narrano
di ...CONTINUA
A LEGGERE
L’Ululato - La sacralità del
Mistero
Difficilmente un uomo riesce a rimanere emotivamente indifferente
quando ascolta questo misterioso canto. Vuoi perché fin da
piccolo cresce ‘’vittima’’ male-informata
che lega l’Ululato ad avvenimenti o presagi o personaggi funesti,
vuoi perché, arrivato ad una certa età e acquisite
altre informazioni, resta affascinato da un’idea cosmica,
diametralmente opposta alla prima, che ne fa un segnale rasserenante
emesso da una Creatura che veglia nell’ombra mostrandosi solo
in talune circostanze e solo ai più meritevoli.
Viste le due forme di insegnamento/apprendimento, è facile
capire il perché della diversità opinionale, generata
da Favole e Leggende che l’un l’altra si confermano
e si smentiscono.
Leggi ‘’La Saggezza di Gloria’’
L’Ululato a cui la globalità umana è più legata, è quello del Lupo.
In realtà, l’Ululato non è che un modello comunicativo emesso da quegli Animali che hanno un idioma meno complesso del nostro ma pur sempre fornito di ‘’coloriti’’ vocalizzi dai molteplici significati a seconda delle situazioni per cui vengono emessi.
- Approfondiamo -
Tutti gli Animali che vivono in un contesto sociale, sono muniti
di capacità comunicative che esaltano le peculiarità
dei singoli soggetti e le loro intenzioni. Ogni Specie ha il suo
idioma, ogni età ha una sua modalità espressiva.
Le capacità comunicative sono composte da linguaggi corporei:
...CONTINUA
A LEGGERE
Il grande Popolo
dei Nativi del continente chiamato America, ha sempre
visto nella Medicina una connessione con la sacralità della
Vita.
Il potere di guarigione del fisico e della mente indirizza verso
la guarigione dello Spirito e viceversa. Questo comporta il rinvigorimento
personale dell'individuo.
La comprensione di tale forza facilita la comprensione del "Grande Mistero", e rende ancor più intimo il cammino sul suolo della Madre Terra e il colloquio con le "Sacre Stelle".
La Luna e il Lupo
La Luna – colei
che rappresenta l’energia psichica e l’inconscio, ossia
quel luogo ove è riposto ogni più piccolo segreto
rimosso dalle menti per non dover affrontare dettami della coscienza.
La coscienza … che da molti viene impersonata nell’inferno
in cui bisogna scendere per capire la verità e sconfiggere
la bugia.
In soccorso della Luna, il Sole giunge per donarle la possibilità di mostrarsi fra lui e gli occhi umani affinché questi possano capire come ‘’anche se il Buio tenta di coprire la Luce, questa non verrà offuscata, perché la sua potenza è immensa’’.
Superfluo sottolineare l’importanza che si attribuisce loro, i quali vegliano e custodiscono i Misteri della Vita e dell’Oltre Vita.
Accecati dalla Luce e confusi dalle Tenebre che
fuggiamo, noi – semplici uomini – abbiamo la fortuna
di poter usufruire di una Guida che ha un collegamento diretto con
gli Astri.
Il suo canto alla Luna è tale da incantarla e permettere
una comunicazione che non ha eguali.
Il Lupo – ci aiuta a guardare dentro noi stessi e ci guida insegnandoci. Durante il cammino ci infonde coraggio per far ‘si che il viaggio sia meno difficile.
- Il Lupo, affascinante creatura del cupo bosco
e delle distese innevate, è da sempre una costante nei sogni
e negli incubi degli uomini.
Molti sono coloro che, ammirandone il grande equilibrio, lo hanno
elevato a Spirito Guida, e come tale, ne hanno preso ad esempio
i comportamenti, cercando di imitarli al fine di poter condurre
una vita più armonica con la Natura.
Questi uomini poi, a loro volta, hanno tramandato ai propri figli
quel che avevano appreso, e, cosa più importante di tutte,
hanno insegnato loro, a rispettare e amare, una creatura capace
di mantenere l’equilibrio nello sviluppo dell’eco-sistema.
Altri uomini, invece, anch’essi affascinati dalla maestria
del Lupo nella caccia, e dalla solidità dell’attaccamento
alla famiglia, hanno si percorso il cammino dei loro simili, ma
con l’ulteriore scopo di avvicinare il Lupo, fino a renderlo
dipendente dal nucleo familiare dell’uomo.
La socialità del Lupo ha permesso ad alcuni individui, questo
tipo di cambiamento, dando origine a nuovi nuclei familiari etero-specifici.
Ma come accade in tutte le belle storie, uomini pieni di egocentrica
personalità, una volta acquisita l’arte della caccia
e mutato il proprio orientamento di sostentamento economico, ecco
che hanno allontanato il Maestro, trasformando le narrazioni delle
sue miracolose gesta, che fino ad un momento prima avevano decantato
e preso ad esempio, in oscenità cruente e sacrileghe, imbastendo
racconti che presentavano lo Spirito Giuda, in veste di sanguinario
assassino.
Stessa sorte toccata a quella parte di genere umano che, a dispetto
del progresso e della civilizzazione, perseguivano con tenacia uno
stile di vita che era in comunione con l’intero Creato.
(DIARIO:
Similitudini fra Cani e Lupi - Illuminanti Riflessioni)
Con accanto il Lupo, potrai varcare la soglia di quel mondo che fuggi e scoprire la bellezza di ciò che puoi creare visitando gli emisferi che temevi o che credevi irraggiungibili o di cui non conoscevi l'esistenza.
La Medicina del Lupo
sana le ferite create nel quotidiano e ti accompagna
durante il corso di tutta la vita.
"Il Lupo non lascerà mai il tuo fianco e quando
avrai bisogno di un aiuto, di forza, di audacia, di nuovi stimoli
e di insegnamenti o di semplice compagnia, Lui sarà lì."
In questo periodo in cui l'umanità sembra essere afflitta
dalla grande malattia dell'impotenza ragionativa, un Custode di
un piccolo esercito di Spiriti Guida ha incaricato alcuni dei suoi
Lupi di affiancarsi a uomini che, fortemente ammalati, rischiano
di marcire nelle caverne più buie della mente.
Lycan
"Mi hai aiutato a solidificare rapporti veri, a guardare ancor più nel profondo della mia Anima e a trovare un altro anello che mi collega sempre più a te e alla tua Vita. ... Amato Lupo."
Dal libro ‘’DIARIO
- Similitudini fra Cani e Lupi - Illuminanti Riflessioni’’
Tornando indietro di qualche passo, fermiamoci per un attimo
al momento in cui, …
… Il Lupo era considerato dall’Uomo un cacciatore-maestro,
ed era venerato come una divinità da imbonirsi e da imitare.
Astuzia, forza, abilità, velocità… come riuscire
ad uguagliare tanta superiorità?...
Interessanti sono le pitture rupestri dei cerimoniali
propiziatori della caccia.
Nelle culture sciamaniche la conquista dell’essenza dello
spirito guida, avveniva attraverso la danza.
. Il cacciatore, per
innalzare la sua anima, intrecciava passi,
e molto probabilmente emetteva vocalizzi,
cercando di imitare movenze e voci della divinità.
Assumendo poi, specifiche
sostanze a base di erbe,
ed indossando la pelle dell’animale,
entrava in simbiosi con esso divenendone parte.
A questo punto, lo sciamano
era l’incarnazione del dio,
ne acquistava la spiritualità, la forza e il coraggio,
ed era pronto per guidare il popolo alla caccia.
Al rituale descritto, con ogni probabilità, fu attribuita
la ‘’licantropia’’: la capacità di
un uomo di trasformarsi nell’animale totemico
La Medicina del Lupo
- la particolare medicina in grado di sanare molti aspetti della
malattia identificativa
|
Negli Occhi del Cane – è il nome di quel piccolo libro di cui abbiamo già parlato molte volte. Negli Occhi del Cane è il corso che nel 2005 ha gettato le basi per una nuova conoscenza del Mondo Cane e, con il passare degli anni, ha posto in evidenza la ''potenza del linguaggio naturale''. Negli Occhi del Cane è anche il nome che abbiamo dato all’Associazione creata da Paolo, da me e da mio Fratello Alessandro, per aiutare alcune Creature che, finite nelle grinfie dell’uomo, vivevano all’ombra di se stessi. Perché abbiamo scelto questo nome? Negli Occhi del Cane difende i diritti di quelle Vite che non hanno voce nel mondo umano; che vengono usate e calpestate per tornaconti economici ed ego-esistenziali, da tutti coloro che si mascherano ogni giorno con un costume diverso fino a che non trovano quello che li identifica il meno possibile; un costume che copre la loro cattiveria, la loro pochezza interiore, il loro essere niente di fronte al mondo. Nel nostro piccolo, diamo ancora dignità agli Animali allontanandoli dalla società che li vuole oggetti senza carisma. |
Oggi solo Favole:
2006 esce la prima delle nostre Favole. …
Ho sempre amato le Favole, fin da piccole …e ora che piccola
non sono più, continuo ad amarle.
Nelle Favole trovo la saggezza di una realtà che non ha confini.
Trovo la magia che unisce tutte le Creature e dà loro la
forza per superare tutte le avversità.
Alcune Favole ti portano a riflettere in un modo serio, altre ti
presentono i fatti in maniera scherzosa e solo dopo esserti perso
in quelle risate, pensi ‘’… caspita … non
me ne erao accorto …però c’ha ragione!’’
Come inizia una Favola?
Forse inizia così:
- Mi trovo
a vagabondare nella periferia della mia città, in un
quartiere di cui avevo sentito parlare distrattamente un giorno
che mi trovavo allo zoo per vedere due Lupi che sapevo essere
molto particolari. Questo quartiere non è nuovo di zecca, ma mi sa tanto che neanche i miei concittadini lo conoscono bene. Rimane un po' nascosto dietro ad una bella Chiesa che ha, sul suo lato sinistro, un bellissimo campanile costruito con delle pietre blu; se capissi qualcosa di pietre potrei forse anche sapere qual è il nome di queste e il perché cambiano tonalità ogni tanto, a seconda degli umori di chi le guarda mi viene da dire. Rimango incantata ad ammirare quel campanile e, mano a mano che passano i minuti, mi sento coinvolgere sempre più profondamente... Ad un tratto, un profumo di foglie secche e vento d'autunno mi risveglia; mi accorgo che sta venendomi incontro una signora vestita in maniera semplice e pulita; e' lei che sprigiona quel profumo; si accompagna ad un grande Cane nero con il mantello che non so se è un po' vissuto dall'età o dalla vita. Mi arrivano ad un passo e si fermano. "Salve" mi dice lei. "Salve" rispondo io. "Ti stai chiedendo perché?" "Perché di cosa?" "Oh, ti chiedi perché le pietre del campanile cambiano colore!" ... Come faceva quella signora a sapere che stavo guardando il campanile e che mi stavo realmente chiedendo perché le pietre non hanno un colore definito?... "Tranquilla cara, non pensare ch'io sia una qualche maga o indovina o un personaggio che addirittura e' uscito da una Favola. Noo! So quel che ti chiedi perché tutte le persone che si fermano qui per un po', lo fanno ... rimangono incantati da quel campanile e dal gioco dei colori ... Per questo lo so e cccosì ...ecco che t'ho fatto la domanda." "Mi scusi la prego, mi ha colto un po' di sorpresa; e' la prima volta che visito questa parte di città, abito qui da sempre ma in un quartiere che sta dal lato opposto e... Beh abbiamo spiegato tutto allora" . Sorridendo la signora mi disse che solo alcune persone si accorgevano del cambiamento di colore delle pietre, ed era dovuto al fatto che solo in pochi guardano oltre la superficialità dell'apparenza. Mi stavo incuriosendo da morire, di certo voleva dirmi qualcosa, si va bene ma cosa?! Sa tanto di discorso filosofico e potrebbe essere invece solo la mia libera interpretazione delle frasi. L'enigma fu subito risolto perché la signora continuò dicendo: "Vedi, c'è chi come te, ha piacere di scoprire
cosa ci sia dentro alle cose o alle persone; che so, tipo
di che materiale e' fatta quella cosa che si guarda o che
si ha in mano, da dove viene quel materiale, come sono stati
lavorati materiale e oggetto... Semplice curiosità
con una punta di desiderio che arricchisce... oppure vuole
sapere se quella persona che ha davanti si comporta in un
certo modo, si esprime in un certo modo, dice certe cose
per... Non lo so... Sicuro per un motivo ben preciso...
Oppure di vuol sapere perché si veste con abiti appariscenti
o insignificanti; o ancora ci si chiede se i capelli sempre
di quella persona sono veramente lisci o veramente ricci
o se il colore dei suoi occhi esprime un'emozione o e' sempre
uguale a prescindere da quel che prova." "Si si capisco, non mi dici niente di nuovo. È normale che la gente comune ti veda così, anche perché praticamente gli fai la radiografia ogni volta che vi incontrate, questo li fa sentire nudi. Non capendo che invece è proprio con persone così che si dovrebbe stringere amicizia perché hanno tanto da dare e in più, sono sincere. Le persone così, non hanno paura di guardare, sono contente quando riescono a fare delle scoperte e non si arrendono mai. Sono positive! Queste persone sono quelle che si guardano dentro, cercano di migliorarsi e si accettano per quello che sono ."..."Affrontare i propri limiti accresce!" "Bene e dopo questa interessante analisi profonda che fa bene per l'autostima ( tanto per rimanere in termini psicoanalitici), non e' che potrei sapere perché quelle pietre cambiano colore?" "Ah non lo so!... Credo che in fin dei conti un colore ce l'abbiamo... Credo che siano le nostre emozioni che ce li fanno vedere differenti... Sempre per quei discorsi fatti prima" E qui una frase di mio Padre ci sta proprio bene " la filosofia e' quella cosa con la quale o senza la quale tutto rimane tale e quale". Ringrazio la signora e mi allontano. Devo rientrare
a casa, volevo farmi un giretto in cerca di ispirazioni
fantastiche per le mie storie e ... Boh forse l'ho trovate
o forse no... Mi ci vuole un caffè e una fetta di
torta... Poi vedremo quando sarò davanti alla tastiera
cosa uscirà. |
Ecco è così che tutto nasce... Le nostre Favole e le nostre Riflessioni... Buona lettura!
‘’Ciro: storia di un Cane’’ | ‘’La Valle di Lestla e il Leggendario Popolo di Ekra e Faal’’ | ‘’Into the wild town’’ | ‘’Sole d’Argento’’ |
Una "piccola" gratifica: le nostre Favole fanno parte dell'archivio Disney per l'eventuale trasposizione cinematografica
Vorrei che le persone riprendessero coscienza.
Vorrei che si tornasse a credere negli ideali. Vorrei che ognuno
difendesse i tanti ostacoli che ha superato nel corso della propria
vita per arrivare là dove si era prefissato di arrivare.
Vorrei che non esistesse un giudice che, a seconda di quel che a
lui conviene, decide della vita altrui come se questa gli appartenesse.
Vorrei che si alzasse un coro unanime che, al grido di "vietato
calpestare i corpi e la loro energia vitale", facesse
tacere quel tiranno egoista egocentrico ossessionato dalla morte
che si prende le Vite che non gli appartengono pur di quietare le
proprie fobie esistenziali generate da gravi disturbi psico-emotivi.
Vorrei che gli obblighi a cui il quotidiano ci sottopone,
ricordandoci costantemente che senza regole si vive nel caos, fossero
obblighi basati sul rispetto e non sulla de-espressione dell'Io.
Essendo una cinofila, parlo del settore che mi ha dato la forza
di reagire ad una situazione che mi aveva stravolto la vita.
Vivere insieme a un Cane, lavorare con lui, condividere la crescita
verso una coscienza sociale che ha come unico impegno la solidarietà,
porta verso una direzione sociale ahimè non più conosciuta
dall'essere umano.
In quest'epoca di follia socio-pandemica dove stanno cercando di
distruggere la naturalità della vita, anche il mio settore
è stato preso di mira.
Vero è che già da molti anni si è persa di
vista l'importanza (nei riguardi dei Cani) del rispetto individuale,
di espressione, di specie, e le varie forme educative addestrative
competitive ne sono la prova. Però mai si era arrivati ad
una forma di follia come quella di OGGI.
Siamo arrivati all'accettazione di indossare una maschera e a farci
inoculare un siero che non difende i nostri organismi bensì
li muta trasformandoli in macchine pseudo-pensanti, pur di continuare
a competere per una coppa che raccoglierà solo la polvere
prodotta durante la giornata!
Inutile sottolineare che le nostre attività (soprattutto
quelle che danno vita alla completa espressione), si svolgono all'aperto,
in un ambiente sano poiché immerso nel verde della Natura
o comunque in luoghi talmente grandi che un qualunque elemento fluttuante
nell'aria cadrebbe nel nulla prima di arrivare a meta.
Quello che vorrei si levasse, nell'orgoglio di essere veramente "cinofili" - ricordando anche il significato di questa parola: termine formato da cino- (dal termine greco che vuol dire "cane") e -filo ( dal termine greco che vuol dire "caro a"); ossia "amante dei cani" -, è un coro di voci accompagnate da orchestrali che insieme si alzano cariche di quelle emozioni tanto particolari che la cinofilia permette di percepire, e dicano NO a questa buffonata! Un NO chiaro limpido sincero, che si leva nell'orgoglio di essere veramente "cinofili"!
Ma così non accade purtroppo.
E questo vuol dire che nulla è più come quel meraviglioso giorno in cui mi riflettei negli occhi di un Cane e riconobbi la semplicità di pensiero e di azione che conducono verso un benessere collettivo. Nello specchio di quegli occhi così limpidi, rividi una Bimba che amava correre, giocare nell'erba, rotolarsi sulla sabbia e sulla neve, passare ore e ore a parlare con quel buffo Orsetto peloso che ogni tanto le dava una leccata (forse per farla stare zitta o forse per dirle che gli piaceva la melodia delle sue frasi senza senso).
La Madre Terra
Siamo Figli del Pianeta Terra, e la Terra come tutti i Genitori coscienziosi, ci aiuta a vivere: ci nutre, ci protegge, ci cura.
Esistono Popoli che danno, all’origine della Vita, una visione esclusivamente spirituale. Essi hanno, con il Pianeta, un legame molto forte, molto più che non qualsiasi altra congregazione umana. Per loro, la Terra è sempre stata e continuerà ad essere, una grande Madre che nel suo abbraccio, provvede ai suoi Figli.
‘’Allorquando la Vita bussò all’uscio del Pianeta Terra, esso si trasformò in Madre, scegliendo l’Acqua come prima culla per sua Figlia e per i Figli che da Lei sarebbero nati!’’ - (che nell’Acqua e dall‘Acqua sarebbero successivamente giunti).
Il Grande Spirito affidò all’Acqua il compito
di dare la Vita (Proverbio Indiano)
Probabilmente, la saggezza di questi Popoli sta nell’essere
riusciti a rimanere sufficientemente lontani dalla contaminazione
del Progresso che, nel suo Male, affligge il resto dell’umanità
spingendola a divorare tutto ciò che incontra come se, quello
del momento, fosse l’ultimo desco prima di una smisurata carestia.
È importante saper riconoscere/scorgere/individuare la base
che sostiene tutta la benevola filosofia di questi Popoli, poiché
essi vedono la bellezza, la ricchezza, la disponibilità della
Madre Terra basata su rispetto e collaborazione. Una visione, o
meglio, un ‘’credo’’ che non chiede grandi
parole e teatralità per essere ascoltato, e si riconoscere
nella semplice effige di un grande Cerchio. Il Cerchio che unisce
tutti gli elementi simbionti, proteggendoli nella certezza del collegamento
fra: le Acque, i Terreni, le Pietre, le Piante e gli Animali.
Nella saggezza dei Popoli puri, nessuna delle Creature del Cerchio
agisce contro un’altra Creatura, tutti gli operati sono
saggiamente condotti con la coscienza che il male del prossimo
è il proprio male.
L’equilibrio è la parte trainante della Vita ed è
possibile perché per la Madre Terra, non esistono distinzioni
di ruoli, tutti sono ugualmente importanti e necessari.
Nell’evoluzione della Vita, tutti gli elementi crescono nel
bisogno di cui necessitano, senza oltrepassare la linea di demarcazione
che segna il confine del lecito. Una specialissima forma di altruismo,
che trova nelle forme di aiuto, un validissimo presupposto per non
interrompere l’armonia che si è stabilita (non danneggiando
perciò se stessi).
- Nei villaggi Lakota, i Bambini venivano lasciati crescere a contatto con la Natura, e gli Anziani spiegavano loro, la saggezza che si nasconde dietro un Fiore, dietro una Pietra, dietro un Alce; e spiegavano anche l’importanza della loro coesistenza, della coesistenza fra tutte le cose ‘’Animate e Non Animate’’. -
‘’La società umana contemporanea si basa sulla convinzione che l’uomo possa fare a meno della Natura o possa comprarla.’’ … E non capisce che possedere un territorio non vuol dire possedere la sua Vita.
La grande differenza fra la vita generata nell’abbraccio
di una Madre e la vita generata dalla materialità, sta nell’essere,
la prima, parte di un sentimento che raccoglie nel proprio grembo/abbraccio
il mutamento conforme all’equilibrio della vita stessa in
contrasto pieno con la seconda, dove l’assenza dell’abbraccio
e l’assenza del calore (che necessitano nella nascita fra
le Vite vive), non sviluppa altro oltre all’appariscente e
(ahimè) spenta fisicità.
L’assenza del calore favorisce un’esist6enza piatta,
senza forme che, seppur ammonticchiandole s’innalzano, non
riescono a creare un sostentamento armonico per camminare con essa
(con la materialità). … Il grembo della materialità
è piatto, privo di accoglienza, privo di calore e di colori.
E più questa vana esistenza s’innalza più diventa
cupa e pericolosa.
Nell’ipotesi del pericolo, la materialità toglie poi,
anche quel che dà a siffatto tipo di vita, un senso tangibile.
Elimina la materia lasciando solo castelli in aria che, ad un colpo
di vento, possono disperdersi come niente. Nell’oblio dell’immateriale
la vita si perde.
Quando avrai calpestato l’ultimo fiore ti accorgerai che dal
denaro non potrai generare la vita.
Quando ti accorgerai che la realtà del film che ti hanno messo davanti agli occhi potrà essere spento con un click, saprai che quel click sarà l’ultimo segnale del tuo condizionamento che ti verrà inviato.
Video
la Terra, l'identità e il Globalismo
IMPORTANTE - The Truman show del 1988 e il Grande fratello cinese tratto da Petrolio -Rai 2 ; consigliamo di fare una ricerca sul controllo sociale digitale e il metaverso
Leggevo un libro di filosofia....
In una riflessione sull'importanza della singolarità
dell'individuo, si metteva in luce il desiderio di voler cancellare
la ricchezza di questo dato per arrivare ad essere tutti uguali.
DIFENDO a voce alta la non discriminazione e l'uguaglianza. … Ma attenzione a non fraintendere questa giustissima massima con l'uguaglianza intesa come cancellazione dell'identità.
- "Avete presente le mode? ...
Andare vestiti tutti uguali, pettinarsi nello stesso modo, avere
gli stessi gusti ecc ecc. stesso modo di parlare e di pensare ...
"Ecco, questo è cancellazione dell'Io".
Si fa per non evidenziare l'importanza dell'Uno (come ben tracciato nella teoria del Branco in schema con l'insiemistica di Pitagora: "Io sono Uno ma in realtà non sono che parte di Uno"!
- Lo so che per molte persone, essere uguali ad altri, vuol dire "sicurezza" perché si identificano negli altri; MA DIETRO ''QUESTO'' si cela tanta insicurezza e tanto dispotismo verso se stessi e, trovare un "io" idilliaco che non fa vedere le differenze, rappresenta ''la manna dal cielo''.
- Ma è vero pure che: se viene cancellata l'identità, si certifica e autocertifica la legalità della programmazione della "copia" come concetto base della vita, dello stare nel mondo sociale.
- Una delle orribili cose di questo pensiero globalista è "se un Uno sparisce, non se ne accorge nessuno, perché non è che una copia di tutti gli altri, quindi facilmente sostituibile".
- Sostituibile da una copia o da una macchina.
Anche l'insiemistica di Pitagora va a farsi benedire !!!
Interessante leggere gli articolo: ''La vita come servizio: "Non avrai niente e sarai felice" di Bruce Wilds, Cina, l'app anti-Covid blocca anche il conto corrente
Come può l’uomo capire
verso cosa sta venendo trascinato se non capisce l’importanza
dell’identità individuale nell’ambito di sé
e della comunità?!
Schiavo del padrone e del sistema, egli continua a credere in qualcosa
di estremamente materiale, e a credere che chi lo comanda voglia
anche il suo bene oltre al proprio. … Chi lo comanda, invece,
oltre a non aver più bisogno di lui, si è accorto
da tempo che il Pianeta Terra non ha più ‘’aria’’
per tutti, e per non dover arrivare a tanto (vedi il video
sotto linkato), sta cercando in tutti i modi a lui disponibili,
di goderne esclusivamente in prima persona eliminando piano (ma
non troppo) colui/coloro che sono d'impiccio! – VIDEO
L'uomo
La vera arma di distruzione di massa - Antropocene,
l'era dell'uomo padrone della Terra
Per non
dimenticare il vero significato della vita guarda
L'Uomo
il Lupo il Cane il Bimbo e Baby
Kisses Puppy!!
- L'importanza dei
legami veri -
l'Uomo
il Lupo il Cane il Bimbo - le similitudini delle storie d amore
Non cancelliamo le identità miscelandole nel calderone dell'uguaglianza.
Il rispetto di specie è doveroso per non confondere le espressioni
reali. Seppur esistono tante e tante similitudini fra le specie
in esame, confondere gli atteggiamenti elaborandone gli scopi, è
oltraggioso.
l'Uomo
il Lupo il Cane il Bimbo - nasce un legame importante - F Ferrauti
l'Uomo
il Lupo il Cane il Bimbo - una famiglia felice
''Guardando
il volteggiare armonico degli Uccelli, mi piace credere che i pensieri
dell'uomo possano, un giorno, formulare una vita in siffatta armonia.''
VIDEO
ARMONIA
DEGLI STORMI
Natura _ filosofia naturale
La Natura è la generazione della Vita. Siamo tutti parte
della Natura, tutti importanti e indispensabili per il mantenimento
dell'equilibrio che nelle Ere si è formato.
Nessuno ha più diritti di altri.
Nel momento in cui si crea un sovraccarico, i componenti della Natura
danno l'allarme. La collaborazione permette che il sovraccarico
rientri e torni l'equilibrio.
Saper vivere nella coscienza della diversità e nella consapevolezza
della sua importanza, è il primo e più importante
passo che gli "elementi" della Natura devono fare.
Un particolare Essere è riuscito ad evolvere più di
altri, creando un sovraccarico che fino ad un certo punto della
sua crescita, è stato possibile controllare; poi, non più!
Questo Essere ha perso il contatto con la Famiglia d'origine, causando
la morte dei suoi Fratelli.
Elevandosi a "Figlio Speciale", è salito su un
piedistallo dimenticando cosa vuol dire appartenere ad una Globalità.
Incoronandosi "Padrone della Natura", ha creduto di poter
tenere testa a tutto, dimentico di quello che lo lega al Tutto!
VIDEO DI MADRE NATURA El Gamma's Touching Tribute To Mother Nature
Ecologia Profonda
- Arne Dekke EideNæss
"il diritto di
vivere di tutte le forme (di vita) è un diritto universale
che non può essere quantificato". Nessuna Specie vivente
può beneficiare maggiormente del particolare diritto di vivere
e riprodursi più di qualsiasi altra Specie.
Video Ambiente - ‘’Le
bellezze della Natura’’ - Dal
libro A
TE - Educazione naturale pag 213
NOTA
RAPPRESENTATIVA DI UN PENSIERO DELL'EGOCENTRISMO UMANO
-
Tutte le rappresentazioni della Vita che troviamo in rete o di cui
leggiamo o sentiamo parlare, raccontano di una vita umana, dei suoi
bisogni e delle sue possibilità, nonché della sua
capacità emozionale e della sua ingegnosità. Quando
viene intrapreso il discorso (generalizzando) su altre vite, o situazioni/episodi
che avvengono sulla Terra, è per le circostanze che toccano
direttamente l’uomo che i discorsi/gli argomenti vengono affrontati,
ossia quando le circostanze possono in qualche modo nuocere o beneficiare
l’uomo, altrimenti, passano tranquillamente ‘’in
secondo piano’’. Non si tiene mai in considerazione,
infatti, tutto quello che è esterno all’uomo, se non
è (questo qualcosa) in stretta collaborazione con la sua
esistenza (con la vita dell’uomo).
Solo l’uomo ha diritto di parola, tutto il resto è
niente.
E allora mi domando: chi è che sta distruggendo
la Terra, l’uomo o gli altri Animali? L’uomo!
Perché negli spot pubblicitari e negli articoli che parlano
della devastazione a cui ha portato l’uomo, non si fanno mai
riferimenti opportuni a tutti i pericoli a cui vanno incontro le
restanti Vite?... La salvaguardia del Pianeta, non ha ragione solo
perché guarda verso una protezione della razza umana, ma
ne ha perché è tutta la Vita che va salvaguardata.
(Nota: Se e quando gli altri Animali o le Piante
o, genericamente, i Siti vengono menzionati, è solo perché
le circostanze possono nuocere l’esistenza dell’uomo).
- Interessante il video girato da OHGA! ‘’Lasciamo
un po’ più di verde ai nostri figli’’
Dal libro
A
TE - Educazione naturale pag 234 Ohga
- Che
colore sceglieresti per la città che sogni? Questo esperimento
sociale ti farà riflettere
TORNIAMO ALL'INFANZIA E AL TEMPO IN CUI AVEVAMO UN CONTATTO
VERO CON LA MADRE TERRA
''Tornando all'infanzia, torniamo al momento in cui eravamo
parte della Natura, e non suoi governanti. Torniamo a capire il
legame che ci tiene vivi. Torniamo a parlare con i nostri Fratelli
e a lavorare per l'equilibrio della Famiglia.
Fattorie per tornare alla conoscenza dei tanti Fratelli.
Conferenze/incontri nelle scuole e nei campi per aiutare gli altri
a tornare Bambini.
La società umana organizza metodi educativi che esulano dal mostrare la realtà della Natura e la realtà naturale di tutto ciò che la compone. Non si dà peso a quello che all'apparenza non ha Vita e se ne dà uno distorto a quello che non si capisce o non si sa interpretare o si interpreta umanamente in maniera voluta e non voluta.
La giustificazione del comportamento umano cerca
conferma e vede conferma e attribuisce conferma, DISTORCENDO IL
''FARE'' degli Animali principalmente, dei fenomeni atmosferici
e delle Piante secondariamente. In questo modo, chi viene educato,
cresce con delle certezze errate che possono creare in lui delle
problematiche psicologiche. Gravi scompensi o non idonee esaltazioni,
danno vita a squilibri che possono sfociare nel patologico.
È nostra intenzione mostrare la realtà della Natura e lo splendore del suo equilibrio. È nostro desiderio, valorizzare l'importanza dell'essere "anche noi" parte della Natura in egual misura a tutto il resto, smascherando in più le falsità create erroneamente o volutamente (con scopi a noi sconosciuti), che ci mettono in uno stato di agitazione destabilizzante (che crea squilibrio in noi, fra noi, e fra noi e il resto del mondo).
Conosciamo poco a poco il mondo di cui facciamo parte, cominciando da quello che ci circonda.
Settembre 2023 - Attraverso una piantina di Orzo selvatico scopriamo ... come dalle piccole differenze, si sviluppa la collaborazione
Attraverso una piantina di Orzo selvatico scopriamo ... Tutto nasce da una domanda fatta da un meraviglioso Fanciullo su una ‘’Piantina’’ che è facilissimo trovare in ogni luogo campano o cittadino, e una risposta data da lui stesso.... continua a leggere |
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"Madre Terra, primo amore, è l’origine di tutta la vita, la fonte di ogni nutrimento, un altare a cielo aperto, la Madre amorevole che provvede alla vita di tutti i suoi figli."
"Madre onorata, dovunque si trovi terra, acqua o aria, tu ci sei."
"I tuoi figli sono in te perché
tu sei sempre con loro. Questo da l'immortalità del tempo
della vita."
...continua